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Ai dipendenti 99 euro, ai livelli più alti 1818: bufera in Comune a Como. “Un pacco di Natale”, scatta l’agitazione

E’ bufera in Comune a Como per la disparità di trattamento decisa dall’amministrazione Rapinese: e scatta lo stato di agitazione (con richiesta di apertura della procedura di conciliazione al Prefetto), per quello che sindacati e RSU definiscono – amaramente – “pacco di Natale“. Le avvisaglie, nei giorni scorsi, non erano mancate: ne avevamo parlato qui e qui.

Tutto nasce in seguito alla posizione dell’amministrazione comunale di non riconoscere più soldi ai dipendenti. “La maggior parte delle risorse stanziate vanno infatti alle posizioni di responsabilità già oggetto di una revisione a rialzo – spiegano le organizzazioni sindacali e la Rsu – Tale posizione, granitica, è inaccettabile: 99 euro lordi pro capite ai dipendenti (oltre 600) a fronte di 1818 euro alle elevate qualificazioni (22). Le proposte sindacali per una più equa ripartizione delle risorse, ovviamente ricomprendendo anche la salvaguardia delle persone che dovranno ricoprire gli incarichi di elevata responsabilità, sono state tutte rigettate. Un bel pacco di natale”.

Di seguito, la nota integrale diffusa.

Le scriventi OO.SS FP CGIL – CISL FP – UIL FPL – COBAS PUBBLICO IMPIEGO – CSE FLFP e la RSU, in seguito alle assemblee sindacali del 27 e 28 novembre e della seduta di contrattazione del 3 dicembre, proclamano lo stato di agitazione del personale del Comune di Como e sono con la presente a chiedere l’effettuazione del tentativo obbligatorio di conciliazione in ordine a quanto segue.

L’amministrazione comunale intende aumentare il Fondo del salario accessorio di parte stabile, ai sensi del Decreto PA, di 100 mila euro, ripartendo la cifra in 50 mila euro per il fondo delle Elevate qualifiche (22 posizioni) e 50 mila euro per il Fondo dei dipendenti (602 dipendenti). Inoltre, l’amministrazione è disponibile a fare nuove progressioni orizzontali solo se tale proposta viene accettata.

L’assemblea del personale non concorda con questa modalità di contrattazione né con il merito della “proposta” di parte pubblica.

L’assemblea propone di ripartire le risorse partendo dalla proposta sindacale di 90 mila euro per il Fondo dei dipendenti e 10 mila euro per il fondo delle EQ, formalizzata con nota sindacale del 28 novembre.

Inoltre, l’assemblea rimarca come la recente riorganizzazione posta dall’amministrazione vada già nella direzione di aumentare le risorse per le EQ. Tale nuovo incremento destinato alle EQ, pertanto, appare ancor più inopportuno, a fronte dell’esiguità dell’aumento per tutti gli altri dipendenti: circa 84 euro lordi pro capite a dipendente contro 2270 euro lordi pro capite a EQ.

In caso di indisponibilità dell’amministrazione, l’assemblea dà pieno mandato di attivare lo stato di agitazione.

La parte pubblica, nell’incontro del 3 dicembre, comunica che l’amministrazione è disponibile, in ultimo, a destinare 60 mila euro al Fondo dei dipendenti (99 euro pro capite) e 40 mila euro al Fondo delle EQ (1818 pro capite) con la formula “prendere o lasciare”, senza alcun margine di trattativa, riservandosi in ultimo di attivare l’atto unilaterale.

La parte sindacale non ritiene sufficiente tale ultima proposta in quanto non soddisfa il mandato dell’assemblea né le esigenze di salario accessorio del personale, che dovrebbe essere volto alla valorizzazione, vera, dei dipendenti.
In attesa di convocazione, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.

LA RSU
FP CGIL Stefania Macrì
CISL FP Nunzio Praticò
UIL FPL Alessandro Deiana
COBAS PUBBLICO Arioso Aurola
CSE Sergio Bazzea

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