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Albate, cittadini ‘imprigionati’ al Bassone senza bus e servizi: “Dimenticati da tutti i sindaci”

Quanti volti ha la città di Como. Il centro storico racchiuso in un bolla tra shopping e turismo; i quartieri Nord, a un passo dalla Svizzera, con veri cittadini di confine; i “paesotti” per dimensione e senso di comunità quali Rebbio e Albate; e ancora i piccoli borghi come Camnago Volta e Civiglio. E’ tutta Como, con necessità e sfaccettature diverse perché le esigenze del residente in città murata non sono le stesse di quello della piana del Bassone. Ed è proprio in questo angolo di paradiso naturale, zona della città nota soprattutto per la presenza della casa circondariale, che vi portiamo questa settimana per dare voce ad alcuni residenti che da quasi un decennio chiedono il ripristino della Linea 10 del bus.

La vicenda è nota: era il 2010 quando, per una riduzione dei fondi al Trasporto Pubblico Locale, venne eliminata questa linea che da Albate percorreva via Canturina, arrivava al carcere e proseguiva fino a via Baraggia.

Malgrado gli annunci e gli incontri con la cittadinanza da parte sia dell’amministrazione Lucini che Landriscina, il servizio non è mai stato ripristinato. Così ad essere privi del servizio di trasporto pubblico sono soprattutto i residenti di via Baraggia, via Ninguarda, via Frisia e limitrofe, ovvero l’area attorno al Bar Trattoria Bassone. “Abito in via Sironi, vicino alla trattoria, da 52 anni – racconta Pierina Pesenti – fino a una ventina d’anni fa c’era almeno un alimentari. Adesso invece per comprare qualsiasi cosa bisogna andare almeno ad Albate ma senza un bus in zona o si va a piedi o bisogna sempre dipendere da qualcuno. Io infatti non ho l’automobile e, quando mio marito non può accompagnarmi, vado ad Albate a piedi: li ho contati, sono 2.800 passi. Ogni tanto mi piacerebbe andare al mercato in centro a Como ma senza un bus non c’è per noi questa possibilità.

La cosa assurda è che negli anni tanti hanno comprato casa qui perché era una zona tranquilla ma servita dal trasporto pubblico e invece ora siamo isolati”. Le fa eco la signora Evelina, in compagnia della signora Ivana, che per lungo tempo si è battuta per riavere il servizio, che abita poco lontano. “In questi anni abbiamo fatto tante riunioni con l’assessore di turno ma nulla è cambiato – commenta – io sono sola, ho 80 anni, devo sempre dipendere da qualcuno, anche solo per andare in farmacia. Non chiediamo molto, basterebbero un paio di corse al mattino e al pomeriggio per andare a fare delle commissioni e tornare”.

E’ dello stesso avviso anche Paolo Gualdi che invece abita in via Ninguarda. “Da bambino potevo andare a scuola in bus – spiega – invece oggi sono costretto ad accompagnare i miei figli in auto. E gli anziani senza macchina che devono andare ad Albate per la spesa devono tornare con le buste pesanti: non tutti ce la fanno”. Abita in via Ninguarda anche Emanuela Bianchi, 46 anni. “E’ un problema che va avanti da anni, abbiamo fatto delle petizioni ma non sono servite – racconta – sono anni che porto i miei figli a scuola in auto, non si può fare altrimenti. La grande, che ha 23 anni, ormai ha fatto la patente ma quando andava alle superiori dovevo accompagnarla alla fermata del bus 11 che l’ avrebbe portata in città. Il piccolo invece frequenta le medie ad Albate e lo accompagno io.

Ogni tanto vuole andare il pomeriggio a piedi ad Albate per incontrarsi con gli amici ma sono sempre in ansia perché su quella strada non c’è neppure un marciapiede. Non chiediamo tanto, almeno le corse scolastiche”. Il momento per tornare sull’argomento è propizio. Attualmente infatti Asf Autolinee sta lavorando in proroga in quanto l’appalto per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale è scaduto e bisogna andare a bando. Il Covid però ha ritardato la gara. “E’ già stato approvato il Piano di riforma delle linee urbane per Como, Lecco e Varese ma per la nostra città l’unica richiesta è che il C50, che ferma a Navedano, faccia un anello dal cimitero di Senna Comasco passi per via Baraggia, via Ninguarda e poi prosegua verso Albate” spiega il consigliere comunale Gabriele Guarisco che da tempo segue la vicenda del Bassone. Oscar Bagnolati, residente al Albate impegnato nella comunità, propone un’alternativa. “La Linea 11 che fa capolinea al carcere resta fermo lì per circa 10 minuti – spiega – potrebbe invece accorciare la sosta e, almeno per alcune corse, servire via Frisia, via Baraggia e via Ninguarda”.
Stephanie Barone

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