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La moltiplicazione dei parcheggi blu, Lavatelli (Acus): “Anche il ministero dubita della delibera che lo permette”

Si riaccende la questione della distesa di parcheggi blu, dunque a pagamento, che si è allargata a macchia d’olio ben oltre il centro di Como a partire dal 1995 e fino agli anni delle Ztl della Giunta Lucini, quasi sempre a discapito degli stalli gratuiti.

A riaprire la discussione, l’intervento ospitato qui pochi giorni fa e scritto dall’architetto Arianna Sinigaglia. Questo il passaggio centrale, focalizzato in particolare sul periodo 2012-2017 (anche se il fenomeno ebbe punte clamorose anche negli anni precedenti, ndr):

L’assessore Daniela Gerosa, con la delega alla Viabilità e Mobilità eliminò i posti bianchi del centro e sostituirli con posti blu a pagamento o per residenti, in alcuni casi con rialzo delle tariffe.

Tutto ciò utilizzando una delibera del 1995 della vecchia giunta Botta. L’escamotage è considerare tutto il territorio «di particolare interesse urbanistico». Quindi strade limitrofe come via Napo Torriani, viale Giulio Cesare e via Leoni ecc… aree periferiche come Ponte Chiasso (e molte altre) si svegliano la mattina con stalli blu. Fa rabbrividire che ad attuare questa rivoluzione sia stata una giunta di sinistra cercando di far passare il messaggio che sarebbe servito a portare meno auto in città. Invece serve solo a farle stazionare più a lungo; limita la rotazione della sosta che si potrebbe ottenere con un disco orario. Serve a far cassa, nonostante i cittadini siano già abbondantemente vessati di tasse.

Nel gennaio del 2018 anche un giudice annullò una multa, poiché i posti blu, nello specifico in viale Varese, furono considerati illegittimi. Una città deve avere una «adeguata zona di parcheggio libero nelle immediate vicinanze di una a pagamento».

Ma purtroppo nulla cambiò. Acus, che all’epoca supportò l’automobilista, non so che posizione abbia dal 2012 ad oggi. Mi farebbe piacere sapere la loro opinione.

L’attuale amministrazione che tuonò contro questa rivoluzione blu quando era all’opposizione, una volta presa la poltrona non mosse un dito.

Un quadro, quello dal punto di vista di Sinigaglia, che ha creato scompesi in diverse zone della città, particolarmente a Ponte Chiasso. Citiamo ancora dall’intervento pubblicato:

Ora per esempio a Ponte Chiasso la situazione è decisamente peggiorata. La maggior parte degli stalli blu resta libera e vi è la ricerca morbosa di stalli gratuiti da parte di cittadini e frontalieri. Cittadini che magari non possono permettersi di pagare al Comune l’abbonamento annuale per residenti. Frontalieri che ogni mattina vanno a lavorare proprio come vanno a lavorare i commercianti di Ponte Chiasso.

Ebbene, oggi è la stessa Acus, Associazione Civica Utenti della Strada, a intervenire sulla questione della delibera della Giunta Botta del 1995 che è stata usata da tutte le giunte seguenti per ampliare i posti a pagamento in città. E l’associazione presieduta dall’avvocato Mario Lavatelli ribadisce ancora una volta l’illegittimità, sempre dal proprio punto di vista, del documento di 27 anni fa.

Riportiamo integralmente:

Acus Como condivide quanto dettagliatamente espresso dall’architetto Sinigaglia.

La deliberazione di Giunta Comunale n.1012 del 24.5.1995 è stata disapplicata dal Giudice di Pace di Como con sentenza n.916 del 22.9.2014, passata in giudicato, per dichiarata illegittimità.

Acus ne aveva più volte chiesto l’annullamento in autotutela, ma la posizione del Comune è stata espressa, con nota del 30.11.2012 dell’allora dirigente del settore, sostenendo “l’inoppugnabilità” della deliberazione e perché, a suo giudizio, essa era “perfettamente conforme alle previsioni tanto di legge quanto, in specie, del codice della strada”.

Tale posizione non è più cambiata nonostante la sentenza e un parere richiesto da Acus al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti reso in data 12.1.2015 che pure aveva ritenuto: “alquanto poco probabile che l’intero territorio comunale possa essere definito come zona di particolare rilevanza urbanistica”.

Sarebbe interessante chiedere ai candidati sindaco cosa ne pensano e soprattutto come intendono affrontare le problematiche viabilistiche di Ponte Chiasso ben illustrate dall’architetto Sinigaglia.

Cordiali saluti,

il presidente Acus Como
avvocato Mario Lavatelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. “cercando di far passare il messaggio che sarebbe servito a portare meno auto in città. Invece serve solo a farle stazionare più a lungo”

    Ma come si fa a sostenere un ma tale cialtronata? Mettere un posteggio blu serve a farle stazionare più a lungo?

    Qua manca proprio la base logica.

  2. Buongiorno , io direi che sono pure illegali tutti i parcheggi residenti gialli che non sono in aree pedonali e zone a traffico limitato ( la maggior parte ) o di rilevante interesse urbanistico

    Codice della strada : art. 1 , comma 9… ” I comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato “…” e quelle di rilevanza urbanistica ( art.1 comma 8 )

    queste zone devono essere indicate con cartelli !!!

    SOLO ALL’INTERNO DI QUESTE ZONE !!!!…” i comuni hanno facolta’ di riservare, con ordinanza del sindaco, superfici o spazi di sosta per veicoli privati dei soli residenti
    nella zona, a titolo gratuito od oneroso.”

    Ne deduco che , poichè almeno la metà dei posti gialli non sono in quell aree, ..sono assolutamente illegittimi la metà dei posti residenti

    Qualcuno sa rispondere alla mia obiezione ?

    Mario

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