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25 Aprile, Landriscina duro sul Pci (con isolati mugugni). Guzzon (Anpi): “Ucraina, neonazisti e Maidan, errore minimizzare”

Numerosa partecipazione oggi a Como alle celebrazioni per il 25 Aprile. La cerimonia, che ha visto i tradizionali momenti della deposizione delle corone al Monumento alla Resistenza Europea e a quello degli Schiavi di Hitler, ha visto gli interventi del sindaco Mario Landriscina, del rappresentante dell’amministrazione provinciale, Paolo Furgoni, e del nuovo presidente dell’Anpi di Como, Manuel Guzzon.

Molto presente, inevitabilmente, anche il tema della guerra in Ucraina e – soprattutto nel discorso di Guzzon – le polemiche che hanno toccato l’Anpi nei giorni scorsi.

“Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci ricordano il valore ma anche la fragilità della libertà e della democrazia. Davanti ai massacri, alle privazioni, alla propaganda, al sacrificio dei civili inermi dobbiamo fermarci e riflettere sulla potenza evocativa della nostra festa della Liberazione. Ciò che avviene in Ucraina parla anche di noi e ci dice che l’obiettivo devono essere la pace e la solidarietà per la ricostruzione”, ha detto Landriscina. Non è mancato un accenno duro agli estremismi politici italiani, che – a sinistra – ha scatentato qualche isolato mugugno (nel video integrale qui sotto).

“Ora noi dobbiamo abbattere gli ultimi steccati del pregiudizio – ha detto il sindaco – Noi abbiamo avuto troppo spesso una destra nostalgica che non è mai riuscita a rompere veramente con il passato fascista e dall’altra parte una sinistra, ma diciamolo apertamente, un Partito Comunista che per ragioni tattiche ha cercato di sequestrare una memoria repubblicana che era di tutti per farne una memoria di partito o addirittura un’arma politica. Questa doppia scelta ha impedito che nascesse una linea condivisa di pensiero politico e di fedeltà alla Costituzione e ai suoi valori condivisi. Questi anni difficili devono aiutarci ad andare oltre e a stringerci a una data che è l’essenza della nostra storia”.

Prima di un lungo ricordo dei partigiani comaschi – parte del discorso molto e lungamente applaudita dai presenti – il presidente dell’Anpi Manuel Guzzon ha parlato a lungo della guerra in Ucraina e delle polemiche recenti sull’associazione dei partigiani.

“L’Europa non ha saputo ergersi a paladina della pace – ha detto Guzzon – Il disarmo mondiale dovrebbe essere il presupposto per ogni azione politica e diplomatica dell’Unione Europa. Condanniamo senza se e senza ma l’intevento militare della Russia contro l’Ucraina ma da un po’ di tempo assistiamo ad attacchi all’Anpi perché non si schiera con il pensiero unico che ci vorrebbe egualmente schierati a favore dell’escalation militare. Noi non siamo di questo avviso, non prendiamo parte a logiche di guerra. La condanna all’invasione russa è irrevocabile, le violenze imperdonabili, e la solidarietà all’Ucraina è piena e concreta come il suo diritto alla resistenza. Ma restano domdande, dobbiamo cercare le cause e il contesto che hanno prodotto la situazione attuale non per giustificare l’intervento russo ma per porre all’ordine del giorno questioni come il nuovo ordine mondiale, il sistema di sicurezza collettiva, la cooperazione e la coesistenza pacifica”.

“E’ un errore ignorare o minimizzare la recente storia ucraina – ha continuato Guzzon – Da Maidan alle forze neonaziste ucraine, alla Crimea, al Donbass, alle interferenze russe, al ruolo dell’Unione Europea, della Nato e degli Usa, alla strage nazista alla casa dei sindacati di Odessa del 2014 e a tutto quello che è successo a Est negli ultimi 20 anni. E ancora, come porsi davanti alla scelta del governo di inviare armi in Ucraina e aumentare la spesa militare? L’Anpi sta con il Papa che si è vergognato per l’aumento al 2% del Pil per la spesa militare. Alle logiche di guerra rispondiamo con solidarietà e umanità, ma noi non accetteremo la caccia alla streghe verso l’Anpi che non dà scomuniche e non accetta scomuniche”.

Lucini-Minghetti, la foto più politica del 25 Aprile. Bartolich presente, poco centrodestra, Pd con le bandiere ucraine

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Un commento

  1. Condivisibile la posizione del Sindaco Landriscina. Tuttavia, le colpe anche se gravi non possono essere tenute sullo stesso piano. Un conto è chi, attraverso anche un revisionismo storico metodologicamente assai discutibile, cerca di mettere sullo stesso piano chi era con i nazisti liberticidi, razzisti e occupanti e chi era con le potenze libere e democratiche, gli Alleati. Un conto è chi, anche forte della numerosità dei partigiani combattenti, ha, in modo a dire il vero assai arrogante, monopolizzato i meriti della guerra partigiana. In altri termini, non si può negare la vittoria e i meriti a chi non sa vincere sperando in questo modo di negare l’evidenza di un fascismo sconfitto non solo militarmente ma anche civilmente e moralmente (si pensi solo all’applicazione delle Leggi razziali durante l’occupazione!!). Perché il tema vero sul giudizio del Fascismo non è la sconfitta ma il modo misero e a volte grottesco con cui si è manifestata. Il resto è, come da 77anni, solo misero e a volte grottesco giustificazionismo.

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