I toni restano abbastanza istituzionali, la il nervosismo più che latente non sfugge affatto.
Il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, sbotta per i tempi lunghi e lenti degli aiuti promessi da Roma per i danni della disastrosa alluvione dello scorso luglio. Lo fa, il primo cittadino, in uno sfogo affidato alla propria pagina Facebook e con tanto di titolo: “Laglio. Fate presto”.
“Lo scorso 26 agosto il Consiglio dei ministri proclamò lo stato d’emergenza per gli episodi alluvionali del 27 luglio e 4 agosto, con stanziamento di 3 mln di euro, per le province di Como-Sondrio e Varese (1 milione cadauna) – ricorda Pozzi – Normativa prevede che, entro 30 giorni dalla proclamazione dello stato d’emergenza, a seguito del sopralluogo della Protezione Civile Nazionale che relaziona il Consiglio dei Ministri, vengano quantificati i danni, stanziate le relative risorse economiche e nominato un commissario ad acta”.
Finora, però, di concreto quasi nulla.
“Ad oggi non abbiamo notizie di sopralluoghi della Protezione civile nazionale e tanto meno, quindi, della nomina di un commissario. Purtroppo i giorni passano e non possiamo fornire risposte certe ai cittadini che hanno perso la loro casa e tutti gli altri soggetti interessati da quei drammatici eventi – osserva il sindaco di Laglio – Abbiamo avuto grandi manifestazione di condivisione e sostegno da parte della politica tutta. Ricordo l’onorevole Alessio Butti che per primo sollevò in Parlamento la necessità di interventi urgenti e sollecitò la proclamazione dello stato di calamità naturale. Le molteplici visite del sottosegretario Turba di Regione Lombardia e delle onorevoli Braga e Serracchiani che hanno potuto verificare, de visu, la gravità della situazione e garantito un impegno urgente da parte del Governo”.
Gesti e interessamente concreti naturalmente graditi, ma a cui ora serve far seguire passi avanti materiali.
“Queste manifestazioni di sincera vicinanza, debbono ora tradursi in azioni concrete, rapide e puntuali – scrive ancora Pozzi – Noi abbiamo eseguito, in procedura d’urgenza, interventi di messa in sicurezza di aree montane e con la Provincia di Como, ripristinato la normale circolazione sulla provinciale 71 Regina. Con i volontari della PC sono state ripulite le aree a lago che ora abbiamo affidato a ditta esterna per la ricostruzione. Abbiamo anche affidato Incarico ad uno studio di geotecnica per la valutazione degli interventi urgenti necessari. Abbiamo avuto anche un incontro con una equipe di ingegneri del Politecnico di Milano disponibili a verificare le cause degli eventi ed i possibili rimedi atti ad evitare in futuro, nel limite del possibile, analoghe situazioni”.
Le cose da fare in paese, però, restano tante: “A tutt’oggi abbiamo due ponti da ricostruire e l’intervento di ripristino del Valletto Caraello dal materiale detritico, ancora da avviare. Gli immobili vanno “liberati” e messi in sicurezza da 30.000 mc di pietre Condizione necessaria per la valutazione delle condizioni di staticità e valutare il recupero o meno delle unità abitative. Abbiamo lanciato una raccolta fondi dedicata grazie alla quale abbiamo raccolto ca.150 mila euro disponibili per le locazioni degli sfollati che ne facessero richiesta e per altre finalità che andremo a definire”.
“Comprendo le innumerevoli problematiche legate alla pandemia, al ritorno alle attività scolastiche e lavorative. Anche la tornata per le elezioni amministrative – conclude il sindaco di Laglio – Ma il calendario è inesorabile e non fa sconti. Fate presto”.
C’è spazio anche per una citazione storica: “Il grido per l’Irpinia del “Mattino” di Napoli, fatto proprio da Andy Warhol nel 1980 non è commisurabile ai nostri eventi alluvionali ma lo riprendo, oggi, perché questa nostra tragedia evitata per puro caso (o per opera dello Spirito Santo) non va, comunque, dimenticata”.