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Ats solo comasca, Moretti-Airoldi strana coppia per il divorzio da Varese: “Nel lockdown nessun supporto”

Dopo le enormi difficoltà, denunciate da più parti, emerse nel periodo del lockdown, e dopo la presa di posizione di differenti esponenti politici a livello regionale e territoriale, nei diversi Consigli comunali comaschi sta planando una mozione che chiede il ritorno a un’Ats solo Lariana.

Il documento è stato sottoscritto trasversalmente dai consiglieri regionali di maggioranza e opposizione. Tra i Comuni che in questi giorni hanno presentato e approvato la mozione ci sono Erba e Olgiate Comasco.

“Prima di presentare la mozione in Consiglio, abbiamo fatto un incontro in Comunità Montana segnalando le problematiche emerse durante l’emergenza Covid” spiega il sindaco di Erba Veronica Airoldi.

E aggiunge: “L’attuale strutturazione sanitaria a livello regionale non è ottimale, non abbiamo ottenuto le risposte che ci servivano in questi mesi e c’è stata un’assenza di supporto che invece ritenevamo fondamentale nell’emergenza sanitaria”.

Da qui, sottolinea il sindaco erbese, la necessità di tornare all’impostazione precedente per quanto concerne la gestione della sanità sul territorio comasco. “Prima c’era una competenza specifica territoriale di Como su Como – continua – Inoltre, c’era un rapporto più stretto tra azienda sanitaria e sindaci. Noi che siamo stati in prima linea, sentiamo questa esigenza a livello territoriale”.

Anche a Olgiate Comasco la mozione è stata approvata all’unanimità nell’ultimo consiglio comunale, con soddisfazione in primis del sindaco Simone Moretti. “A metà giugno c’era stato un incontro con i consiglieri regionali a Olgiate – spiega – che hanno portato avanti questa proposta di mozione unitaria”.

E continua: “Indipendentemente dal colore politico, forse per la prima volta riusciamo a portare a casa il risultato. Noi sindaci abbiamo vissuto i mesi del Covid senza punti di riferimento, per fortuna Asst e i medici di base ci hanno dato una mano ma da parte di Ats Insubria non c’è stato supporto”.

Spostandoci nel Varesotto, dove ha sede Ats Insubria, un’opinione forte arriva proprio dal primo cittadino del Comune di Varese. “Al momento non abbiamo intenzione di presentare la mozione – spiega il sindaco Davide Galimberti – Credo che sia necessaria più un’intensificazione delle strategie finalizzate a potenziare i presidi sanitari sul territorio”.

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Galimberti, quindi, chiede maggiori investimenti nelle risorse sul territorio e nelle professionalità. “Una separazione o la creazione di una nuova Ats non risolverebbe realmente il problema della medicina territoriale” aggiunge.

Per quanto riguarda la critica mossa da molti sindaci comaschi, ovvero il sentirsi i “fratelli minori” di Varese, Galimberti sottolinea: “Tutti ci siamo sentiti abbandonati durante l’emergenza. Non mi è parso di vedere una differenziazione tra Como e Varese, ma poca attenzione in generale per gli amministratori e i sindaci”.

Quindi, per il primo cittadino di Varese non vi è la necessità di presentare la mozione sulla creazione di Ats Lariana. Ma, se necessario, non esclude la separazione delle due realtà.

“Più che sulle dimensioni di Ats, concentrerei l’attenzione sulla necessità di risorse in più per presidiare meglio il territorio – conclude – Poi, se si riterrà più efficiente una struttura più snella, è una conseguenza dell’individuazione delle strategie”.

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