Una cosa è certa, il Lago di Como (ramo di Lecco compreso) ha a cuore il Patria. Lo si evince dall’affollata conferenza stampa allestita dalla Navigazione Laghi con l’Amministrazione provinciale di Como. Quando il numero delle autorità, dei rappresentanti delle associazioni e dei pendolari, supera ampiamente quello dei relatori e dei giornalisti è un chiaro segnale che sull’argomento ci sia grande interesse. E ad essere in hype per lo storico piroscafo che compirà cento anno nel 2026 sono davvero in tanti. Qui sotto, tutte le slides illustrate oggi.
slides_patriaIntanto le notizie, c’è un progetto di recupero funzionale e messa in esercizio del Patria, sono stati confermati i fondi per portarlo a termine (4,5 milioni di euro) e ci sono i tempi. Bando per l’affidamento dei lavori tra gennaio e febbraio 2025, auspicio del nuovo varo, dopo il primo solenne del 31 luglio 1926 (allora il nome del piroscafo era Savoia) entro fine 1926, al massimo entro la metà del 2027. “Cercheremo di accelerare il più possibile – ha detto il gestore governativo Pietro Marrapodi – anche se per esperienza per simili interventi si deve contare sempre due anni, anche due anni e mezzo di tempo”. Nel frattempo ecco il primo viaggio virtuale nel grande battello. Quel Patria che, con il Bisbino, venne pure mitragliato da un caccia alleato nel 1945. Vi fu un principio di incendio, morì il comandante del Bisbino, vi furono ben 5 e 17 i feriti, ma da allora Di acqua di lago ne è passata sotto la chiglia.
Sono in tanti a Villa Gallia per ascoltare e vedere il maquillage previsto per il Patria. Introduce i lavori il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, che parla di “promessa mantenuta”, dopo l’annuncio dello scorso anno di aver riconsegnato alla Navigazione il piroscafo: “Si vorrebbe sempre che i tempi fossero più veloci, certo, ma non dimentichiamo che il Patria è sotto tutela anche della Soprintendenza, ogni intervento va concordato passo a passo. Oggi siamo qui per presentare il progetto”.
In platea, tra gli altri, anche la consigliera regionale, Anna Dotti, con il padre, Francesco, oggi sindaco di Argegno. Ci sono poi Massimo Morini, sindaco di Nesso, Matteo Vanetti sindaco di Zelbio e l’assessore Mario Della Torre di Cernobbio, Daniele Roncoroni, presidente della Famiglia Comasca con il professore Flaminio Borgonovo, che con Piercesare Bordoli si può considerare il motore del primo restauro del Patria. Ci sono esponenti della Provincia di Lecco, Enrico Guggiari, presidente dell’Aero Club, che con Giorgio Porta aveva chiesto e ottenuto la concessione del Patria per trasformarlo in una sorta di hotel galleggiante di lusso, progetto poi interrotto per i paletti messi dalle Belle Arti e l’investimento troppo oneroso. Mancano rappresentanti del Comune di Como, ma è noto come i rapporti tra Rapinese e Bongiasca siano praticamente assenti.
Il contratto di concessione del Patria dalla Provincia, proprietaria, alla Navigazione è del 5 giugno 2023. Il piroscafo a vapore, gemello del Concordia si trova oggi nei cantieri di Tavernola, ma adesso sono chiari non solo il suo destino, ma anche il suo futuro aspetto.
“Sono orgoglioso di poter presentare questo progetto – ha detto Marrapodi – che riguarda lo storico piroscafo. Il Patria appartiene al territorio. Se siamo qui oggi è grazie al lavoro della Provincia della Soprintendenza delle Belle arti e del Ministero dei Trasporti, guidato dall’onorevole Salvini che ci ha sempre creduto moltissimo. Il Patria verrà rimesso in esercizio e tornerà a solcare il Lago di Como come qualsiasi altro mezzo della Navigazione”. Anche Nicola Oteri, direttore della Navigazione, ha ringraziato tutti gli attori coinvolti per la preziosa collaborazione. Prima della presentazione nel dettaglio da parte del progettista, l’ingegnere Baldassarre Bono, anche Oteri ha fatto passare alcune slide, ad iniziare dalla ricostruzione fotografica del Patria.
