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Attualità

“A Como tavolini ovunque. Ma come fate a mangiare persino tra spazzatura e gas di scarico, pur di stare all’aperto?”

Riflessione decisamente originale quella che ci arriva dal lettore Marco Facciano sulla tendenza ormai inarrestabile anche a Como si allestire tavolini esterni da parte dei locali anche a costo di ricavare gli spazi in posti scomodi o poco decoroso anche per chi mangia. Di seguito la lettera [per inviare riflessioni, lettere, segnalazioni foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp di redazione 335.8366795].

Buonasera,
non riesco a capire: tutti i locali cittadini, post covid, hanno avuto il permesso di mettere tavolini sul selciato pubblico (mi auguro che il comune incassi molto da queste licenze). E il ristoratore lo comprendo.

Quello che non riesco a capire è come il cliente possa essere felice di avere un posto all’aperto che, anzichè nei vecchi dehors, si trova su una strada: In mezzo a gente che passa, sopra un marciapiede, con le auto che sollevano una dolce brezza dai tubi di scappamento e soprattutto in mezzo alla spazzatura che soprattutto la sera viene lasciata in strada per la raccolta. Oggi ho visto un signore che mangiava in un tavolino da solo rivolto verso i bidoni della spazzatura a meno di due metri. Non l’ho fotografato per una profonda tristezza nei suoi confronti che mi è sopravvenuta

Dal canto mio quando mi chiedono se voglio stare fuori, dico sempre no a meno che il posto sia in una corte interna. Che tristezza.

Inoltre è appena finita la stagione invernale, che a questa follia ha aggiunto dei simpatici funghetti a gas con dispersione 100% in un periodo di crisi energetica e climatica. Di nuovo, che tristezza.

Mettiamo una tassa comunale carissima sui posti all’aperto su suolo pubblico, così alla gente passerà la voglia di mangiare in mezzo alla spazzatura e ritroverà un briciolo di dignità.

Distinti Saluti,
Marco Facciano

© RIPRODUZIONE RISERVATA

85 Commenti

  1. Pochi esercenti… meglio dei pochissimi che guadagnavo prima. Il pericolosissimo caos fino a tarda notte! Sia mai che la gente si diverta! No, le bocce e il liscio non sono divertenti.

  2. Marco Facciano
    Ti stimo
    20 minuti di applausi.
    E purtroppo non è solo Como.
    Ogni volta che passo davanti a questi tavolini mi chiedo che gusto ci sia a mangiare o a trattenersi per chiacchiere con amici in queste condizioni…eppure sti tavolini sempre pieni, non solo in zone pedonali – Anche su marciapiedi antistanti strade trafficate, pertanto pure il rumore … Bah, è davvero un brutto mondo

  3. D’accordo con Marco Rossi, il tipico comasco è ottuso ed ignorante e sempre a lamentarsi non capendo che si tira la zappa sui piedi. Uscite dalla bolla mentale in cui siete. Viaggiate, vivete in altre metropoli europee.

    Da segnalare è che in questa città l’immondizia è lasciata in strada… all’estero avviene la raccolta pneumatica coi cassonetti a scomparsa che vengono interrati. Possibile che in questa città non si proceda allo stesso modo?

  4. E’ davvero divertente leggere tutti questi commenti. Turismo si.. turismo no..
    ci si dovrebbe soffermare su una città che, avanti di questo passo, riuscirà (forse) a consegnare una passeggiata sul lungolago dopo 20 anni…. E pure malfatta … Questa è la vera vergogna di Como…

  5. Preferivo Como quando era sconosciuta al mondo, era più vivibile e il lago era stupendo…ora mi fa inorridire..ci abito, ma non la frequento più, e il lago lo vivo d’inverno quando il turismo finalmente è calato

  6. Sono un residente e, purtroppo, ogni volta che esco trovo qualche area con tavolini.
    Oggi sono passato, casualmente, in Via Albertolli e vedo una selva di tavolini della pizzeria (da poco aperta) sotto il portico che comunica con Via Gobetti, proprio di fronte all’infopoint, ora chiuso.
    Spazio per passaggio pubblico vicino allo zero, quasi da sentirsi in imbarazzo ad “invadere” i tavolini.
    Di questo passo i bar/ristoranti/dehors ecc. ci faranno pagare la tassa di passaggio sulle aree da loro occupate, spero non abusivamente.

