“È Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare”. Queste parole evocative, tratte dal capitolo IV de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, ci introducono immediatamente all’anima autentica di Pescarenico, un rione (o borgo, o villaggio, chiamatelo come preferite!) che si adagia placidamente sulle sponde lecchesi, a un tiro di schioppo dal ben più celebre Lago di Como.
Se sei un viaggiatore un po’ stanco della folla patinata e dei ritmi frenetici delle mete turistiche più blasonate, Pescarenico ti offre una parentesi di pace e autenticità. Qui, il tempo sembra scorrere più lentamente, cullato dal sussurro dell’Adda e dalla maestosità delle Prealpi che si ergono a sentinelle silenziose. E diciamocelo senza timore, queste Prealpi hanno davvero una marcia in più in quanto a bellezza!

Leccotourism.it, la fonte ufficiale del Comune di Lecco, descrive mirabilmente questo angolo di quiete e incanto, un luogo che ha saputo preservare la propria identità storica pur vivendo a stretto contatto con la natura rigogliosa.
Un po’ di storia: Pescarenico non è sempre stato “parte” di Lecco come lo intendiamo oggi. Prima di essere aggregato al borgo fortificato nel corso del Settecento, era uno dei venti comuni che formavano la comunità generale di Lecco. Immaginatevi, un piccolo mondo a sé, pulsante di vita e tradizioni legate indissolubilmente al fiume che gli scorreva accanto.

L’anima dei pescatori: Il nome stesso, Pescarenico, non lascia spazio a dubbi: qui la vita ruotava attorno alla pesca. L’Adda, particolarmente generosa di pesce proprio in questo tratto, era la linfa vitale per le famiglie che abitavano queste case raccolte. E ancora oggi, passeggiando lungo le rive, si respira quell’antica atmosfera. Non è raro scorgere una “lucia”, la tradizionale imbarcazione lariana, quasi a ricordare un passato mai del tutto dimenticato.

Sapori autentici: La tradizione della pesca si riflette ancora oggi nei ristoranti e nelle osterie locali. Qui potrete gustare specialità a base di pesce fresco, preparate secondo ricette tramandate di generazione in generazione. Un vero e proprio tuffo nei sapori autentici del territorio!
Un luogo letterario: Ma Pescarenico non è solo un borgo pittoresco e ricco di storia. È anche un luogo intriso di letteratura, grazie alla penna immortale di Alessandro Manzoni. È l’unico rione lecchese a essere citato esplicitamente ne “I Promessi Sposi”!

I luoghi manzoniani: Il convento dei frati cappuccini, che si erge nel cuore del borgo, ha fatto da modello per la residenza di Fra’ Cristoforo, una figura chiave del romanzo. Ma le rive di Pescarenico sono legate a un altro momento emblematico: il doloroso “Addio ai Monti” pronunciato da Lucia. Proprio da qui, a bordo di quella tipica imbarcazione lariana che poi prenderà il suo nome, la giovane lascia la sua casa per sfuggire alle trame di don Rodrigo. Camminare oggi lungo queste sponde significa ripercorrere le orme di personaggi indimenticabili.
Un’esperienza da vivere: Perdersi tra i vicoli stretti e le case addossate di Pescarenico è come fare un salto indietro nel tempo. L’atmosfera è rimasta in gran parte immutata, conservando quel fascino letterario e quella genuina quotidianità che tanto colpiscono il visitatore.
Panorami mozzafiato: Attraversando il maestoso Ponte Azzone Visconti e passeggiando sulla riva opposta dell’Adda, si può ammirare uno spettacolo incantevole: le case colorate di Pescarenico che si stagliano sullo sfondo imponente del Resegone. Una cartolina indimenticabile, un vero e proprio angolo di paradiso da fotografare e custodire nel cuore.
L’origine del nome e le sue contrade: Come abbiamo detto, il nome Pescarenico deriva chiaramente dall’attività principale dei suoi abitanti: la pesca. Ma il borgo è anche un mosaico di piccole contrade, ognuna con la sua storia e la sua identità: Biun (Bione), Cucagna (Cuccagna), Cunvent (Convento), Era, Fussaa (Fossato), Isola, Piscen, Sant’Ambros (Sant’Ambrogio) e Stradun (Stradone). E gli abitanti di Pescarenico hanno anche un soprannome affettuoso: “Ugett”, ovvero pesciolini, un richiamo simpatico alle loro origini.
Pescarenico è molto più di una semplice tappa turistica. È un luogo che parla al cuore, che intreccia storia, letteratura, tradizioni e una bellezza paesaggistica che incanta. Un’oasi di autenticità a due passi dal glamour del Lago di Como, pronta a svelare i suoi tesori a chi ha la curiosità di scoprirla.