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Ambulanti, dopo la protesta, Forza Italia: “Devono lavorare”. Civitas: “Mercato aperto 6 giorni con metà bancarelle”

Stamani la protesta degli ambulanti del mercato coperto.

VIDEO Como, mercato sotto le mura chiuso. La rabbia degli operatori: “Fateci aprire, state creando miseria” 

Una settantina di esercenti, come raccontiamo nell’articolo sopra, a distanza di sicurezza, ha deciso di esprimere le proprie difficoltà e la propria rabbia in video. Nel mirino soprattutto il Comune di Como: “Sembra che si sia dimenticato di noi”.

Ora a sostegno arriva anche un fronte bipartisan. Prima una nota di Forza Italia

È tempo di ripartire!
Il mercato sotto le mura cittadine deve riaprire immediatamente, come tutte le altre attività commerciali della città.

Ovviamente dovranno essere garantite tutte le misure di sicurezza e distanziamento.

Siamo vicini agli operatori del mercato mercerie e non comprendiamo la scelta di vietare la ripresa delle attività.

Chiederemo subito spiegazioni, impegnandoci, come Forza Italia, ad attivarci per far modificare tale ordinanza lesiva per molti lavoratori e le loro famiglie.

E poi una di Civitas, con proposta:

Ci uniamo alla protesta di stamane degli ambulanti a Porta torre.
Troviamo sia fondamentale, oggi, unirsi nelle difficoltà e trovare le migliori risposte che possiamo mettere a disposizione.

Lo stesso Ferruccio de Brotoli sul corriere della sera di ieri sosteneva: “Ci si salva tutti insieme. Giusto. Lo diciamo soprattutto all’Europa. Ma non abbastanza a noi stessi. L’intervento dello Stato e l’erogazione di sussidi sono necessari ma non possono che avere una durata limitata. Si tornerà a crescere, sostenendo il peso del debito pubblico, solo se si rilanceranno investimenti, competenze, merito, ricerca, concorrenza. In sintesi estrema: se si avrà cura del capitale umano”.
Sottoscriviamo questo pensiero, oltre a quanto espresso in questi giorni dai vertici di Confesercenti, preoccupati per il fatto che 3 esercizi su 10 sono a rischio chiusura.
A Como la situazione potrebbe essere ancora più grave.

Non possiamo azzardare sulla vita delle persone: in questo tempo tutti hanno avuto modo di capire che ogni lavoro è prezioso per tutti quanti noi.
È necessario favorire la ripresa dell’attività commerciale del cosiddetto “mercato mercerie” nelle condizioni più favorevoli: per questo proponiamo il mercato si svolga con la presenza della metà delle bancarelle ma con apertura su 6 giorni, nel rispetto delle norme di legge previste in questi casi.
Le bancarelle, a nostro parere, potrebbero essere verrebbero disposte su un unico lato nel tratto dalla Torre Gattoni fino a Porta Torre e su due file nel tratto si viale Cattaneo fino alla Torre San Vitale, su lati opposti del viale, ovvero una a filo strada e l’altra sotto le mura.

Per tutto il tempo in cui ciò si rendesse necessario gli ambulanti, suddivisi in due gruppi con un accordi interno, si alternerebbero settimana dopo settimana nei due turni organizzati su tre giorni (martedì – giovedì e sabato) (lunedì – mercoledì – venerdì).

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4 Commenti

  1. Onestamente il mercato è priorpio una di quelle cose di cui non se ne sente (e non se n’è sentita durante il lockdown) la mancanza.
    Spiace

    1. Ma sinceramente l’affermazione “è proprio una di quelle cose di cui non se ne è sentita la mancanza” poteva essere evitata , penso che qui vada data soltanto la possibilità a tanti lavoratori onesti che pagano annualmente delle tasse (Tosap) altissime ,e a dir poco vergognose , mentre al momento gli viene negata , malgrado il loro operato avvenga all’aperto e facilmente contingentabile , visto la distanza già presente tra un banco e l’altro (volendo si può anche aumentare visto l’ampia metratura inutilizzata del caro suolo pubblico) e la buona volontà degli stessi ad adoperarsi per far si che il distanziamento e i dispositivi di sicurezza vengano messi in atto ,come in tutti gli altri negozi commerciali , e sinceramente io “amico” di tanti ambulanti a me sembra che invece “e’ proprio mancata e manca la gioia, la vita, le storie che tutte le settimane portano questi instancabili lavoratori ” probabilmente chi si associa a quanto scritto da fil e Laura sogna una vita in lockdown perchè egoista e poco solidale , e mi permetto un poco ignorante, in quanto dietro a questa civile protesta ci sono famiglie che fanno veramente fatica ad arrivare non alla fine del mese ma alla fine della giornata

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