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La Casa dei Bambini in memoria di Saphiria, Sophia, Soraya e Siff : “Dopo la morte, la vita”

“Due anni e mezzo fa qualcosa in me è morto per sempre, ma oggi è nato qualcosa e anche nascere è per sempre”, con queste parole una commossa Francesca Paini, presidente della Fondazione Scalabrini ha inaugurato stamattina la Casa dei Bambini, l’appartamento per famiglie in difficoltà dedicato a Saphiria, Sophia, Soraya e Siff, i quattro bambini che nel 2017 persero la vita nel rogo del loro appartamento (appiccato dal pare, morto anche lui) in via Per San Fermo, gestito proprio dalla Fondazione.

“Per la Fondazione Scalabrini la casa è l’inizio di ogni famiglia – spiega – il 20 ottobre una nostra casa è stata la fine, la storia di quattro bambini è finita lì. Quando siamo riusciti ad asciugarci gli occhi abbiamo preso una decisione che ha fatto cambiare tante cose: abbiamo deciso che non avremmo più lavorato in silenzio, che lo avremmo fatto con Como e per Como perché quello che era successo lì non era successo solo a noi ma a tutta la città. Allora abbiamo detto che una storia finisce quando si smette di raccontarla e noi abbiamo scelto di condividere con Como che la vita di quei bambini, che era finita quel giorno, non fosse la fine della loro storia”.

Da qui una lunga serie di iniziative (cene, mercatini, mostre di disegni e opere donate da artisti), oltre al contributo di aziende e privati, che hanno permesso alla Fondazione di acquistare un appartamento nell’ex-Pastificio Castelli di via Pastrengo che, proprio in questi giorni, aprirà le sue porte a una famiglia di cinque persone che oggi vive in soli 25 mq: 193 mila euro che sono andati a coprire parte del costo totale di 243mila euro (il resto verrà finanziato grazie a un mutuo).

Due camere, un tavolo su cui mangiare raccontandosi la giornata, finestre che danno sul verde e il calore che solo un posto costruito con il cuore è capace di trasmettere.

GALLERY-SFOGLIA

“Un luogo in cui i bambini e le loro famiglie abbiano il tempo di rimettere insieme le forze per poi ripartire” sono le parole con cui la presidente racconta la filosofia della Fondazione che ad oggi aiuta circa 50 persone in difficoltà (“ dagli imprenditori falliti agli operai a persone che dormivano in macchina”, spiega Paini) offrendo una casa per un periodo limitato di tempo, circa un anno, aiutando le famiglie in un percorso di autonomia economica.

“Dal 2011 abbiamo aiutato circa 350 persone – conclude Francesca Paini – 50 stanotte dormiranno in uno dei 18 appartamenti che gestiamo a Como ma altre 300 ce l’hanno fatta con le loro gambe, questa è la buona notizia”.

Ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione, l’ex- presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che, nel ringraziare la Fondazione per la sua attività, ha voluto fare il punto su un tema a cui Fondazione Cariplo è da sempre molto sensibile: l’infanzia in difficoltà.

“Nel nostro paese 1milione e 200mila bambini vivono in assoluta povertà educativa e solo a Milano sono circa 21mila a vivere ai margini senza andare a scuola e senza mangiare tutti i giorni – ha spiegato Guzzetti – la responsabilità è di noi adulti, spetta a noi toglierli da questa situazione ed evitare che diventino dei Neet, giovani che non studiano e non lavorano, ma non lo cercano”.

“Avremo la coscienza tranquilla solo quando in questo Paese nessun bambino sarà ai margini e non gli negheremo il suo futuro”, è la conclusione di Guzzetti ricordando come Fondazione Cariplo, nel triennio 2016-18 abbia aiutato quasi 500mila bambini in difficoltà attraverso diversi progetti.

A conclusione dell’inaugurazione è intervenuto anche il sindaco Mario Landriscina: “C’è una grande differenza tra dire e fare e nella nostra città, fortunatamente, ci sono persone che si donano, che non aspettano che le cose accadano. Non sentitevi soli – ha aggiunto rivolgendosi alla presidente della Fondazione Scalabrini – perché dietro di voi ci sono le persone che avete aiutato e altri mille che aspettano anche voi”.

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