La casa di moda Dsquared2 ha annunciato l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo che interesserà circa quaranta dipendenti della sede di Milano. La decisione, comunicata dall’azienda fondata dai gemelli canadesi Dean e Dan Caten, è motivata da una “riorganizzazione strategica” globale in risposta alle “sfide profonde e complesse” che continuano a impattare l’industria della moda a livello mondiale.
Il brand di lusso, che a febbraio ha celebrato i 30 anni di attività sulle passerelle della Milano Fashion Week, ha specificato che la riorganizzazione mira a rafforzare la struttura operativa del Gruppo e a posizionarlo per un “successo a lungo termine”.
Crisi del settore moda e reazione di Dsquared2
La nota ufficiale di Dsquared2 sottolinea come il settore moda stia attraversando un periodo di forte evoluzione e difficoltà, un contesto che impone al marchio un passo proattivo sebbene “difficile”.
La procedura di licenziamento collettivo, che si concluderà all’inizio del 2026, sarà condotta “nel pieno rispetto di tutte le normative applicabili”. Il Gruppo ha assicurato che collaborerà strettamente con i sindacati per garantire un “trattamento equo e un supporto completo” a tutti i lavoratori coinvolti.
Questa mossa strategica si inserisce in un quadro più ampio di crisi nel fashion retail e nel settore manifatturiero italiano della moda, come confermato dai recenti dati sulle flessioni di fatturato ed export che stanno spingendo diverse aziende a rivedere la propria organizzazione interna.