E’ bastata un po’ di archeologia digitale tra le reliquie di un web che non dimentica quasi mai ed ecco il risultato: un link. Non un collegamento qualsiasi ma un www che politicamente pesa come un macigno in questi giorni, poiché rimanda a una pagina interna di una vecchia versione del sito del sindaco di Como, Alessandro Rapinese. L’indirizzo è questo: https://www.rapinesesindaco.com/wp-content/uploads/2018/08/Verbale-27.3.2018.docx. E’ ancora funzionante nel momento in cui pubblichiamo questo articolo (alle 20.15 del 27 settembre 2024) e permette il download diretto di un documento.
[Aggiornamento delle 22 circa: a un certo punto il link misteriosamente (!) ha smesso di funzionare prima da smartphone e poi anche da desk come segnalato da diversi lettori. Ma prima era attivo, eccome].
Di che cosa si tratta? Un file Word, per la precisione è il Verbale della seduta della conferenza dei capigruppo del 27 marzo 2018 quando il sindaco di Como era Mario Landriscina e Rapinese sedeva ai banchi dell’opposizione alla guida della sua lista civica. Ecco il documento che per comodità del lettore abbiamo convertito in Pdf, è navigabile con la barra in fondo ma contano le date, non quel che c’è scritto:
Verbale-27.3.2018Perché è tanto rilevante oggi quello che metteva online cinque anni e mezzo fa l’allora consigliere? Perché il tema relativo alla segretezza delle Conferenze dei Capigruppo negli ultimi giorni è stato il segnatempo del dibattito, dentro e fuori il Palazzo. Il quotidiano La Provincia sei giorni fa ha pubblicato a firma della giornalista Martina Toppi questo articolo: Il Pd chiede di portare in aula 61 domande al sindaco sul Dup. E Rapinese: «Vi prendo per il c… per ore». Ottima anticipazione giornalistica e uno spaccato evidente del clima che spesso si respira nel Cernezzi da due anni e qualche mese.
Toppi ha poi raccontato come la capogruppo della Lega Elena Negretti avesse chiesto la verbalizzazione delle parole usate dal sindaco. La registrazione c’è effettivamente stata, come abbiamo potuto verificare direttamente dal documento che ci è stato inviato qualche giorno fa; ma ne parliamo tra un po’.
Dopo la pubblicazione sul quotidiano Rapinese non l’ha presa proprio bene: “Qui c’è qualcuno che passa informazioni a La Provincia violando le regole del consiglio comunale, i nodi verranno al pettine”.
Concetto nella sostanza espresso dal primo cittadino anche durante uno scambio acceso su FaceBook con un altro collega della Provincia, Paolo Moretti. Tra un botta e risposta sotto un post pubblico del giornalista che sollevava legittime perplessità circa le parole del sindaco, Rapinese per argomentare ha invocato il Comma 10 dell’Articolo 16 del Regolamento del consiglio comunale del Comune di Como che recita: “Le riunioni della Conferenza dei Capigruppo non sono pubbliche”. Rapinese ha poi aggiunto: “Se qualcuno ha scritto questo articolo, forse, un motivo c’è. Ora, non ti chiedo di capire il motivo per il quale è stato scritto, forse è troppo, ma ti è almeno chiaro cosa è pubblico e cosa no?”.
Estratto dal regolamento in vigore:
Poi per sicurezza abbiamo voluto verificare anche la precedente versione del regolamento (cioè quella valida fino alle modifiche del 2017), il testo è lo stesso con una variazione irrilevante, prima si trattava del comma 6, e non 10, dell’Articolo 16:
Dunque ok, abbiamo appurato come le riunioni dei Capigruppo siano state chiuse agli esterni anche prima del 2017.
Ma se il Comma 10 sottolinea come l’assemblea non sia aperta ai cittadini, non dice però che i suoi contenuti non siano divulgabili. E noi riteniamo non potrebbe mai affermare un tale concetto, poiché si tratta dell’attività di pubblici amministratori eletti dai cittadini. Ciò detto, per inciso, il lavoro di tutti i giornalisti è anche questo, portare all’esterno, quando si riesce, ciò che il potere ritiene di poter arbitrariamente secretare. Ed è quanto la giornalista della Provincia ha fatto.
Ed è un orientamento di massima, si può immaginare, cui doveva aderire pure il Rapinese d’opposizione che prendeva i verbali e giustamente (ripetiamo: giustamente) li rendeva accessibili a chiunque sul suo sito, come appunto il documento del 2018 che avete trovato sopra testimonia.
Ma abbiamo trovato di più, una pagina specifica (sempre da una vecchia versione del sito) dove tra le varie voci che offrono documenti comunali scaricabili liberamente compare anche “Verbali Capigruppo”:
Poi click e si arriva una vasta scelta che parte dal giugno 2012 (ora dovrebbe essere chiaro perché prima abbiamo voluto comparare le due versioni dei regolamenti anche se il verbale del 2018 era già sufficiente):
Da ricordare come l’argomento sia stato anche oggetto di uno scambio tesissimo durante il Consiglio Comunale del 25 settembre tra Elena Negretti e il presidente Fulvio Anzaldo, ne abbiamo parlato qui: La frase volgare (segreta ma pubblicata) del sindaco alle opposizioni fa litigare in aula Negretti e Anzaldo. Il video.
