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“Amareggiati dal completo disinteresse di Polizia locale e Procura”. Per Como Pulita, sfoghi e delusione

Sono due binari paralleli ma da oltre un mese inscindibili: la documentazione dei tantissimi interventi per eliminare scritte, vandalismi, segni del tempo da infinite zone e monumenti della città, da un lato; dall’altro, l’atto d’accusa – esplicito, ribadito, insistito – nei confronti di Polizia Locale di Como e Procura della Repubblica. A muoversi, lungo questa doppia direttrice, il vasto gruppo di volontari dell’associazione “Per Como Pulita”, da anni ormai impegnata direttamente nella lotta vandali e writers tra il plauso di molti cittadini. Eppure, come anticipato, non tutto sta filando liscio in questa opera. E non c’è nulla di nascosto, basta scorrere il profilo Facebook ufficiale dell’associazione per notare con grande facilità entrambi i fronti in questione.

E allora, ecco il lato positivo: senza ricapitolare qui anni di interventi a colpi di stracci e detergenti, ecco che giusto in questa primavera i volontari sono entrati in azione per le vie del centro di Como (di recente tornate nel mirino degli imbrattatori, in particolare – come segnala la stessa Per Como Pulita – sotto la sigla “Why Not”), poi in piazza Volta, lungo la Passeggiata Gelpi che dallo stadio conduce fino a Villa Olmo (con particolare attenzione alle ringhiere storiche), nella zona del Tempio Voltiano, in viale Varese e in molti altri posti. Peraltro, con un’altra novità positiva: spesso, infatti, le giornate di pulizia sono organizzate con altri soggetti in perfetta cooperazione (ultimi esempi, le uscite con le ragazze della Scuola Professionale Cias, con Rotaract Como e Associazione “La via della felicità” e altri ancora). Poi, però, ecco il lato amaro delle operazioni.

Almeno dall’aprile scorso, infatti, in tutti i resoconti delle attività pubblicati dall’associazione, compare questa durissima frase testuale: “I Nostri Volontari sono profondamente amareggiati dal completo disinteresse dimostrato in questi anni dalla Procura della Repubblica di Como e dalla Polizia Locale di Como”. E’ accaduto il giorno 16 del mese scorso.

Poi con una forma leggermente diversa, il 24 aprile successivo: “Ogni sera decine di atti vandalici…Procura della Repubblica di Como e Polizia Locale di Como…assenti”. Il 30 aprile torna la forma originaria: “I Nostri Volontari sono profondamente amareggiati dal completo disinteresse dimostrato in questi anni dalla Procura della Repubblica di Como e dalla Polizia Locale di Como”. Idem il 14 maggio. Insomma, in Per Como Pulita l’insofferenza per il mancato sbocco legale-giudiziario delle loro lotta a vandali e imbrattatori è al livello di guardia. In particolare per i writers, descritti così: “La gang why not (Associazione a delinquere) e le altre…Pianificazione e attuazione della sistematica distruzione dei simboli e dell’immagine della città di Como. Da anni operativa con centinaia di atti vandalici a loro firma…”. E poi, la classica conclusione: “Polizia Locale e Procura della Repubblica assenti”.

In attesa di capire se ed eventualmente cosa cambierà in futuro, va segnalato che non è la prima vola in assoluto che Per Como Pulita dimostra il suo “caratterino”. Soltanto tre anni fa, infatti, nell’agosto del 2020, l’associazione scese addirittura in sciopero. Le motivazioni? Non troppo lontane dalle recriminazioni di oggi. Così si espresse all’epoca il presidente: “Possiamo definirla una vera e propria giornata di sciopero – spiega il neo presidente Luca Baj Rossi che prese poco prima il posto di Anna Ballerini – tutte le domeniche i nostri volontari puliscono la città e lo fanno non per visibilità ma solo per amore verso Como. Raccogliamo rifiuti, verniciamo panchine e balaustre, puliamo le scritte dei writers ma la sensazione è che chi di dovere pensi ‘va beh, tanto ci sono loro’ e deleghi completamente a noi quello che dovrebbe essere il loro lavoro. Abbiamo anche segnalato alla polizia locale gruppi e zone in cui colpiscono i writers ma nulla è cambiato”. Argomentazioni che puntavano già sulla Polizia Locale e che contenevano un altro passaggio molto significativo: “Un’ associazione di volontari deve affiancare e sopperire alle fisiologiche carenze gestionali della propria Citta non sostituire chi ne è preposto e retribuito”. Tre anni dopo, il malcontento ritorna.

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5 Commenti

  1. Se ci fossero sanzioni serie, ma molto serie, gli asini che sporcano in giro facciate e treni desisterebbero, giovani inutili alla societa’ e con futuro incerto.

  2. Questi volontari meritano una medaglia d’oro e tutto il nostro sostegno. Grazie per esserti preso cura di Como e per tutto il tuo buon lavoro. Come ti supportiamo?

    I vandali ciminali si nascondono dietro il pretesto di essere ‘artisti’. Se sei un artista, chiedi il permesso ai proprietari dei muri che vandalizzi prima di dipingere su di essi. Ovviamente non lo farebbero mai.

    Mi rattrista vedere ora i vandali graffiti che attaccano Lenno..

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