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Attualità, Turismo

Lago di Como e Lombardia, il sogno dell’assessore: “Ogni angolo diventi destinazione turistica”

“Ho il sospetto che urlare all’’overtourism’ e demonizzare i turisti stia diventando un modo per protestare e attaccare le istituzioni, a danno dei nostri territori e dell’Italia”. Lo afferma Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia. “Con grande attenzione, ma anche tanta incredulità – continua Mazzali – ho assistito quest’estate alle scene provenienti da Barcellona, dove alcuni manifestanti hanno spruzzato acqua sui turisti seduti nei ristoranti per protestare contro il sovraffollamento”.

“Tensioni simili si sono viste in Grecia e anche in Italia. C’è una crescente preoccupazione, a volte esagerata – prosegue – riguardo all”overtourism’, che rischia di danneggiare la reputazione delle nostre destinazioni turistiche”.

L’assessore sottolinea che “Il turismo è una risorsa fondamentale per l’economia italiana, specialmente in un periodo in cui il settore sta mostrando segnali di forte ripresa dopo gli anni difficili della pandemia”. “Non dobbiamo dimenticare – aggiunge Mazzali – che durante la pandemia abbiamo visto hotel, ristoranti e negozi vuoti, con gravi ripercussioni sull’economia locale. Ora, invece, vediamo una rinascita del turismo, che ha portato 62 miliardi di ricavi solo nei tre mesi estivi del 2024. Questi flussi sono linfa vitale per le nostre imprese e contribuiscono a mantenere posti di lavoro”.

L’assessore regionale riconosce che la pressione turistica può rappresentare una sfida, soprattutto nei centri storici di particolare pregio artistico e architettonico. Tuttavia, ritiene che la soluzione non sia demonizzare i turisti, quanto piuttosto adottare strategie razionali e pragmatiche per gestire i flussi in modo sostenibile.

“In Lombardia stiamo attraversando un periodo turistico d’oro – spiega – con una crescita significativa degli arrivi internazionali e un’attenzione sempre maggiore ai nostri laghi e alle nostre montagne. Per anni abbiamo trascurato e non valorizzato parti dei nostri territori che oggi riscopriamo come nuove, vere e attrattive destinazioni turistiche: borghi, vie del gusto, colline con panorami mozzafiato sui vigneti, e le nostre città d’arte, spesso visitate solo durante grandi eventi. Ora l’attenzione è rivolta a luoghi nascosti o sconosciuti, capaci di suscitare emozioni e lasciare nel visitatore il ricordo di esperienze autentiche, con il desiderio di ritornare”.

L’assessore evidenzia, quindi, l’importanza di promuovere una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici su tutto il territorio lombardo. “Non possiamo concentrarci solo sulle mete già celebri: dobbiamo valorizzare – chiarisce – anche le zone meno conosciute ma altrettanto splendide, come i borghi storici e le valli nascoste, che offrono esperienze autentiche e un turismo di qualità”.

“Questi luoghi, spesso lontani dai circuiti turistici tradizionali – chiosa – stanno ricevendo sempre più attenzione da parte di viaggiatori in cerca di autenticità e tranquillità. La promozione di queste destinazioni non solo allevia la pressione sulle aree più affollate, ma porta anche benefici economici diffusi alle comunità locali, preservando al contempo il patrimonio culturale e naturale”.

Un altro aspetto cruciale, secondo Mazzali, è la natura trasversale della spesa turistica sul territorio: “È importante ricordare che solo il 20% della spesa di un turista è destinato alla stanza d’albergo. Il restante 80% viene speso in ristoranti, negozi, attività culturali e servizi locali”.

“Questo significa che il turismo – commenta – contribuisce in modo diretto a una vasta gamma di attività economiche, sostenendo non solo il settore dell’ospitalità, ma anche l’artigianato locale, l’enogastronomia e il commercio. Ogni turista che sceglie di visitare la Lombardia porta beneficio a tutto il tessuto economico del territorio, creando ricchezza diffusa”.

L’assessore Mazzali aggiunge che, quando si parla di ‘overtourism’ in Lombardia, ci si riferisce quasi esclusivamente a poche destinazioni iconiche: “Pensare che città come Como o Varenna non attirino un gran numero di visitatori è irrealistico. È come pretendere – dice – di non fare la fila al Louvre, ai Musei Vaticani o in qualsiasi altro luogo unico al mondo. Questi sono siti di straordinaria bellezza e valore culturale, ed è naturale che attraggano flussi turistici importanti. La sfida è gestire questi flussi in modo intelligente e sostenibile, senza demonizzare chi sceglie di visitare le nostre meraviglie”.

