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Annoni, carezze a Galli ma freno tirato su maxi palazzetto (“Costi e posti, un azzardo) e bando rifiuti

Da acuto osservatore di quanto succede tra le mura di Palazzo Cernezzi a osservato speciale della giunta Landriscina. Paolo Annoni, giornalista del Corriere di Como – ora in aspettativa – è il nuovo assessore allo Sport e Ambiente, dopo le dimissioni di Marco Galli, e sembra avere già le idee chiare.

Il suo nome è stato una sorpresa per tutti. Com’è trovarsi dall’altra parte del taccuino?

È strano, mi devo ancora abituare anche perché un conto è osservare le cose da fuori e un altro è entrare nei meccanismi. Se qualche settimana fa mi avessero detto che sarei diventato assessore non ci avrei creduto. Eppure…

Eppure ora entra in un gioco che, a pochi mesi dalle elezioni, è ormai al rush finale. Non rischia di mettere solo il timbro su cose già fatte dal suo predecessore?

Galli ha fatto un ottimo lavoro e andare avanti sulla strada tracciata da lui non sarà difficile, ma ci sono margini per fare delle scelte. Bisogna però fare attenzione a non prendere decisioni troppo vincolanti per chi verrà dopo.

Togliamoci subito il pensiero: il Palazzetto di Muggiò. Lei si è detto scettico sulla necessità di una struttura del genere e Galli ha risposto che la richiesta veniva dalla Consulta dello sport.

Mi devo cospargere il capo di cenere, lo ammetto. Ho sentito la Consulta e ho visto che l’idea di una struttura polifunzionale a disposizione di più società era già nel progetto originale. Credo però che i posti a sedere (2.100, ndr) siano troppi se si pensa che a pochi chilometri da Como ci sono già palazzetti molto grandi. E poi i costi: 14 milioni di euro senza squadre in grado di riempirlo sono un azzardo.

A breve, invece, partiranno a i lavori di sistemazione del campo da rugby mentre per altre strutture sembra che gli uffici siano ancora in alto mare.

Se c’è un errore da imputare a Galli, forse è proprio questo: aver messo la faccia su temi di competenza dei Lavori Pubblici con il rischio di finire schiacciato dalle responsabilità di altri. Parlerò con l’assessore Gervasoni per capire cosa si può fare.

Invece è pronta la gara d’appalto per la bonifica della cella 3 della Ticosa in cui è coinvolto anche il settore Ambiente.

In realtà è ferma. Fino al 2 novembre è possibile presentare osservazioni ma, salvo sorprese, dovremmo farcela.

A lei spetta anche la conclusione del progetto di rifacimento dei giardini a lago con il bando per l’assegnazione dei lavori. C’è qualcosa che rivedrebbe?

Ci sono sicuramente sfumature che è possibile rivedere ma il progetto mi piace. Peccato solo essere arrivati fino a oggi.

In scadenza, c’è anche l’appalto per la manutenzione del verde. Sarà ancora Global Service?

Il verde è un tema molto sentito dai comaschi ma anche complesso perché, tra viali, parchi e giardini, abbiamo 9.600 alberi oltre ai 650 di Villa Olmo. In più abbiamo 160 giochi per bambini in 40 giardini pubblici. Fino al 2011 la manutenzione di tutto questo costava al Comune oltre 1 milione di euro, oggi con il Global Service circa 700 mila. Non penso proprio di tornare al vecchio metodo.

E il nuovo bando rifiuti?

È stata concessa una proroga ad Aprica fino a fine anno e credo che la strada da percorrere sia quella di un’ulteriore proroga in modo che possa occuparsene la prossima Amministrazione. Sicuramente ci sono molti aspetti da migliorare e il bando è stato strutturato per ricevere soluzioni alternative alle criticità.

Cosa ne sarà di tutti gli altri progetti predisposti da Galli?

Sono validissimi e li porterò avanti, dalle colonnine di ricarica per auto elettriche alle nuove aree cani di viale Varese e Trecallo. Sistemeremo i parchi giochi di via Vittorio Emanuele e via Beccaria e quello di via El Alamein e posizioneremo i bagni già previsti.

Tempi stretti ma idee chiare. Sicuro di non finire stritolato dalla burocrazia come profetizzato da Galli?

Spero proprio di no. Sicuramente però servirebbe più personale. Nel mio Settore, ad esempio, siamo solo in otto e il geologo che è andato via non è mai stato sostituito. Questo sicuramente non aiuta ma sono fiducioso.

Galli, l’addio a mente fredda: “Mai più con Landrisicina. Attento Annoni, là dentro nulla è come sembra”

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2 Commenti

  1. La Consulta dello Sport è composta essenzialmente dai dirigenti dei sodalizi sportivi che operano in città. È ovvio che chiedano il più possibile ma il buon senso ci suggerisce la domanda: cosa ce ne facciamo di un palazzetto con 2.100posti a sedere? Quando la Comense vinceva scudetti e coppe europee non si ricorda così tanta gente sugli spalti. Non si ricorda, a dire il vero, di aver sempre visto pieno il palazzetto di Cucciago che ospitava la A1 maschile e, bisogna essere onesti, il Como in serie B non sembra che abbia una media a partita di almeno 10.000spettatori. A Como, e chi è nella Consulta dello Sport lo sa bene, serve un centro polifunzionale che ospiti contemporaneamente più sport e soprattutto servono palestre non fatiscenti in ogni quartiere. Il problema non sono le gare e le partite delle squadre delle serie maggiori, il problema sono soprattutto gli allenamenti di tutte le squadre. Non si può chiedere ospitalità ai paesi vicini e non si può più costringere gli sportivi ad allenarsi in ore impossibili. Sullo sport il neo-assessore ha ragione. Tuttavia, è evidente che le idee di Annoni non sono le stesse di quelle di Galli e allora ci si deve porre una domanda: quale era il programma all’inizio dell’attuale mandato che il “buon” Sindaco, la Giunta e i partiti della maggioranza volevano attuare sullo sport in città? Mah….speriamo che almeno loro lo sappiano.

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