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Ambiente, Attualità

Allarme siccità, Del Pero (Wwf): “Gestire subito le scorte d’acqua o in poche settimane dovremo limitarne l’uso”

Sembra incredibile ma a distanza di 8 mesi – era il mese di giugno del 2022 – la siccità inizia nuovamente a imporsi come un problema molto serio. Solo pochi giorni fa l’allarme del circolo Ilaria Alpi (qui i dettagli). Corsi d’acqua sempre più secchi e il meteo certamente non da mese di febbraio stanno infatti facendo scendere il livello del lago e risalire invece quello di massimo allarme. Il lago di Como oggi alle 12 faceva segnare -5,6 centimetri con un afflusso di acqua sempre inferiore rispetto al deflusso.

E purtroppo come in un film già visto ritornano d’attualità, con la stessa identica forza di allora, le riflessioni dell’ingegnere Gianni Del Pero del Wwf Insubria che spiega perché ci si potrebbe ritrovare già tra poche settimane nella stessa situazione dell’anno scorso.

“Uno dei temi decisivi, come in passato, rimane quello degli invasi idroelettrici che non sono vuoti, così come accadde già in passato. Dico questo perché in situazioni di necessità il problema è sempre questo, utilizzare le risorse a disposizione per il bene comune e non solo ragionare, ad esempio, in termini di produzione di energia da parte dei gestori”.

In passato infatti le polemiche sull’utilizzo delle risorse stoccate fu al centro di discussioni, interventi in Regione e richieste a livello di Governo centrale per ottenere più acqua per il territorio. Venne anche chiesto un commissariamento della Regione. “Ci vuole una gestione oculata per far si che il Lago mantenga i suoi livelli di sopravvivenza, la pianura sia sempre dissetata e gli acquedotti possano ripartire qualche goccia in più. Attualmente ci sono negli invasi di riferimento del Lago di Como 160milioni di metri cubi (che si sommano ai 50 milioni nel lago), che possono essere usati a valle se servono”. L’afflusso attuale nel lago è di 50 metri cubi al secondo (il deflusso sui 54), quando una media ottimale dovrebbe aggirarsi sui 100 metri cubi.

Insomma si può certamente dire che è “decisivo capire e interpretare le esigenze in costante aumento di acqua, per evitare danni al lago, alla Navigazione e per non svuotare gli acquedotti. Se si entra in sofferenza ora e non dovesse piovere, come sta di fatto accadendo, ci ritroveremo in condizioni critiche come l’anno scorso con l’aggravante che ciò avverrà già tra poche settimane, rischiando di dover contingentare l’uso dell’acqua”, chiude Del Pero.

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4 Commenti

  1. E vai..ovviamente non poteva mancare una nuova emergenza…e come sempre lo sviluppo sarà meno catastrofico delle previsioni dei cosiddetti esperti

  2. Gianni. Geologo e non ingegnere. Sta quieto. Come l’anno scorso, sei fuori strada. Ti mando via mail il rapporto finale del progetto Addapt. Poi ne parliamo …..

  3. Parole sagge ma sicuramente accadrà il contrario…… e avremo anche noi le autobotti come in Sicilia e al sud.
    Nuova emergenza da utilizzare NON per rivedere radicalmente e ottimizzare l’uso delle acque dolci…. ma per amplificare la crisi in modo da poterci GUADAGNARE per l’eternità MONTAGNE DI SOLDI.
    TIPICO METODO MAFIUSSS OE DA INCAPACI.

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