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Ansia da nuovo lockdown, Francesca Grandi (psicologa): “Non state a mollo nelle notizie”

Le ultime misure decise del Governo, in particolare in Lombardia, hanno risvegliato in molte persone tutte le ansie e le paure del primo lockdown.

Cosa sta succedendo, a livello psicologico ed emotivo, in questa nuova fase dell’emergenza sanitaria? Ne abbiamo parlato con Francesca Grandi, psicologa in Alta Valle Intelvi e a Como.

Qual è l’impatto emotivo e psicologico del periodo che stiamo vivendo?
In questi mesi ci siamo un po’ illusi che fosse tutto passato, anche se qualche timore che tornasse il virus c’era in tutti noi. Stavolta siamo più stanchi, partiamo da una base già più negativa rispetto alla prima volta. Viviamo una situazione stressante che dura nel tempo e iniziamo a sentirne un po’ il colpo. Possono riattivarsi antichi disturbi.

Quali sono quelli che stanno aumentando maggiormente?
I disturbi d’ansia e da somatizzazione. Una persona già preoccupata per le malattie, ora lo sarà ancora di più. Chi aveva timore di stare in mezzo alla gente, ora ne avrà ancora di più perché sente che la sua paura era fondata. Inoltre, abbiamo una sensazione di angoscia accompagnata dal senso di impotenza tipico di questo momento. Siamo come vittime, in attesa di decreti e restrizioni, preoccupati del lavoro e della salute. E il bombardamento di notizie a cui siamo sottoposti quotidianamente, dai social alla tv ai giornali, non aiuta.

Si ha più paura del virus o di questa nuova normalità?
Sia del Covid sia di ciò che c’è intorno. Paura di vivere una quotidianità diversa, per il futuro e per il mondo nuovo che non sarà più lo stesso dopo questa crisi. Se le persone sono in condizioni di protezione si preoccupano più di questo aspetto, se invece vengono esposte a un maggiore rischio di contagio diventa predominante la paura del virus.

Quali sono le differenze tra questa fase e il primo lockdown?
Ora ci sembra di vivere qualcosa di già familiare, quindi per alcuni aspetti siamo meno spaventati. Prima le giornate erano più lunghe, c’era il sole e si andava verso la primavera. Ora invece siamo in autunno, c’è stato il cambio dell’ora e avremo davanti un lungo inverno, le ore di luce sono inferiori. Già di per sé, questo periodo dell’anno non va molto d’accordo con l’umore. Se la prima volta eravamo più spaventati dal virus, poi, ora c’è tanta rabbia: accettiamo meno di buon grado le cose che ci vengono dette pur sapendo che essere al Governo in questo momento non è facile.

Cosa consiglia, per affrontare al meglio questa fase?
Quando ci si rende conto di essere già dentro o molto vicini a una psicopatologia, bisogna rivolgersi a un professionista. Ma si può cercare di prevenire disturbi evitando di stare a mollo nelle notizie, confinando l’informazione a un momento specifico della giornata. Inoltre, cercare di non combattere le emozioni negative perché così acquisiscono più forza; accogliamole in un momento chiaro e definito, servirà ad allontanarle. Proviamo, poi, a creare una nuova routine, compatibile con ciò che si può fare. Infine, evitiamo di parlare troppo di tutte le nostre sensazioni, perché spesso ciò le amplifica.

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