Attenzione perché sul lago Ceresio chi supererà i limiti di velocità avrà vita difficile. La Guardia di Finanza, già particolarmente attiva e dotata di strumenti per il monitoraggio, ha intensificato i controlli soprattutto sotto costa, con il supporto dell’Autorità di Bacino, che sta valutando l’acquisto di un “barcavelox” come quelli utilizzati nei canali veneziani. Un’azione resa possibile dalle omologazioni in corso e dal coordinamento con le forze dell’ordine, in un contesto in cui il numero di unità nautiche, anche condotte senza patente, è in forte crescita.
Ne parliamo con uno dei protagonisti di questo progetto che è decollato ormai anni fa, il direttore dell’autorità di Bacino del Ceresio, Piano e Ghirla, Maurizio Tumbiolo.
Direttore Tumbiolo, quest’anno vi siete mossi prima della stagione.
Sì, a febbraio abbiamo emanato l’Ordinanza Generale n. 136, valida per tutte le acque italiane del Ceresio. È un atto che armonizza la normativa locale con il Codice della nautica da diporto e con la Convenzione internazionale italo-svizzera. L’obiettivo è duplice: garantire la sicurezza della navigazione e tutelare gli utenti del lago, prevenendo incidenti e scorrettezze.
Un provvedimento pensato anche alla luce di ciò che è successo altrove.
Esatto. Sui laghi italiani, compreso il vicino Lago di Como, si sono verificati incidenti anche gravi. Non possiamo permetterci di aspettare che succeda qui: la sicurezza va costruita prima, con regole chiare e controlli efficaci.
Come avviene il monitoraggio delle acque?
Abbiamo stipulato convenzioni con il Reparto operativo aereo-navale della Guardia di Finanza, con i conduttori della Scuola Italiana Cani di Salvataggio SICS e con le protezioni civili locali. Le unità della Guardia di Finanza pattugliano il lago, mentre i cani di salvataggio a bordo delle nostre vedette a luci blu sono un presidio prezioso che attira anche l’attenzione positiva dei turisti. A breve estenderemo le convenzioni alla Polizia di Stato e ai Vigili del Fuoco. Il coordinamento delle Prefetture di Como e Varese, con il tavolo della sicurezza pre-stagionale, è fondamentale per avere un lago sempre sorvegliato.
Sul fronte dei numeri, quanto è cresciuto il diporto?
Dal post-Covid assistiamo a un ritorno massiccio della nautica da diporto: i dati basati da fonti certe e reali dicono +15% di targhe definitive rilasciate, circa 500 targhe turistiche solo nel 2025 e 60 targhe doganali speciali. Più unità nautiche significa più responsabilità, sia per chi naviga sia per chi vigila.
E per quanto riguarda i noleggi e i taxi boat?
Ogni domanda di locazione o di noleggio passa dal nostro ufficio e viene annunciata alla Guardia di Finanza di Porto Ceresio, così hanno un quadro effettivo e immediato delle unità autorizzate. In questo modo è più fattibile individuare gli abusivi. La GdF ha già fatto controlli mirati sulla velocità, soprattutto sotto costa e stiamo valutando l’acquisto di un “barcavelox” come quelli usati nei canali di Venezia. Inoltre grazie a un accordo con il Cantone Ticino, abbiamo allungato il canale di Lavena Ponte Tresa per ridurre la velocità e le onde dannose.
Quindi possiamo dire che sul Ceresio la stagione è partita con una marcia in più?
Direi di sì. La nostra forza è partire in anticipo, raccordare tutte le forze Italiane e avere regole chiare oltre che il corretto e sereno dialogo con le luci blu svizzere. Il lago è un patrimonio di tutti e senza bandiera, ma va vissuto con rispetto e responsabilità.
Anche quest’anno le acque del Ceresio hanno saputo accogliere turisti e residenti e il direttore Tumbiolo ribadisce un messaggio semplice ma fondamentale: “Il lago è un luogo di libertà e di bellezza, ma la sicurezza non è mai un optional. Rispetto delle regole, attenzione e buon senso sono il vero motore di una navigazione serena per tutti.
Un appello che suona come un impegno collettivo: perché il “lago smeraldo” continui a essere un esempio di convivenza tra turismo, sport e natura.