Per concludere, alla luce di quanto abbiamo provato a mettere in fila fino a questo punto, è naturale e ormai doveroso mostrare ai lettori un estratto dal Verbale della Discordia, certi che un tempo quel vecchio volpone all’opposizione avrebbe approvato:
30 Commenti
Siete sempre gli stessi che commentate !!! Andate a fare un torneo a carte e rilassatevi !!!! Dietro di lui il nulla, cacciatevelo nella testa. Numero uno in assoluto !!!!
Ero giù in bocciofila a giocare a carte quando ho letto il messaggio del Mario. Certo che i rapifan che scrivono son sempre gli stessi. Però è vero dietro Rapinese c’è il nulla ma anche davanti,sopra e sotto. Speriamo che DOPO di lui ci sia ancora qualcosa.
Amore, finché ci saranno quelli come te il tuo capo non ha nulla da temere
E i Rapifan? Se neanche un Marco Gatti o un Federico Gilardoni commentano si mette male per il comandante in capo!
Siete fortunati che verrà eletto per molti anni, altrimenti cosa scrivereste?
Sarà sempre troppo, ma più di due volte non potrà essere eletto. A meno che non si proclami gran visir de Tucc i cumasch….
Un meraviglioso non-argomento berlusconian-salviniano. Non a caso, direi. Giusto lì possono annidarsi i difensori di Superman.
Evviva!!! Ecco un coraggioso Rapifan! Certo, di figure di palta come queste il nostro è capace di sfornarne una a settimana.
Le norme vanno interpretate, non semplicemente lette. Una riunione non aperta al pubblico non significa che anche “i relativi contenuti” debbano essere secretati, se questo non è stato previsto nella medesima norma (previsione che sarebbe, a mio modesto parere, pure illegittima, nella fattispecie in questione).
Però anche saper leggere aiuta a interpretare, visto che l’articolo del regolamento parla di “riunioni non pubbliche”, non di “riunioni non aperte al pubblico”. Il contrario di “non aperta al pubblico” è “chiusa al pubblico”, mentre il contrario di “pubblica” è “privata”.
Facciamola semplice, Alessandro. Tutto quello che non è coperto da riservatezza è accessibile per definizione. Dai che sei un mago del diritto amministrativo anche se non hai fatto l’esame…
Aridaje. Sei un disco rotto. Ti ho già risposto.
e cmq non posso essere Rapinese, perché a differenza sua, negli stessi anni suoi, la laurea in Giurisprudenza io l’ho presa :))))))
Rapinese il Cetto la Qualunque del Lario (mi correggo lago di Como come piace a lui)
Vabbè ma che problema c’è? Sicuramente alla prossima puntata del monologo su ETV chiederà scusa per la piccola svist… no, niente.
Ed il quotidiano di quartiere tace, non pubblica. Grazie a Paolo Moretti, una voce indipendente dagli attuali diktat.
ops il link ha smesso di funzionare… ohi,ohi! qui qualcuno ha la coda di paglia.
Houston, abbiamo un problema!
Rapinese ormai si commenta da sè.
Peccato che La Provincia non abbia scritto una riga al riguardo, lasciando un suo ottimo giornalista a dibattere con il sindaco su Facebook a titolo personale. Che pena…
Muoio! Ahahahhahahah ma dove sono i Marco Gatti, le Valerie Ciabattoni, i Gilardoni?!?!?!??!?!?!?!?! Muoio! Ma che manica di cialtroni… e il povero Anzaldo? Madonna che figurara di palta! Grande ComoZero!
Ma quando uno sistematicamente predica ed esige una cosa giusta (che so, il rispetto delle opposizioni, il decoro istituzionale) quando è da una parte della barricata, e quando passa dall’altra fa sistematicamente il contrario, come va considerato? Perché affidiamo la guida della cosa pubblica a personaggi simili, e questo non è certo il solo esempio, anche se è uno dei più volgari nel rivolgersi a chi dissente? OK, se fossi un grullo, avrei il mito del decisionista che non ha rispetto per nessuno, ma possibile che gli elettori siano a questo livello?
Li conosce i codici per la valigetta dell’atomica? Cosa farebbe la Nato se invadessimo la Brianza?
Ma come si caccia questo “sindaco”?
Ma perchè non se torna a vendere case… è vergognoso…..
Sempre più solo, con la sindrome dell’accerchiamento, che si autoadempie.
Un sindaco destinato a fare ulteriori danni prima di scomparire
Praricamente uguale a Bandecchi per tono e contenuti
Ha preso per il naso tutti.
No!! Per il cu*o! Ma vergognati …
Giustissimo, ci sono diversi comuni che li pubblicano sul proprio sito, non vedo perché noi elettori non dovremmo poter leggere i verbali di chi è lì perché noi lo abbiamo votato
Patologia del podestà.