      1. “Fa figo” sedersi fuori !
        E più si critica il fenomeno più il casino aumenta !
        Peggio c’è soli il fenomeno “sempre connessi” !
        Idiozie che, ahimè, temo irreversibili.
        Paolo Bertolotti

    1. Siete voi che andate alle urne …. è diventata una città troppo sfruttata , e perché no Brutta , sporca inquinata e carissima , i parcheggi poi si trovano litigando …invivibile , un vero.Peccato 🤷🤦

  7. Se gli spazi all’aperto sono autorizzati ognuno può sedersi dove più gli aggrada. Personalmente trovo sciocco, antiigienico e nocivo alla salute sedersi in mezzo al traffico anche solo per bere un caffè. Vedo però che c’è anche chi fa attività fisica in mezzo ai gas di scarico (es. In Viale Lecco) ! Tutto a svantaggio della propria salute. Viva la libertà.

  8. Che problema c’è? Se ai turisti piace lasciamo glielo fare, magari ci vedono anche un tocco di colore mediterraneo. Noi indigeni evitiamo e allontaniamoci un po’ dalla convalle. Posti che meritano ce ne sono ancora.

  9. Sono pienamente d’accordo con il signor Marco, un esercente non dovrebbe pensare solo all’incasso ma anche al decoro della città in cui vive e un po di riguardo nei confronti del consumatore.
    Le istituzioni dovrebbero occuparsi di far rispettare l’ambiente: pulizia e ordine nelle disposizioni dei tavoli per lasciare spazio ai pedoni. Benvenga il turismo anche se purtroppo la maggior parte a perso il buon senso e, anche un po di dignità, personalmente non mangerei in mezzo alla sporcizia ed allo scarico dei mezzi a carburante che ti soffiano addosso

  10. È incredibile, x anni ci siamo e lamentati di un turismo “*vecchio”e limitato, ora abbiamo da dire sul contrario, ma forse è meglio avere una città spenta e triste ? È chiaro che quando arriva la “massa ” crea difficoltà, ma meglio questo che il “mortorio “…

    1. Meglio l’ordine , la pulizia , e un turismo scelto , non la politica che usate voi basata sul guadagno , fare soldi e basta può diventare un bumetang .

  11. Signori, siamo sulla cresta di un’ondata non voluta e non preventivata.
    Alzi la mano chi 5 anni fa aveva già previsto l’euforia post covid, l’impazzimento random dei social che ha colpito il nostro lago, eccetera.

    Qui abbiamo gente che arriva dall’Ecuador o dall’India, pensa che il lago di Como sia un catino e dalla stazione San Giovanni chiede come andare a piedi a vedere la villa di Clooney. In ogni caso, questo boom nostrano ha coinvolto sia il turista che viene a fare una gita col panino, sia il riccone che arriva dagli Usa e alloggia nei 5 stelle.

    Veramente è colpa di qualcuno?

    Questa ondata, come tutte le ondate, calerà. La gente mica è tutta scema, e quando sulle recensioni di google maps leggerà di file mostruose per un battello o per una funicolare, magari andrà sul Maggiore o sul Garda, o nell’Ontario.

    A mio modesto parere possiamo fare solo tre cose durante questa ondata:

    1) NON ROVINARCI per approfittare al massimo della ondata, perché finita questa piangeremo sui cocci. Non è possibile sventrare la conca della Villa Pliniana per costruire 10 residenze di lusso in cambio di una minestra. Sono cose da che – ad ondata finita – rimarranno, magari chiuse. Non si potrà tornare indietro, ce ne vergogneremo per secoli.

    2) METTERE DEI PALETTI agli eccessi. Basta con ulteriori permessi a tavolini nelle piazze. Le piazze hanno un loro senso che non va stravolto.
    Vigilare: Villa Olmo non è un posto per mettere ombrelloni e sdraio; il parcheggio lì vicino serve alle auto, non a un paio di camper che per giorni e giorni stendono verande, tavoli per pranzi e che altro.
    Si chiamano i vigili, si multano e si fanno sgombrare. Sono cose prioritarie, le regole le stabiliamo noi, non i maleducati. Provate a fare un picnic in Piazzetta San Marco e vedete cosa vi succede in un nanosecondo…

    3) APPROFITTARE della situazione per alzare il livello di qualità generale: bagni pubblici, info ai turisti, chiedere più bus e battelli, sistemare i musei e far ripartire circuiti espositivi, riaprire San Carpoforo alle visite, sistemare l’asilo Sant’ Elia, trovare un’area per i camper, ripiantare gli olmi a Villa Olmo, regolare diversamente il traffico che sfocia in Piazza Sant’Agostino nei momenti caldi… ce ne sono di cose da fare.

    1. Il punto 2) andrebbe esteso agli ingressi di turisti in Como: mettere dei paletti sul numero di persone che possono avere accesso alla città. Un numero chiuso ma senza ticket, che è una forma di tassazione per niente democratica.

