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Como, una storia d’amore: due destini uniti sul lago dalla Nigeria, ora le nozze (e c’entra il miglior hotel del mondo)

Ci sono storie che definire “di inclusione” rischia di sminuirne la bellezza riducendole allo stereotipo, trito e ritrito, di quanto sono stati bravi gli stranieri di turno a farsi spazio in una società che non conoscevano e di quanto siamo stati bravi noi ad aiutarli. Invece la storia di Osamudiamen Samuel e Kate Agbi è, semplicemente, una storia d’amore e di voglia di costruirsi un futuro che ha trovato a Como la forza di crescere grazie all’aiuto di chi ha creduto in loro e merita di essere raccontata esattamente così. Perché il 21 settembre, in Comune davanti al consigliere comunale Vittorio Nessi, agli amici e alla loro bambina di poco più di un anno, questi due ragazzi nigeriani arrivati a Como in cerca di una vita migliore si sposeranno e festeggeranno non solo il loro amore, ma anche il coronamento di un percorso faticoso e difficile illuminato, però, dall’appoggio di chi ha creduto in loro.

“Osamudiamen è arrivato a Lampedusa, e successivamente a Como da Don Giusto, nel 2017 e da subito è stato seguito da Como Accoglie che gli ha permesso di frequentare un corso di italiano – racconta Silvia Cantaluppi, presidente della Casa della Giovane Acisjf di Ponte Chiasso che, con il loro permesso, ha voluto raccontarci la storia di questa coppia – sempre grazie a loro, poi, è riuscito a trovare lavoro presso l’hotel Villa Passalacqua di Moltrasio (appena eletto miglior hotel del mondo) e, in breve tempo, il suo impegno e la sua voglia di fare sono stati premiati dal proprietario, Paolo De Santis, che ha creduto in lui e gli ha offerto un lavoro prima in cucina ma poi, dal momento che Osamudiamen è ipovedente, come tuttofare di fiducia della struttura”.

Oltre a un lavoro, però, il sogno di questo ragazzo, oggi poco meno che trentenne, era quello di costruirsi una famiglia ed è così che, proprio grazie a comunità nigeriana di Como, qualche anno fa ha conosciuto Kate. “Kate è arrivata a Como in fuga dalla Nigeria ed è stata aiutata dalla Croce Rossa grazie alla quale ha anche trovato lavoro come badante – racconta Silvia – e poco dopo essersi conosciuti, nel 2019, questi ragazzi sono andati a vivere insieme a Camerlata e si sono ‘sposati in differita’, per così dire, con una giornata di festeggiamenti organizzati dalle loro famiglie in Nigeria mentre loro erano qui a Como e si sono limitati ad indossare gli abiti tradizionali”.

E quando sembrava tutto perfetto, con il loro amore illuminato anche dalla nascita di una bimba, ecco il rischio che di dover lasciare Como e quanto avevano costruito qui e l’incontro con Acisjf e Silvia. “L’anno scorso gli è stato detto che dovevano liberare l’appartamento messo a loro disposizione dal progetto di prima accoglienza perché doveva essere destinato a dei minori mentre loro sarebbero stati trasferiti in un centro nel Sud Italia – racconta – ma un giorno, mentre parlavo con Daniela Guarnotta di Como Accoglie di un appartamento a Ponte Chiasso che la nostra associazione aveva libero, lei mi ha raccontato la storia di questa coppia e abbiamo deciso di aiutarli a rimanere a Como, dove avevano iniziato a costruire la loro vita”.

Dallo scorso gennaio, quindi, Osamudiamen, Kate e la loro bimba hanno una nuova casa e, tra pochi giorni, aggiungeranno un altro tassello alla loro vita insieme sposandosi in Comune. “Lui va a lavorare tutti i giorni in bus, stando attento a non rientrare quando fa buio a causa dei suoi problemi alla vista, mentre lei è a casa con la bambina ma sta studiando per prendere la patente aiutata da una nostra volontaria, Sandra Binda – spiega Silvia – a settembre, poi, quando la bimba inizierà l’asilo le daremo una mano a trovare un nuovo lavoro”.

Ma, oggi, è tempo di fermarsi a guardare il presente e tutto quello che hanno costruito insieme per festeggiare l’amore, ma anche l’impegno, la fiducia e l’amicizia che hanno fatto sì che una storia iniziata tra tante difficoltà avesse un finale così bello.

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