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Giardini a lago: “Attenti, qui non si può fare il bagno” e i tre somali lo insultano pesantemente. Uno di loro irregolare, denunciato

Verso le 13:15 di giovedì 5 agosto le Volanti della Questura di Comosono intervenute in Viale Puecher, all’altezza del monumento ai caduti, poiché alla Centrale Operativa della Questura erano state segnalate tre persone moleste che avevano minacciato un passante.

L’uomo ha raccontato gli agenti, giunti sul posto pochi istanti dopo che, mentre stava passeggiando in via Puecher, aveva richiamato tre cittadini, poi risultati extracomunitari, che stavano facendo il bagno nel lago, dicendo loro che in quel punto la balneazione era vietata.

Per tutta risposta gli stranieri avevano iniziato ad insultarlo e minacciarlo davanti agli passanti stupiti. Toni e modi pesanti al punto che l’uomo ha chiamato la polizia.

All’arrivo degli Agenti erano presenti anche i tre stranieri che, essendo privi di documenti, sono stati accompagnati in Questura ed identificati come somali.

Due sono risultati regolari sul territorio nazionale; il terzo straniero, di nazionalità somala, è risultato avere a precedenti per reati contro il patrimonio e contro la Pubblica Amministrazione.

Nei suoi confronti sono inoltre risultati un ordine del Questore di Como a lasciare il territorio nazionale e un decreto di espulsione del Prefetto di Como, entrambi datati 26 luglio 2021.

Lo straniero è stato quindi denunciato a piede libero e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura.

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3 Commenti

  1. Ecco un altro esempio di come questa città sia in balìa di una propaganda senza vergogna.
    Tre disperati fanno il bagno nel punto più marcio del lungolago – tanto marcio che la balneazione è proibita – un passante li vede e gli intima di andarsene.
    Incassato l’unico risultato plausibile – una scarica di vaffanculo in lingua somala – il tizio pensa bene di chiamare le guardie per avere giustizia.
    E così una storia che in mano a Calvino sarebbe diventata un racconto di Marcovaldo, nei commenti “della gente” si trasforma in un campionario di varia bestialità.
    Commenti che avrebbero potuto spaziare dall’umana compassione alla tiepida indifferenza, si trasformano nella cattiveria più spietata.
    Come se sguazzare in una fogna ci portasse via qualcosa.
    Come se il risentimento di chi si vede negata anche un’indigestione di cocchi fecali sotto il cielo di mezzogiorno, equivalesse a una minaccia di invasione.
    E poi etichettare sempre ogni forma di buon senso come “buonismo”.
    Ignorando invece la cattiveria pelosa e interessata di consiglieri comunali che – per aprirsi una strada per le prossime elezioni – provano a sguazzare in un mare di merda.

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