    2. Non calerà mai la gente è schiava dell’apparenza non della sostanza e su Instagram sembra tutto migliore io meraviglio della poca intelligenza delle persone che programmano le loro ferie senza informarsi davvero un minimo

  12. Ma in questo quadro descritto io sono convinta che il problema non sia il turista che si siede.. ma il servizio di pulizia urbana che dovrebbe essere notevolmente intensificato., soprattutto

  13. Devo ammettere che con questo Sindaco sulla questione “tavolini in piazza o sulle vie” mi sarei aspettato di meglio. Basta con le piazze trasformate in “mensa aziendale”, occorre tornare a ridimensionare fortemente l’uso dei tavolini sulla pubblica via e lasciare le piazze al loro uso primario. L’eccesso di turismo ha trovato tutti disorganizzati ma non per questo si deve eccedere nell’uso o nell’abuso del territorio pubblico.

  14. Beati voi comaschi, avete sempre gente in giro a tutte le ore… A Maslianico siamo messi male… Dopo le 19.00…. Puoi andare in giro nudo che non ti vede nessuno! 😉

  15. E a proposito delle 5Terre.
    La scorsa settimana la sindaca di Riomaggiore, aveva spiegato: “Il turismo di massa ha un impatto negativo sulla popolazione delle Cinque Terre, che stanno perdendo residenti in modo simile a quanto successo in altre città turistiche italiane, anche a causa della trasformazione delle abitazioni in alloggi per gli affitti brevi. Stanno diminuendo i residenti, diventa impossibile affittare una casa, stiamo perdendo l’identità culturale che ci ha portato a essere così apprezzati”.
    Mai sentito parlare di questi problemi?
    Forse guardarsi attorno non sarebbe male!

    1. Hai perfettamente ragione ,purtroppo l’italiano di massa , ha solo una cultura ..Quella del calcio …il resto può andare a rotoli , l’ignoranza prevale …🤦🤷

  16. Quante storie! Per decenni ho letto e sentito dire: i comaschi devono capire che il futuro è il turismo .Ora che il turismo c’è… tutti che si lagnano .Se 60 o giù di lì anni fà, il turismo non fosse approdato nelle Cinque Terre non sarebbero diventate quello che sono
    Ci sarà pure da rivedere qualcosa ,ma diamine…essere orgogliosi che il nostro lago sia così ambito no?

    1. Rendendo le 5 terre Quello che sono?cioè un luogo invivibile per gli autoctoni, con prezzi folli, oltre che un perenne intasamento di persone che pur di postare una foto e poter dire “anche io ha stato qquuua come gli infuensssersss” manco guarda cosa ha intorno o la bellezza dei luoghi che sta visitando, sparge immondiIa ovunque, crea pericolo per se stesso e per gli altri incamminandosi con le infradito sui sentieri (come sui nostri monti) mobilitando poi soccorsi e salvataggi ecc ecc ecc … bella roba

    2. Oddio, di questi tempi prendere le Cinque Terre come esempio positivo di turismo non mi pare una cosa furba: basterebbe leggere i reportage sul’argomento…

    3. Mi trovo quasi completamente d’accordo col signor Facciano.
      Sono però del parere che non è solo colpa del cliente che si siede a mangiare da qualsiasi parte purché possa stare fuori.
      Anche il comune (forse chiedo troppo)dovrebbe dare
      un indirizzo per l’ubicazione dei tavoli all’aperto anche per il decoro urbano.
      A Como è un caos totale di tavolini all’aperto senza alcuna linea guida.
      In ultimo i ristoratori stessi dovrebbero autoregolamentazione.
      Se un cliente ti chiede la m….a non è normale che gliela dai perché è un turista e lo stesso per i tavoli vicino alla spazzatura.
      Grazie e a presto

  17. Questi baretti e pseudo-ristoranti con la scusa della pandemia hanno preso uso di gran parte degli spazi. Visto che ora i LORO guadagni li fanno con i tavolini sarebbe giusto e lecito IMPORRE di pagare il 150% di quanto pagano i locali al coperto.
    Anche la città ne avrebbe un beneficio (sempre che la cifra dell’affitto non sia in buona parte in nero…)
    È ora di farla finita e restituire la città ai cittadini.

    1. Che però hanno dimostrato per decenni di non sapere cosa farsene… non cambiano, non ammodernano, non investono. Comunque la si giri, comaschi o turisti, è il classico esempio di “dare le perle ai porci”.

  18. Qui si sta assistendo ad un’evoluzione della “specie”. Non si tratta più ormai di un turismo “mordi e fuggi”; questa evoluzione (che chiamerei INVOLUZIONE) la potrei definire: “MORDI, SPORCA E FUGGI”. Incredibile… si può sporcare in un milione di modi, basta essere ignoranti, maleducati o incivili. Forse neanche Darwin l’aveva prevista!