Regione Lombardia sta investendo in infrastrutture e servizi per migliorare l’accessibilità e l’ospitalità in tutto il territorio. “Vogliamo che ogni angolo della Lombardia – conclude – possa diventare una destinazione turistica, offrendo esperienze uniche e di alta qualità, senza sovraccaricare le mete più conosciute. In questo modo, il turismo è una concreta opportunità per tutti, rispettando il territorio e le comunità che lo abitano.  I turisti non sono mai troppi se vengono gestiti con mezzi ed efficienza. La Lombardia può

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11 Commenti

  1. “Soprannominata ‘lady carabina’, in passato Mazzali aveva dichiarato di essere conscia di essere “stata eletta con i voti dei cacciatori” e di andarne “fiera”. Tra le sue esperienze alcune consulenze al Senato con il gruppo Grandi autonomie e libertà (Gal) e un lavoro come barista” …dubito possa fare qualcosa per i flussi, forse può fare qualcosa per i flut…

  2. “La sfida è gestire questi flussi in modo intelligente e sostenibile”. Ma va? Effettivamente c’era proprio bisogno di affermarlo. Non si è tuttavia compreso a chi è indirizzata tale chiosa. Del resto lei è i suoi compari di regione Lombardia sareste pagati per trovare soluzioni intelligenti, ma tutto dimostra il contrario!

  3. l’Overtourism è un danno e chi lo nega è un danno ancora più grande.
    Mi auguro presto anche a Como manifestazioni anche forti come quelle di Barcellona., contro turisti beceri e bara turistici ancora più beceri.
    Segnalo in particolare il bar difronte al comune che fa pagare 6€ caffè e acqua.

  4. Varenna è ridotta a un ammasso di case da affitti brevi: nessuno affitta una casa a una coppia che avesse necessità di stabilirsi a Varenna, non gli conviene. Nel centro di Varenna abitano non più di 50 persone, prevalentemente anziani. La comunità non esiste più, scuole e asili chiusi. Chi beneficia di questa situazione? I proprietari delle case di affitto e i due negozi di commestibili. Se è vero che nel 2023 sono transitati in Varenna 500.000 turisti, c’è da chiedersi di quali servizi igienici hanno usufruito visto che quelli pubblici sono solo due.
    Sullo standard di qualità di questo turismo si può solo dire che è ultra modesto: normale
    vedere turisti con il cartoccio della pizza seduti sui gradini della Chiesa.

  5. bla bla bla bla.

    Le ferrovie che gestite fanno schifo, sia come puntualità sia come sicurezza.

    Una cosa che funziona così-così, la Milano Meda, su cui transitano anche tanti turisti, state per renderla a pagamento, con probabili problematiche di flussi di entrata e uscita impreviste.

    Avete preso in mano il progetto del lungolago e chapeau, l’avete ridotto al ponte di una portaerei in disarmo.

    Non ho ancora ben compreso il vostro impegno – per quanto possiate fare – nello sbloccare la variante Tremezzina, ho solo visto qualche nastro tagliato.

    In compenso, l’assistenza sanitaria (riguarda tutti: anche i turisti) è gestita da schifo, elicotteri a parte.

    A parte l’indirizzo di quanto enunciato (condivisibile ma un filo generico, più o meno come un tema di un liceale) quali iniziative concrete intendete portare avanti?

  6. Ecco, brava, gestisci questi flussi in modo intelligente e sostenibile, sei pagata sai…..parla meno e lavora di più.

  7. A proposito di code, la differenza tra il Louvre e il Lago è che per il Louvre puoi acquistare il biglietto online; per andare da Como a Varenna con l’aliscafo, no. Ma sarà sicuramente colpa delle scie chimiche, o delle amministrazioni precedenti (che da 30 anni sono dello stesso colore politico di quella attuale), non certo dell’assessore al Turismo di Regione Lombardia.

  8. Talmente tanta ricchezza diffusa che introdurranno il pedaggio sulla Milano-Meda per quegli sventurati che non campano di turismo.

  9. “La sfida è gestire questi flussi in modo intelligente e sostenibile”.
    E quindi?
    Cosa è stato fatto di “intelligente e sostenibile” per “gestire questi (assurdi) flussi” turistici?
    Niente.

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