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Artisti di strada, duro il presidente nazionale: “Como vieta e basta, rende fuorilegge l’80% di noi. Abbonamento Siae inammissibile”

“Per gli artisti di strada, Como ha deciso di vietare non di regolamentare”. È categorico Giuseppe Boron, presidente della Federazione Nazionale della Arti di strada che interviene sul nuovo documento targato Rapinese che dispone una serie di limiti e vincoli per quanti si esibiscono nelle strade della città. E l’elenco dei punti contestati è lungo e dettagliato.

Si apre con la decisione di non consentire l’amplificazione, il microfono e le casse acustiche. “Già così si rende fuorilegge  l’80% di chi si esibisce in strada. Non ha senso. Comprendo la necessità di limitare il volume ma escluderlo penalizza troppo. Piuttosto sarebbero necessari maggiori controlli, anche perché se si disturba c’è già la legge che prevede la possibilità di intervenire”. Un altro aspetto nevralgico è poi un qualcosa che prescinde da quanto stabilito in città. “Purtroppo una lacuna molto grave è la mancanza a livello nazionale di une legge di indirizzo in materia. Così facendo ogni comune, sovrano sul territorio, può fare un proprio regolamento e noi ci ritroveremmo, per assurdo, a dover fare i conti con più di 8mila comuni, tanti quanti ce ne sono in Italia. Quado un’artista di strada arriva in una città non può avere contezza di ogni singola fattispecie”, spiega Boron.

Altro aspetto fortemente contestato l’obbligo, per chi si esibisce di essere iscritto alla Siae. “Inammissibile. È un qualcosa di anticostituzionale. Nessuno può obbligare un privato a farlo. E forse chi ha fatto questo regolamento a Como ne è all’oscuro ma è meglio che sappia che laddove un’artista venisse multato e facesse ricorso, vincerebbe di sicuro”. Guardando a poca distanza da noi, ovvero a Milano “esiste un portale apposito (qui il link) dove gli artisti si possono registrare, mettere un video per essere catalogati e inseriti nelle diverse classi acustiche previste e dove infine potrà richiedere lo spazio prescelto per esibirsi. In automatico, senza dover sottostare a un’infinita burocrazia come previsto a Como, riceverà l’autorizzazione”, conclude Boron.

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