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Arrestati i genitori del giovane cui Salvini citofonò: “Lei spaccia?”. Zoffili: “C’ero, ne sono fiero”. Il sindaco di Bologna non ci sta

“Scusi, lei spaccia?”.

Ben riecheggia ancora nelle cronache la citofonata bolognese di Salvini in via Deledda, zona Pilastro di Bologna.

Rispose un ragazzo, presunto spacciatore, all’epoca minorenne. Come noto ieri i genitori del giovane, padre 59enne e madre 58enne, lui di origine tunisina e lei nata in Svizzera, sono stati arrestati per spaccio e detenzione a fini di spaccio oltre per il possesso di denaro falso e di armi.

Così da due giorni è totale levata di scudi leghista. Matteo Salvini ha twittato e postato su Fb: “Blitz anti-droga a Bologna. Il tempo è galantuomo. La droga fa male”.

Poi la replica su Facebook del sindaco di Bologna, Virginio Merola: “Il leghista bussa sempre due volte Salvini rivendica la sua “citofonata” al Pilastro adesso che i genitori del ragazzo da lui indicato come uno spacciatore sono stati arrestati per questioni di droga. Evidentemente non ha ancora compreso quello che NON avrebbe dovuto fare un ex ministro dell’Interno e un parlamentare. Salvini avrebbe dovuto riferire a Polizia o Carabinieri la segnalazione della sua sostenitrice invece di causare tensione e contribuore ad aizzare le persone le une contro le altre. A Bologna non si mette la polvere sotto il tappeto e non ci si sostituisce alle forze dell’ordine ma si rispettano le regole democratiche”.

Oggi interviene il deputato comasco della Lega, Eugenio Zoffili che rivendica di aver partecipato al blitz del leader: “Chiedere scusa a Salvini, fiero di essere stato lì con lui”.

“Dopo tutto quello che abbiamo vissuto in questo anno e ancora stiamo vivendo in questi giorni di caos sanitario, vaccinale e istituzionale, sembra incredibile che nel 2019 siano state dedicate pagine e pagine per insultare Matteo Salvini che, in visita in un quartiere difficile di Bologna, osò citofonare a una casa di noti spacciatori per far emergere, con una punta di ironia provocatoria, il problema del degrado nelle nostre periferie. Io ero lì con lui e sono orgoglioso di essere stato al fianco di chi come il nostro leader merita doverose scuse e ringraziamenti per aver contribuito ad assicurare alla giustizia dei pericolosi criminali”.

 

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3 Commenti

  1. Quando Zoffili dice “Dopo tutto quello che abbiamo vissuto in questo anno e ancora stiamo vivendo in questi giorni di caos sanitario, vaccinale e istituzionale” si sta chiaramente riferendo a Regione Lombardia.
    Non mi aspettavo da lui un’autocritica così schietta!
    Bravo Eugenio!

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