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E a rimetterci potrebbe essere ancora la scuola. Rezza: “Riapertura il 7 gennaio? Presto per dirlo”

Mentre il Comitato tecnico scientifico – o almeno una sua parte, visto che pare che alcuni esperti che compongono l’organismo non abbiano sottoscritto il verbale di oggi – indica di “inasprire le misure e aumentare i controlli secondo le indicazioni contenute nel Dpcm del 3 dicembre, modulandole come si ritiene opportuno”, la scuola sembra di nuovo la possibile prima vittima della pandemia, delle restrizioni, degli assembramenti e di tutto quanto è connesso all’emergenza Covid.

A indicarlo, le parole del direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, il quale, durante la conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica, ha affermato che “è presto per dire se le scuole riapriranno dopo il 6 gennaio. Credo che sia ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori perché l’incidenza dei casi è ancora molto elevata e finchè non abbassiamo l’incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività”.

“Oggi abbiamo dei dati contrastanti – ha aggiunto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute – più di 14 mila positivi e rapporto di positività sotto il 10% con un meno 92 di ricoveri in terapia intensiva, tuttavia il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell’epidemia imponente”.

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