Uffici, burocrazia, code agli sportelli e, nel peggiore dei casi, anche bollettini da pagare. Per quanti si apprestano a varcare la soglia del proprio Comune, il sentimento predominante è spesso un misto di fastidio e preoccupazione. Ma c’è chi ha pensato di invertire questa tendenza creando la consigliera alla gentilezza. Esatto.
Attenzione però non si tratta di una figura che vi aspetterà sulla soglia del Comune con un sorriso e il caffè in mano per farvi saltare la code e accompagnarvi nei meandri della burocrazia, ma di una persona che “si occuperà in maniera istituzionale di favorire la diffusione della cultura della gentilezza e di condividere pratiche e comportamenti che mettano in una relazione positiva e costruttiva le istituzioni con le loro comunità e i cittadini tra di loro”.
Questa la definizione da vocabolario che viene citata dal sindaco di Olgiate Comasco Simone Moretti, perché proprio qui, tra i primissimi comuni del territorio comasco insieme solo a Erba e Lomazzo, è stata istituita questa figura. Ma a questo punto è necessario chiedere direttamente alla gentil consigliera come svolgerà questo compito e quali le dotazioni necessarie per un compito così impegnativo.
Consigliera Mariella Bernasconi lo sa che il suo incarico sarà più difficile e impegnativo di quello di sindaco e assessori con deleghe importanti come urbanistica o patrimonio?
Infatti il sindaco Moretti mi ha tirato proprio un bello scherzo. Ovviamente scherzo, sono contenta di questo incarico. Da sempre il nostro primo cittadino chiede a tutti noi consiglieri di assumere alcuni incarichi particolari e io ho preso questo. Si tratta di una vera novità che solo da poco sta iniziando a diffondersi e che risponde a un appello giunto da un’associazione chiamata “Rete nazionale assessori alla gentilezza-Cor et amor”. Io sono pronta e soprattutto in questo periodo buio per tutti noi, trovare il modo per declinare la gentilezza è importante.
Il suo profilo è sicuramente una garanzia
Ho 65 anni e per 42 ho fatto la maestra d’asilo, mi sono occupata molto, specie durante il Covid, degli anziani e metto sempre la massima attenzione nei rapporti con gli altri. Questo è il messaggio che vorrei far passare: essere più aperti, comprensivi e collaborativi con chi ci circonda, specie con chi magari ha più bisogno.
Come si declinerà questo compito ? Ci sono già delle idee?
Ci stiamo lavorando. Innanzitutto stiamo pensando di istituire delle giornate e degli orari in cui poter ricevere le persone anche solo per parlare o confrontarsi su vari temi. Inoltre con riferimento ai più fragili, ovvero gli anziani, si potrebbe istituire un numero telefonico dedicato dove rispondere alle loro esigenze o anche solo per chiacchierare. Il compito è delicato.
Immagino sia poi determinante anche l’aspetto educativo della gentilezza
Certo. I ragazzi, i più giovani che sono più ricettivi vanno educati alla gentilezza. Sarebbe bello ad esempio creare un luogo fisico, una panchina nel parco o un altro punto dove potersi ritrovare e parlare insieme e far capire l’importanza della gentilezza, dei rapporti con gli altri. Insomma sono già al lavoro.
Un commento
Mariella Bernasconi una mia ex collega alla scuola dell’ infanzia Roncoroni sempre gentile ….una maestra eccelsa in tutte le situazioni