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Solidarietà e Sociale

Quasi 2 milioni di punti Fidaty, 17 mila euro di solidarietà: il “miracolo” di Fondazione Scalabrini. Tutti i beneficiari

Trionfo si annunciava e trionfo, alla fine, è stato. Con la chiusura di ieri, domenica 11 aprile, della campagna di donazione dei punti Fidaty Esselunga promossa da Fondazione Scalabrini, si registrano numeri (e solidarietà) record.

L’obiettivo iniziale era arrivare a mille euro che sarebbero stati donati ad alcuni volontari, ma la generosità dei comaschi ha quasi travolto la Fondazione con 2 mila donatori che hanno permesso di raggiungere la cifra di 1 milione e 889 mila punti, pari a 17 mila euro di spesa.

Un primo step che ha determinato la scelta di coinvolgere altre realtà comasche che sono diventate a loro volta promotrici dell’iniziativa: il banco di Solidarietà e la Parrocchia di Rebbio hanno da subito aiutato a diffondere una catena di solidarietà che è andata oltre le più rosee aspettative.

Grazie alla grandissima generosità degli oltre 4.000 donatori finale, dunque, è stato possibile sostenere il Banco di Solidarietà (a cui abbiamo sono stati donati acquisti per 3.888 euro), la parrocchia di Rebbio (3.464,55 euro) che a sua volta ha donato alla Caritas di Rebbio parte del ricevuto, la Caritas di Como (1.197 euro), il Centro di Aiuto alla Vita (2.835 euro), l’associazione il Poeta Sognatore Simone che li utilizzerà per le sue iniziative di solidarietà a Lipomo (1260 euro) e infine la Casa dei Tigli di Brunate (3.186) che ospita mamme e bambini in difficoltà e ha donato parte del raccolto ai ragazzi del gruppo Legàmi che portano avanti l’opera di don Roberto Malgesini tra i senzatetto. Infine 1.134 euro sono stati donati a un gruppo di volontari con cui Fondazione Scalabrini collabora e che seguono famiglie in difficoltà sul territorio.

“Aiutiamo chi aiuta è una campagna che abbiamo lanciato non per noi, ma per sostenere le realtà della città che aiutano le tante persone in difficoltà – osservano dalla Fondazione – In questa campagna la solidarietà è stata contagiosa: noi abbiamo scelto di aiutare 7 realtà comasche ed alcune di loro hanno a loro volta ‘adottato’ altri gruppi. E’ il risultato più bello di tre settimane di lavoro frenetico: la città si è abbracciata strettissima!”.

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