Oltre 700 persone tra imprenditrici, imprenditori e autorità hanno partecipato ieri, 15 ottobre, a “Rivoluzioni. La difesa dei valori dell’Occidente”, Assemblea Generale 2025 di Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como, ospitata presso il centro espositivo e congressuale Lariofiere di Erba.
La giornata si è aperta con gli interventi di Gianluca Brenna, Presidente di Confindustria Como, e Marco Campanari, Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio.
“Viviamo un tempo di profonde trasformazioni, quelle che abbiamo chiamato rivoluzioni. Da un lato la fine della globalizzazione, dall’altro le guerre e la polarizzazione: in questo scenario dobbiamo lasciarci guidare dai nostri valori, quelli che definiscono l’identità occidentale come la democrazia, la libertà e l’uguaglianza, che oggi più che mai sono messe in discussione – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Como, Gianluca Brenna – Sparare a zero sull’Europa è semplice, ma la verità è che abbiamo bisogno di più Europa. Solo un’Europa forte può contrastare la potenza dei Paesi BRICS, della Cina e di altri in forte crescita, affrontando le sfide globali con tempestività. L’urgenza deve essere la nostra cifra distintiva: il mondo corre veloce e non possiamo permetterci risposte tardive perché saremmo destinati a una lenta e progressiva disgregazione. Allo stesso tempo, non possiamo ignorare i problemi interni. I dati demografici mostrano una crisi più grave del cosiddetto ‘inverno demografico’”.
Ecco che “per mantenere la competitività del nostro manifatturiero abbiamo bisogno del contributo dei flussi migratori, che devono però accompagnarsi a un percorso serio di integrazione culturale. Come Confindustria Como abbiamo avviato un progetto che ha visto la formazione di alcuni giovani immigrati, consapevoli che solo l’inclusione consente una integrazione stabile e produttiva. Restando sul territorio – ha concluso Gianluca Brenna – oggi abbiamo consegnato lo studio strategico territoriale di Area Vasta, che insieme ai colleghi di Lecco e Sondrio, abbiamo affidato a TEHA Group, con l’obiettivo di condividere una visione strategica comune e individuare i driver di sviluppo, mettendo in rete innovazione, ricerca e imprese per le tre province. Abbiamo voluto un progetto inclusivo coinvolgendo tutti gli stakeholder dei tre territori. Le nostre competenze sono complementari e dobbiamo valorizzarle in modo sinergico. L’obiettivo è costruire una grande area attrattiva per i giovani, con un welfare solido e opportunità di crescita concrete”.
“Mi sento pienamente parte di un’Europa pensata come civiltà che ha definito l’Occidente grazie alla sua eredità greca e latina, alle proprie radici giudaico-cristiane che evocano un portato denso di radici, identità culturali, diversità, storia e cultura. Radici da valorizzare, perché da lì discendono valori fondanti dell’Occidente come democrazia, diritti dell’uomo, liberalismo. Ma non mi scalda per nulla il cuore questa Unione Europea che percepisco invece come qualcosa di molto lontano da tutto questo, più identificabile purtroppo con un’entità artificiale, lontana e tecnocratica, che oltretutto negli scenari globali attuali non tocca palla, nelle politiche interne pare saper solo produrre forsennatamente regole che complicano e livellano, nelle politiche economiche ha sabotato la crescita con l’austerity, e nelle politiche industriali ha prodotto il disastroso Green Deal, una politica estremista e controproducente, insignificante nei propositi ecologisti ma purtroppo molto significativa nei giganteschi danni economici e sociali prodotti, avendo seriamente azzoppato l’industria di base e di tutte le filiere manifatturiere che ne discendono a valle. Anziché chiedere un’unica, irrealistica, politica industriale europea, sarebbe invece utile battagliare affinchè l’Unione Europea apra spazi di investimento nei singoli Paesi, in modo da permettere politiche industriali nazionali coerenti e compatibili con le specificità di ciascuno. Le priorità dell’Europa dovrebbero diventare: abolire il Green Deal, permettere e stimolare politiche di investimento nei Paesi membri, ed occuparsi della crescita del mercato interno, a lungo soffocato nella culla ma -invece- importante e prezioso antidoto agli shock esterni a cui assistiamo e sempre più assisteremo” ha evidenziato il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Marco Campanari che, annunciando il progetto di unione fra Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como ha evidenziato: “Dopo tanti anni di collaborazione interessante e virtuosa fra due associazioni molto speculari e simili per vocazione e specificità, ci siamo detti che tutto questo merita di non essere solo incidentale.
Abbiamo l’opportunità di creare un nuovo soggetto del sistema confindustriale, importante per dimensione, che andrebbe a posizionarsi tra le prime nove confindustrie del Paese; un soggetto solido e molto ben patrimonializzato, che potrà produrre una mole ancor più importante di servizi, iniziative, progetti, dando migliore e più efficace rappresentanza alle imprese di tre province che generano più o meno 35 miliardi di valore aggiunto, quindi una parte importante della Lombardia e del Paese. Poche settimane fa, i nostri Consigli Generali hanno votato all’unanimità il via libera per l’avvio di questo progetto. Nei prossimi mesi, con una timeline molto serrata, sono previsti i successivi passaggi di verifica che ci porteranno, se tutto andrà come deve, ad approvare entro la fine del 2026 il progetto di aggregazione, dando poi luogo nella primavera del 2027 ad una nuova, unica, Associazione”.
Dopo l’intervento dei Presidenti, il primo panel, “L’Europa nel mondo: frontiere, sicurezza e futuro”, ha visto confrontarsi Carolina De Stefano, Lecturer Storia dell’Europa e della Russia, Università Luiss Guido Carli e Claudia Mancina, già Docente di Etica, Università La Sapienza di Roma, e l’intervento in collegamento del Gen. S.A. Stefano Cont, Capability, Armament and Planning Director Agenzia Europea della Difesa.
A seguire, la tavola rotonda dal titolo “Linee di confine: sovranità, traiettorie e scambi globali”, ha coinvolto l’On. Alberto Bagnai, Presidente Commissione Enti Gestori, Marco Fortis, Vicepresidente Fondazione Edison, e Antonio Gozzi, Special Advisor Confindustria per l’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività e Presidente Federacciai.
A concludere i lavori l’intervento di Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria.