Al via la quinta edizione di “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante in truck sui temi dei social network e del cyberbullismo.
L’obiettivo dell’iniziativa è di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione o molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della parola. Infatti preoccupa sempre di più il fenomeno del bullismo: il 28% degli studenti delle scuole superiori è vittima di bullismo e la percentuale sale al 30% tra gli alunni delle scuole medie.
“Una vita da social” è un tour itinerante, composto da 47 tappe sul territorio nazionale e europeo, arrivato anche a Como, in Piazza Cavour, la mattina di venerdì 4 maggio. La manifestazione si è aperta con un saluto del Questore della Provincia di Como, dr. Giuseppe De Angelis, a tutti gli studenti che hanno partecipato all’iniziativa. In Piazza era presente il personale della locale Polizia Stradale con auto, kit alcooltest e misuratore di velocità, nonché operatori del Gabinetto della Polizia Scientifica. Ospiti speciali dell’iniziativa: Livio La Padula, atleta del G.S. “Fiamme Oro”, Javier Zanetti e Ivan Ramiro Cordoba.
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Si tratta della più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e dalle Comunicazioni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, che nel corso delle precedenti edizioni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 1 milione e 300 mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 147.000 genitori, 82.500 insegnanti per un totale di 10.750 Istituti scolastici in 190 città raggiunte sul territorio, oltre alle due pagine social Twitter e Facebook con 121.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Ancora una volta aziende come Baci Perugina, Facebook, FireEye, Google, Karpesky lab, Lenovo, Microsoft, Poste Italiane, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Youtube e società civile scendono in campo insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: “Fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.