“Ats? Non risponde al telefono”.
Nel pieno della tempesta sulle Residenze Sanitarie Assistite, una richiesta fortissima di chiarimenti su come comportarsi nel pieno dell’emergenza Covid arriva anche dalle Case di Riposo, strutture che, a differenza delle Rsa, non hanno un impianto di tipo medico, cioè seguono anziani autonomi e in discreta salute, ma non per questo sono meno a rischio rispetto all’infezione.
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E’ il caso della Casa di Riposo delle Infermiere di Albese con Cassano, che, a differenza della molto più sfortunata Rsa dello stesso paese Villa San Benedetto, al momento conta zero contagi.
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Fortuna? Anche ma certamente sono state le scelte immediate del presidente, Giovanni Balabio (che è anche sindaco di Pigra), a permettere di mantenere la struttura in una sorta di bolla, per ora, immune al Coronavirus.
“Dal 5 marzo – spiega – abbiamo chiuso tutte le visite esterne e già la settimana prima avevamo ridotto gli ingressi a un solo parente per paziente e in una stanza dedicata”.
E’ andata bene anche sul fronte dei dispositivi di protezione. “Tra acquisti, anche a caro prezzo, e generosissime donazioni – spiega il presidente – siamo sempre stati forniti di guanti e mascherine”.
Si sanifica anche l’intero edificio: “Domani è in programma il prossimo intervento”.
Allora cosa non funziona? “Che non abbiamo avuto alcun tipo di indicazione o informazione, nessun protocollo, niente”.
L’improvvisazione, unita a buon senso, preparazione e intuito, però ha pagato, per fortuna. Certo non basta, ci vuole un metodo generale, servono linee guida uguali per tutti. A chi si è rivolto? “Ho il numero di Ats, ho chiamato, richiamato, chiamato ancora: nessuno mi ha mai risposto, io ho bisogno di capire come operare in situazioni specifiche”.
Un esempio: “Abbiamo avuto un ospite – racconta Balabio – che per ragioni diverse dal Covid è stato ricoverato in ospedale, eravamo già nel pieno dell’emergenza. Una volta curato ricevo una chiamata, mi dicono che lo rimandano in Casa di Riposo. Mi sono dovuto opporre e chiedere almeno un tampone, ho insistito e lo hanno effettuato: dopo quattro giorni è risultata la negatività e l’ospite è rientrato. Non siamo una Rsa non abbiamo medici, qualcuno ci deve dare protocolli chiari”.
Secondo caso: “Chiama una dipendente e ci dice che la vicina di casa è positiva al Coronavirus. Per precauzione l’ho messa in ferie, capite, sarebbe opportuno fare il tampone a tutti: ospiti e operatori. Oggi va bene, domani non so”.
Chiamerà ancora Ats? “Mi hanno dato un altro numero. Non so se mi risponderanno”.
2 Commenti
Celeste decaduto e Robertino hanno fatto solo danni!
Meno male che il primo non può più nuocere!
Si faccia in fretta sennò i poveri anziani ed invalidi rischiano grosso
La riforma di Maroni ha creato un ente che, alla prova dei fatti, è risultato inutile.