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Accoglienza, regolari e irregolari, provenienza: tutti i numeri di dormitori ed Emergenza Freddo

L’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Como, Angela Corengia, oggi ha fatto il punto della situazione dei dormitori e dell’Emergenza Freddo nella commissione consiliare di riferimento.

Partendo dall’attività 2020 del dormitorio annuale in via Napoleona appaltato a Caritas per conto del Comune, Corengia ha subito precisato che a oggi “non c’è alcuna persona in lista d’attesa”.

L’assessore ha anche precisato che “l’appalto con Caritas prevede contatti con 31 comuni esterni per la presa in carico delle persone non residenti; dove questa non risulta possibile viene addebitato il costo giornaliero. Grazie a Strade Versdo Casa è stato possibile collocare 9 persone in appartamenti messi a disposizione dall’amministrazione e di avviare 12 progetti per l’inserimento lavorativo”.

Le donne ospitate sono state 18 di cui 8 italiane mentre sono stati 185 gli uomini di cui 39 italiani, 114 provenienti dai Paesi africani, 20 asiatici e via via a scendere. Il 57% delle persone accolte aveva residenza a Como ma, di questi, in numeri assoluti 79 presso la casa comunale, ossia senza dimora. Dai comuni limitrofi 32, da fuori provincia 12, da fuori regione 10.

Per l’emergenza sanitaria da marzo a giugno gli inserimenti sono stati sospesi, da giugno a oggi sospese invece le uscite al periodo di accoglienza stabilito.

Per quanto riguarda la struttura di via Cadorna gestita dalla Cri per le quarantene e l’isolamento di persone positive al Coronavirus, da giugno a febbraio sono stati ospitati 37 adulti e 8 minori stranieri non accompagnati.

Capitolo Emergenza Freddo: le strutture attive sono tre (l’ex caserma di via Borgovico gestita dai Padri Somaschi, con 35 posti fino al 30 aprile), San Rocco (Caritas, 20 posti, anch’essa fino al 30 aprile), due parrocchie con 4 posti. A queste si aggiunge poi ancora il dormitorio comunale di via Napoleona con 56 posti dedicati e disponibili, di cui 10 per le donne che non possono essere ospitate in Borgovico.

Sembra escluso ogni prolungamento delle strutture di Borgovico e San Rocco oltre il 30 aprile, con il problema delle persone che dal primo maggio non avranno più un tetto (sebbene meno che nei mesi invernali) che non ha ancora una soluzione definita.

Dal 26 novembre al 5 febbraio sono state accolte 183 persone di cui 151 per le strutture specifiche di Emergenza Freddo.

Il 43% delle persone ospitate è regolare in Italia, il 28% è costituito da stranieri irregolari (Emergenza freddo è aperta a tutti, mentre il dormitorio in Napoleona solo ai regolari, ndr), il 22% ha posizione giuridica da chiarire e per il 6% non risulta il dato. Il 17% delle persone accolte con Emergenza Freddo ha residenza a Como, quasi tutti però presso la casa comunale ossia senza dimora.

I dati dell’accoglienza fissati al 5 febbraio scorso: 107 persone, 102 uomini e 5 donne. In Borgovico 30 regolari e 5 irregolari, non residenti 26; a San Rocco 23 di cui 4 regolari, 15 irregolari, 3 residenti e 20 no; in Napoleona 45 ospiti, 44 regolari, residenti 3; nelle parrocchie 2 regolari e 2 irregolari. Al 5 febbraio erano ancora disponibili solamente 7 posti in Napoleona, nessuno nelle altre strutture.

Per quanto riguarda le dimissioni: 14 per troppe assenze, 12 per rinuncia al posto, 5 per scadenza del tempo, 5 e via via per cause minori.

In totale sarebbero 32 le persone in lista d’attesa (tutte in transito, nessuna residente) per l’accoglienza, ma la maggioranza risulta irreperibile o non contattabile, probabilmente perché hanno trovato altre sistemazioni. Di fatto tra coloro che ancora dormono in strada, nessuna ha mai fatto domanda di accoglienza.

Il numero delle persone accolte attraverso Emergenza Freddo, nell’arco complessivo che va dal 26 novembre al 5 febbraio: in Borgovico 58, a San Rocco 42, nelle parrocchie 4 e 66 al dormitorio comunale in Napoleona.

Va infine sottolineato che nel novero dell’accoglienza rientra anche il dormitorio gestito dai Comboniani a Rebbio, con 18 posti disponibili e 14 occupati.

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