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I western di Giordano, l’attesa di Albina, l’anima gemella di Melania: distillati di gioia coi ‘Nipoti di Penna’

L’attesa del postino che sembra non arrivare mai, la busta con il tuo nome scritto da una calligrafia ormai familiare e poi il rumore del foglio da aprire e quella lettera fitta fitta piena di parole, racconti e confidenze da leggere e rileggere con calma. Sembra incredibile dover raccontare quanto è meraviglioso ricevere una lettera come se si trattasse di un dono raro e prezioso. Eppure oggi, tra messaggi WhatsApp e mail che arrivano in tempo reale, c’è davvero chi non ne ha mai scritta o ricevuta una. Ma c’è anche chi non aspetta altro che ritrovare quel piacere mai dimenticato di avere un “amico di penna”, una persona sconosciuta che pian piano, diventa familiare, con cui scriversi, raccontarsi e, perché no, confidarsi con tutta la calma e la cura che nessuna tastiera o emoji potrà mai trasmettere.

Questo è il regalo, piccolo e splendido, che l’associazione Un Sorriso in più Onlus di Guanzate fa, per il secondo anno consecutivo, agli anziani ricoverati in casa di riposo grazie all’iniziativa “Nipoti di Penna”: “L’iniziativa Nipoti di Penna è un’occasione straordinaria per gli anziani di potersi aprire al mondo, riscoprire la bellezza di un incontro, ritrovare speranza nel futuro e nelle persone, sentire che qualcuno pensa a loro e alla loro felicità – spiega infatti l’associazione – prende spunto dal successo del nostro progetto Nipoti di Babbo Natale e ha lo scopo di superare l’isolamento delle persone anziane e di valorizzarne le capacità relazionali, narrative, progettuali. Ancora una volta si lavora sul desiderio come scintilla vitale e si propone la scrittura come momento di ascolto di sé, valorizzazione della propria storia e incontro con la propria identità”.

A oggi sono 189 le amicizie “di penna” nate grazie a questa iniziativa e ogni mercoledì alle 18 sul sito del progetto (nipotidipenna.it) è possibile leggere le nuove richieste di amicizia di tanti nonni e nonne desiderosi di trovare qualcuno con cui iniziare uno scambio epistolare capace di diventare vero un arricchimento reciproco, come racconta la “nipote di penna” Melania: “Da subito con la mia nonna di penna si è creata tra di noi non solo una corrispondenza di parole scritte, ma una corrispondenza di anime, tanto che lei in una sua lettera mi ha definita la sua anima gemella – dice infatti – difficile spiegare a parole l’emozione che provo ogni volta che apro una delle sue lettere perché ogni volta ci regaliamo un pezzettino di cuore in più. Da grande vorrei diventare proprio come lei”.

E “dall’altra parte del foglio”, ci sono persone come Albina, 95 anni, che non vede l’ora che arrivi una lettera dalla sua nuova “nipotina”: “È proprio bello avere qualcuno che pensa a te e ti scrive, come si faceva una volta. Ora con i cellulari nessuno scrive più – dice infatti – quando Cristina, l’educatrice mi avverte che è arrivata una lettera di Clara sono contenta: mi piace ricevere sue notizie. E poi mi sono fatta una nuova amica! È proprio bello sapere che qualcuno, non della mia famiglia, si interessi a me”.

O come Giordano, ex vigile urbano quasi novantenne, che in Giuliana ha trovato un’amica con le sue stesse passioni per la fantascienza e i film western: “Sono argomenti difficili e spesso tra anziani non è facile trovare un complice per confrontarsi. Ecco che, grazie a questo progetto e all’amicizia con Giuliana, mi posso confrontare su alcuni titoli di libri che mi interessano e su alcuni film western – spiega – inoltre sono contento perché posso mantenermi in allenamento con la scrittura che alla mia età altrimenti si perde”.

Per scoprire il progetto “Nipoti di penna” è possibile visitare il sito nipotidipenna.it

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