Uno “squalo” tecnologico per pulire il lago. Anche (anzi, soprattutto) negli anfratti più ostici da raggiungere per i battelli spazzini.
L’idea è del consigliere comunale di Forza Italia, Luca Biondi, e poggia in realtà – oltre che sulla superficie del Lario – su un apparecchio già esistente. Si chiama, per l’appunto, WasteShark, traducibile in “squalo della spazzatura”, è stato progettato dall’azienda olandese RanMarine e ha le sembianze di un robottino-drone capace di inghiottire plastica, sigarette, fazzoletti di carta, alghe e ramoscelli per poi riportarli a riva.
Il tutto lasciando lavorare lo “squaletto” completamente in automatico, dietro mappatura di un percorso prestabilito, oppure, a seconda dei modelli, telecomandandolo da riva.
Il bidone “aspiratutto” per un lago senza plastica: sul Lario arriva il primo Seabin
“Potrebbe essere una buona soluzione anche per migliorare la pulizia del lago di Como – spiega il consigliere Biondi – L’apparecchio è altamente efficace e per le dimensioni potrebbe arrivare in punti di difficile accesso per i battelli spazzini. Penso soprattutto ad alcuni tratti sotto costa, nelle aree più interne del Porto Marina di Como, accanto ai pontili o nelle darsene più piccole”.
Lo “stomaco” di questo drone acquatico ha una capienza di circa 200 litri mentre la lunghezza è poco superiore al metro e mezzo per una larghezza di un metro. Allo sviluppo del progetto e alle prime prove hanno collaborato anche Sky Ocean Rescue e WWF.
“Ho già illustrato l’idea all’assessore all’Ambiente, Marco Galli, e al dirigente del settore Ambiente Luca Baccaro. Ho riscontrato interesse e collaborazione – aggiunge Biondi – Ora vanno approfonditi possibili usi, costi e modalità d’impiego, poi ci confronteremo assieme e valuteremo la possibilità che Como si possa dotare del sistema”.