“I disegni originali si erano deteriorati con il tempo, così abbiamo ricostruito il suo stato attuale in digitale. Abbiamo insomma la carta d’identità dello storico piroscafo. Nel 1926 – ha ricordato il direttore – la capienza era di 900 persone, la nave era divisa in tre classi, la terza era per i viaggiatori sui ponti esterni, dove trovava spazio anche il bestiame. Ora imbarcheremo 450 passeggeri, su un piroscafo di oltre 53 metri che naviga fino a 12 nodi grazie al suo cuore originale a vapore. Sistemazione e manutenzione del motore verrà effettuata con le nostre maestranze”.
Il Patria farà servizio pubblico e sarà disponibile per eventi privati. “Abbiamo reso più confortevoli gli spazi rispettando – ha aggiunto Oteri – però sempre i vincoli della Soprintendenza, con l’ampio salone di poppa, ex prima classe, e l’altro salone coperto. Abbiamo mantenuto uno stucco originale sulla volta, mentre gli altri due stucchi saranno delle repliche, perché non si erano conservati. Anche alcuni capitelli originali lignei sono stati recuperati. La motrice a vapore rimane a vista. Le principali modifiche riguardano il salone di poppa esterno e la plancia, ritoccata in un precedente restauro, ma che non garantiva sufficiente visibilità”.
Nessuna polemica però sull’ultimo restauro, solo qualche riferimento agli impianti, già tutti da rifare. “Senza quell’intervento, pur con i suoi limiti – ha detto sempre Oteri – oggi non avremmo il Patria”.
“Stiamo parlando di una nave centenaria con diversi acciacchi – ha spiegato – ne abbiamo rispettato la storicità e incrementato la sicurezza. Per gli arredi manca ancora la scelta dei materiali, ma sono state mantenute l’armonia delle forme, la distinzione degli ambienti dal più lussuoso e formale al più semplice, come era un tempo tra la prima e la terza classe. Sono tornate le porte scorrevoli, il lucernario per vedere la macchina”.
Sul progetto: “In particolare si procederà con un rinnovamento sotto diversi profili – continua l’Ing. Oteri – L’analisi progettuale è partita dalla necessità di un recupero funzionale, con particolare riferimento alla idoneità alla navigazione, alla sostituzione delle parti ammalorate e all’ottimizzazione funzionale del mezzo, mantenendo un approccio di valorizzazione storica dell’imbarcazione, con il recupero di decorazioni e particolari originali e la loro replica (stucchi e capitelli), che puntasse a una prospettiva di potenziamento di servizio sia come opportunità di rafforzamento dell’offerta del servizio pubblico sia di disponibilità per servizi privati. Verrà indetta una procedura a evidenza pubblica per l’affidamento delle varie attività, mantenendo invece in capo alle qualificate maestranze della Navigazione Lago di Como gli interventi sulle motrici; si tratta di attività che richiedono professionalità non disponibili sul mercato e che fortunatamente abbiamo a disposizione tra il nostro personale”.
Sul ponte esterno è stata ricavata una sorta di veranda, uno spazio coperto in più. Le lampade sono quelle originali, il corpo scala in ferro battuto, i divani richiameranno quelli del Concordia.
Realizzato anche un bagno per disabili con antibagno e caratteristiche ideali. Restano anche il locale cucina e il locale bar, anche se per gli eventi le società di catering si limiteranno a scaldare i piatti preparati a terra, come avviene ormai da qualche tempo. Viene assicurato che i fondi per il Patria non intaccheranno altri investimenti sul miglioramento del servizio. Il varo del piroscafo comporterà anche un aumento del personale e la crescita di alcune figure attuali visto che per governare il Patria servono figure altamente specializzate. Patria e Concordia navigheranno nei weekend anche contemporaneamente da Como e da Lecco.
Tra il pubblico i commenti sono positivi. La Famiglia Comasca ringrazia, così come un giovane pendolare, molto attento su tutte le modifiche apportate. C’è chi si dispiace per la copertura di parte del ponte principale. L’ingegnere Borgonovo propone la formazione in una flotta storica, così come avviene sul Lago di Lucerna, ad esempio, da utilizzare per eventi particolari. Il confronto continua e Oteri ha scelto di aprire una finestra di dialogo con un indirizzo mail dedicato relazioniesterne@navigazionelaghi.it per avere idee e suggerimenti per lo sviluppo del progetto Patria.