Ai mesi di denunce e segnalazioni (30 gradi in aula, tende riparate con lo scotch, trabattelli messi lì più a annunciare una volontà di intervento che a determinarla davvero) è seguito nei giorni scorsi l’annuncio, a sorpresa, dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Como, Vincenzo Bella.
Sant’Elia chiuso fino a Pasqua 2020. Bella: “Controsoffitto da rifare. Interventi a breve”
Con immediato affondo di Attilio Terragni (architetto, pronipote di Giuseppe):
La rabbia delle famiglie è stata chiarissima da subito. Non solo per l’annunciata chiusura ma per l’assoluta assenza di comunicazione preventiva (anche diversi insegnanti si sono detti all’oscuro di tutto):
Asilo Sant’Elia verso la chiusura, famiglie sbalordite: “Noi all’oscuro di tutto. Dove vanno i bambini?”
Così, alle prime reazioni raccolte a caldo è seguito un lungo documento. Una lettera che i genitori hanno spedito in queste ore all’assessore alle Politiche Educative, Angela Corengia, al vicesindaco e asssessore ai Servizi Sociali, Alessandra Locatelli e alla dirigente scolastica Valentina Grohovaz (e per conoscenza a questa redazione).
Si legge: “Abbiamo appreso dai media che l’asilo a settembre non riaprirà: se questa notizia fosse fondata, sarebbe inaccettabile la mancata comunicazione ai genitori e alle docenti. Da quello che emerge siete in cerca di una struttura adatta tra le tre disponibili”.
Quindi un elenco di serissime perplessità sulle possibili alternative: la scuola media Virgilio, l’asilo di Salita Cappuccini e la scuola elementare Gobbi.
Di qui la proposta: “Non sarebbe più opportuno spostare momentaneamente l’università della terza età presso la scuola media Virgilio e utilizzare quella struttura insieme a quella occupata dallo spazio gioco per ospitare i bambini del Sant’Elia? […] Speriamo che non siano necessari articoli in prima pagina vedi il caso delle tende) per evitare che 80 bambini vengano trattati come pacchi: i concetti di integrazione e solidarietà vanno applicati in concreto e non a parole.”
PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE LA MISSIVA
Buongiorno Assessore,
siamo le rappresentanti di classe dell’asilo Sant’Elia e vorremmo sottoporle alcune perplessità circa il trasferimento degli 80 bambini che frequentano questa struttura, a causa degli imminenti lavori di ristrutturazione.
Abbiamo appreso dai media che l’asilo a settembre non riaprirà: se questa notizia fosse fondata, sarebbe inaccettabile la mancata comunicazione ai genitori e alle docenti. Da quello che emerge siete in cerca di una struttura adatta tra le tre disponibili.
Avremmo alcune perplessità a riguardo:
1 – La scuola media Virgilio non ci sembra adatta a causa degli spazi non idonei ad ospitare bambini così piccoli
2 – L’Asilo Salita cappuccini: in questo caso le perplessità sono di duplice natura;
A) strutturale – si tratta di un asilo piccolo che ospita già altri bambini e abbiamo il fondato timore che non sia in grado di accogliere un numero così elevato di pargoletti.
B ) logistico – è fin troppo evidente che la scelta di una scuola materna, è dettata principalmente, se non esclusivamente, dalla vicinanza alla propria abitazione o ufficio. Bisogna anche considerare che molti dei genitori dei bambini che frequentano il nostro asilo non hanno la macchina e quindi spostarsi con carrozzine e passeggini vari (molti hanno fratelli appena nati) provocherebbe un disagio enorme.
3 – Scuola elementare Severino Gobbi – parlando con mamme di bambini che frequentano questo istituto si segnala non ci sono spazi sufficienti per ospitare i bambini e soprattutto la mensa non reggerebbe l’impatto di 100 persone in più (tra bambini e docenti e Ata), già si fanno due turni. I bagni sono inadatti e le scale poco sicure senza presenza dei cancelletti.
A questo punto vi chiediamo: come già fatto in precedenza, non sarebbe più opportuno spostare momentaneamente l’università della terza età presso la scuola media Virgilio e utilizzare quella struttura insieme a quella occupata dallo spazio gioco per ospitare i bambini del Sant’Elia? Vorremmo inoltre sottoporLe un altro quesito: l’asilo riaprirà?
Abbiamo il timore che in seguito alla ristrutturazione, la struttura venga chiusa per essere destinata ad altro uso, dato che in Italia niente è più definitivo di quello che nasce come provvisorio (si vedano controsoffitti “provvisori” messi nella Severino Gobbi e nella Virgilio per risolvere il problema della caduta di intonaco è mai più tolti???). Speriamo che non siano necessari articoli in prima pagina vedi il caso delle tende) per evitare che 80 bambini vengano trattati come pacchi: i concetti di integrazione e solidarietà vanno applicati in concreto e non a parole. Concludiamo con una citazione: Il mondo cambia con il tuo esempio, non la tua opinione. Sperando di ricevere una sua cortese risposta in merito porgiamo cordiali saluti