    1. Sicuramente,mordi e sporca,chi paga però le tasse ,sono sempre i cittadini,premetto chiedono non sono di qui,ma ormai x lavoro sono 50anni che sono,qui,non in citta comunque,,mi piaceva di più allora meno,,gente,forse anche più pulita,e molto rispetto.adesso non ce pui tutto questo,peccato,proprio

      1. Più pulita?! Io ci sono nato e ci vivo da decenni e Como è molto migliorata a livello di pulizia e di cure per le vecchie architetture (es: duomo, sociale, casa del fascio) e le nuove strutture e infrastrutture l’hanno resa più attraente.

  19. Signor Facciano scrive che lui capisce il ristoratore e si augura che il comune incassi molto da queste licenze.

    Personalmente non capisco perchè i cittadini comaschi non si sono ribellati a questa usurpazione del spazio publico – il res publica – per il profitto e il beneficio di pochi contro il benessere di tanti.

    Il signor Facciano scrive che non ha fotografato il signore che mangiava rivolto ai bidoni e la spazzatura per una profonda tristezza nei suoi confronti. Due domande sporgano spontanee
    1. Con tutto l’influsso di turisti che Como ha in questo periodo (che rende la vita dei cittadini comaschi un incubo sia per l’alto numero di turisti, sia per il fatto che praticamente tutti i locali sono orientati esclusivamente alle esigenze dei turisti e i prezzi sono alle stelle ma questa è un’altra storia), il turista malcapitato aveva molto scelta?
    2. Non si fotografa gli sconosciuti senza il loro permesso per un profondo senso di rispetto nei loro confronti e per il loro diritto alla privacy? (O sono io che sono fuori di questo mondo iper digitale?)

    Il turismo va gestito. Non va lasciato esclusivamente nelle mani dei pochi che guadagnano profumamente mentre la gente del posto paga per la versione poco autentica di Como Disney che va in mostra adesso.

  20. Praticamente questa domanda la dovresti porre in tutte le città del Mondo, complimenti per l’acume del nostro amico che ha avuto persino il tempo di porre questo quesito.
    Se volete l’aria pulita probabilmente avete sbagliato regione in cui vivere.

  21. Negli anni 70 e 80 c’era un turismo d’elite, discreto e che spendeva.
    Si è voluto, anche con l’aiuto di attori e influencer, trasformarlo in un turismo di massa, spesso maleducato e invasivo per una città non attezzata: questi sono i risultati! ribadisco: voluti!!

      1. Lei è un professore o semplicemente un diversamente intelligente? Così, per sapere!
        Invece di dare uno stupido voto spieghi il perché, ammesso che ne sia in grado e abbia molti anni come il sottoscritto, quindi abbia vissuto Como e il lago negli anni 70!

    1. Spendeva a beneficio di pochi e che voleva la città morta per poter godere delle proprie 120 giornate di sodoma e gomorra in piena serenità, in ville private, lontani da occhi indiscreti. Ora siamo all’eccesso opposto. Ma preferisco questo eccesso al cimitero che esisteva prima.

  22. Cosa pretendete dai turisti dei b&b, bar, baretti, gelaterie e pizzerie che invadono il “Como Lake” facilmente superpubblicizzato come fosse Gardaland.
    RivolgeteVi ai maghi del turismo che hanno prodotto tutto ciò.

  23. E cosa ci faceva in giro a passeggiare con quell’aria puzzolente e in mezzo ai bidoni della spazzatura? Ah, sì, stava giudicando gli altri. Signor Marco, tenga presente che grazie al fatto di fare sedere gente all’esterno lei può continuare a sedere all’interno. Al contrario dovremmo prenotare i tavoli oggi per un giovedì di dicembre! La cosa sulla quale concordo è l’auspicio che con le concessioni il comune stia effettivamente incassando parecchi soldi, dando grandi occasioni di crescita ai locali a discapito degli spazi comuni.

    1. Basta affacciarsi da una qualsiasi finestra ( e non solo del centro visto che dilaga ovunque )

      La gioia di vivere tra spazzatura, ubriachi e caos fini a tarda notte.

      Il tutto per l’arricchimento di pochi esercenti e l’impoverimento del resto della città.

  24. E che dire dei piccioni che la mattina presto o nelle pause, saltellano sui tavolini in cerca di qualche briciola.
    Visti di persona sia in piazza Duomo che San Fedele.
    Non siedo mai fuori anche per questo motivo.

    1. Il Sig Facciano ha pienamente ragione, questa Città è diventata per i residenti invivibile. Tavolini ovunque e distanti dal bar anche 100 metri (inammissibile). In piazza Duomo non si può più vedere l’intera facciata della Basilica. Una volta C’era solo Pietro con pochi tavolini e nient’altro fino all’ angolo della Vitrum (per i comaschi) ora addirittura divani in mezzo alla piazza. Come del resto in tutte le altre piazze e piazzette di Como. Mi spiace molto.

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