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Il comasco che stupisce il mondo: Jacopo Cerutti trionfa a Dakar in sella a una Tuareg

Quando i primi Aprilia Tuareg, magari nella versione più cattiva “Rally” sfrecciavano anche per le vie di Como con in sella chi vestiva come un paninaro lui non era ancora nato ed era davvero difficile pronosticare che nel 2024 un comasco si sarebbe laureato campione della Monaco-Dakar. Ma il 34enne comasco (farà i 35 a novembre) Jacopo Cerutti è abituato a stupire l’Europa e il mondo quando si mette in sella. In coppia con Francesco Montanari (esordiente assoluto) è rimasto in testa dal primo all’ultimo degli oltre seimila chilometri, su strade, piste battute, sabbia e dune mozzafiato. Da Monaco al magico lago rosa di Dakar, Jacopo Cerutti e la sua Aprilia Tuareg hanno scelto il modo più esaltante per vincere l’edizione 2024 della Africa Eco Race, dominando e scrivendo una delle pagine più epiche nella storia recente dei grandi raid africani. La coppia italiana è partita da esordiente, avendo di fronte avversari fortissimi e, soprattutto, estremamente esperti del leggendario percorso che dall’Europa porta a Dakar attraverso Marocco e Mauritania.

La Aprilia Tuareg, sviluppata dal prodotto di serie da Aprilia Racing con la collaborazione tecnica di GCorse dei fratelli Guareschi, affrontava per la prima volta le piste africane e il deserto. Certo, nel corso del 2023 la moto aveva dato grandi prove di sé vincendo, sempre all’esordio, il titolo italiano nel Motorally e conquistando uno strepitoso podio nel rally Transanatolia in Turchia, al primo assaggio di grande raid. Ma affrontare il deserto africano per la prima volta, su un percorso che ha fatto la storia dell’offroad, si annunciava ben più difficile. I piloti Aprilia, Jacopo Cerutti e Francesco Montanari, hanno approcciato la gara con sicurezza sin dalla partenza, forti di una moto che si è rivelata un’arma formidabile grazie alla bontà del progetto originale. La vittoria nelle prove speciali delle prime due giornate ha permesso a Cerutti di accumulare e poi gestire il vantaggio contro avversari fortissimi come Botturi e Tarres, entrambi su Yamaha, che hanno costantemente attaccato, alla ricerca della rimonta. Velocità, perfetta strategia e affidabilità della Tuareg sono i valori che hanno portato Aprilia e Cerutti al trionfo di Dakar.

“È tutto bellissimo, per me è stato un onore poter collaborare allo sviluppo della moto con Aprilia Racing e GCorse – ha dichiarato Cerutti all’arrivo – In poco tempo abbiamo raggiunto traguardi incredibili e onestamente non pensavo che saremmo riusciti ad arrivare così pronti a questo appuntamento. Sapevo però che la Tuareg di serie ci forniva già un’ottima base di partenza, poi il resto lo ha fatto il grande lavoro compiuto da tutto il team in questi mesi. Non mi aspettavo certo di vincere, forse partire senza la pressione di essere i favoriti è stato un bene e siamo stati aiutati anche da un pizzico di fortuna, che non guasta mai, perché in un raid africano l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e invece è sempre filato tutto liscio. Un’esperienza e un’emozione fantastica, ora possiamo goderci i festeggiamenti”.
“Quello che Jacopo ha fatto, vincendo a Dakar, non ha precedenti – commenta Massimo Rivola – AD Aprilia Racing  -È una vera, enorme impresa sportiva che esalta un grande campione, una eccezionale moto italiana, progettata, sviluppata e prodotta qui a Noale e un lavoro incredibile fatto da Aprilia Racing e dai Guareschi, ai quali va un mio speciale ringraziamento. Aver comandato fin dal primo giorno una delle gare più difficili che ci siano al mondo, di fronte ad avversari fortissimi è uno straordinario segnale di forza che è andato al di là di ogni nostra aspettativa”.

“Fantastico! Jacopo è stato eccezionale per tutta la gara, sempre dettando il ritmo. La seconda tappa è stata la chiave, con quello strappo in classifica che poi gli ha permesso di gestire da grande campione – ha aggiunto Vittoriano Guareschi – GCorse – Grande anche Francesco che al debutto ha portato la moto a Dakar togliendosi più di una soddisfazione nelle speciali. Quello che ha fatto tutto il team è incredibile, era la nostra prima esperienza contro avversari fortissimi, come il team Yamaha, che hanno grande esperienza, specie sulla parte di deserto in Mauritania. La moto è stata perfetta, mai un problema, con questo trionfo il progetto Tuareg ha mostrato tutte le sue qualità di base: bilanciamento dei pesi, escursione delle sospensioni, carattere del motore, qualità dei materiali. La moto di serie è già un punto di riferimento”. Dopo una prima epica apparizione alla Paris-Dakar con Tuareg nel 1989, Aprilia torna alla grande gara nel deserto nel 2010 con la rivoluzionaria bicilindrica RXV Rally 450 che partecipa a tre edizioni consecutive della Dakar, fino al 2012. La spettacolare Rally conquista subito tre vittorie di tappa e il terzo posto assoluto nel 2010, sfiorando la clamorosa impresa del trionfo all’esordio. Ancora oggi Aprilia è l’ultima casa italiana ad aver vinto una tappa alla Dakar, nel 2012.

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