Nell’ambito delle iniziative legate al 6° Lago di Como Ecogreen, evento in programma il 22 e 23 novembre 2024, che prevede due competizioni di regolarità riservate alle vetture ecologiche (Trofeo Green Endurance – Green Challenge Cup e Trofeo Green Hill Climb), si è svolta stamattina l’inaugurazione della stazione di ricarica dei veicoli elettrici sul suolo pubblico del Comune di Como. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto RicaricACI, ideato e realizzato dall’Automobile Club Como, che ha l’obiettivo di favorire una mobilità verde e sempre più sostenibile grazie alla realizzazione e installazione di stazioni di ricarica ad accesso pubblico da realizzare presso il Comune di Como e i 18 Comuni sede di Delegazioni ACI sul territorio provinciale.
La stazione di ricarica, della potenza di 44Kw e dotata di due attacchi, è stata installata in viale Masia, ad opera dell’ATI Atlante-Cicalese Impianti, aziende specializzate nello sviluppo, installazione e gestione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Per favorire l’utilizzo di queste nuove infrastrutture green e incoraggiare lo sviluppo di una mobilità sempre più sostenibile, i cittadini residenti del Comune di Como e i Soci ACI potranno usufruire del servizio di ricarica a tariffe agevolate. Per ottenere lo sconto sarà sufficiente scaricare sul proprio dispositivo la App myAtlante, registrarsi inserendo i propri dati e inviare richiesta ad ACI Como.
All’inaugurazione sono intervenuti, oltre al Presidente ACI Como Enrico Gelpi, il Sindaco di Como Alessandro Rapinese, il Vice Presidente della Provincia di Como Giovanni Alberti, il Questore della Provincia di Como Marco Calì, il Comandante della Polizia Stradale di Como Antonio Prina e per Atlante Italia Niccolò Aiazzi, Head of Site Acquisition Italia.
“Questo evento – ha dichiarato il Presidente Enrico Gelpi – vuole essere anche una dimostrazione del cambio generazionale che stanno subendo i veicoli e delle abitudini dei cittadini, sempre più sensibili alla qualità dell’aria e della vita, e segna un progresso significativo nella promozione della mobilità sostenibile nella provincia di Como, sottolineando l’importanza crescente della mobilità elettrica nel nostro territorio. Le iniziative attuate rappresentano un passo importante verso una mobilità più ecologica nel territorio lariano. L’interesse manifestato dai Comuni per il progetto RicaricACI evidenzia il valore della mobilità elettrica e il suo potenziale impatto positivo sull’ambiente.
“Con l’inaugurazione di questa nuova stazione di ricarica a Como, Atlante Italia conferma il proprio impegno verso una mobilità sostenibile, facilitando l’accesso a infrastrutture sempre più efficienti e accessibili per i veicoli elettrici.” ha dichiarato Niccolò Aiazzi. “Questo progetto non solo risponde alle esigenze di una città che guarda al futuro, ma contribuisce anche a promuovere un cambiamento culturale fondamentale, dove la sostenibilità diventa una scelta quotidiana. Siamo entusiasti di essere parte di questa evoluzione e di supportare concretamente la transizione verso una mobilità più verde, anche grazie alla collaborazione con il Comune di Como e i partner locali.”
15 Commenti
Stasera, in questi due posti, c’erano parcheggiate giá due macchine a benzina, rendendoli inutilizzabili da chi deve ricaricare.
E’ prevista la rimozione con carro attrezzi; sarei curioso di provare a chiamare
Gianni, ma le auto termiche invece si fanno da sole e non consumano carburante?
Fare una auto elettrica o fare una auto termica che differenza fa a livello di energia e risorse impegnate?
Poi la palla del cambio batteria ormai è vecchia. Dura di più dell’auto.
Aggiungo che il motore endotermico ha un rendimento del 45%, contro il 98% dell’elettrico.
Le auto elettriche non risolvono da sole la questione delle emissioni, soprattutto se consideriamo altri settori altamente inquinanti (vedi aviazione, tanto per citarne uno).
Poi che la batteria duri più dell’auto ho i miei più ampi dubbi, a meno che non si abbia la possibilità di cambiare con frequenza la propria auto.
Parcheggi buttati ..vuoi la macchina a pile? ARRANGIATI nn è logico e giusto che il resto dei cittadini paghi .e tu usufrutti della finta carica
Altro modo per togliere parcheggi, che già scarseggiano.
Chi ha auto termiche fa rifornimento su suolo privato; perché chi ha l’elettrica deve poter utilizzare il suolo pubblico per ricaricare? I fornitori di energia si comprino spazi dove mettere le colonnine per chi crede alla fuffa delle emissioni zero (che in realtà significa emissioni altrove), non ci sono automobilisti di serie A e di serie B.
Ma era già stata inaugurata, o sbaglio? Non ci stò più dietro a tutte le inaugurazioni.
ENNESIMA FUFFA DEL SINDACO FUFFA
Questa mattina ho bevuto un caffè, prima ho inaugurato la cucuma
La mobilità elettrica è spesso presentata come una soluzione “green” al problema dell’inquinamento. Tuttavia ci sono diversi aspetti che ne mettono in dubbio la reale sostenibilità. Per produrre l’enorme quantità di energia necessaria a supportare un numero sempre maggiore di veicoli elettrici si ricorre ancora, in grandissima parte, a combustibili fossili, vanificando così buona parte dei benefici ecologici dichiarati. La produzione delle batterie richiede, inoltre, risorse minerali rare e processi estrattivi che hanno un impatto significativo sull’ambiente. Lo smaltimento delle batterie stesse, poi, rappresenta un problema ancora irrisolto, con costi elevati e rischi per l’ecosistema. A questo si aggiungono i costi di gestione per i proprietari: oltre al costo elevato delle auto elettriche deve anche considerarsi che il prezzo per sostituire una batteria di un’auto elettrica, per esempio, è altissimo, spesso paragonabile al valore dell’auto stessa, rendendo questa tecnologia anche poco accessibile economicamente per la maggior parte dei cittadini.
TOYOTA la pensa proprio come te e sta puntando tutto sull’idrogeno.
Le solite sciocchezze, sostenute sopratutto da media di parte e politicanti, bufale smentite dai fatti e sopratutto da una larghissima schiera di studiosi e scienziati.
Una su tutte, ammesso che tutte le auto circolanti in Italia diventino elettriche (si parla di oltre 40 milioni) l’energia elettrica necessaria (che ricordo già ora quella da fonti rinnovabili è superiore al 40%) NON SUPERERÀ il 10% di tutta l’attuale energia annualmente consumata, nel 2023 pari a 305,6 TWh
Invece di spargere bufale si dovrebbe STUDIARE, ma basterebbe LEGGERE pubblicazioni autorevoli, magari iniziando con qualcosa di “leggero” come ad esempio il libro di Armaroli (dirigente ricerca CNR) e Balzani (professore emerito Università Bologna) “ Energia per l’astronave terra, chiamata finale”, 18€ molto ben spesi
Va bene, continuiamo a negare le evidenze e a fingere che le auto elettriche siano l’unica soluzione per salvare il Pianeta Terra! È vero che il fabbisogno energetico per alimentare un parco auto completamente elettrico non sia di per sé insostenibile in termini di produzione ma bisogna comunque considerare aspetti pratici e ambientali:
1. Infrastruttura di ricarica: La rete di ricarica pubblica in Italia è ancora insufficiente, specie nelle aree rurali e nel Sud. Estendere la rete richiederà investimenti notevoli e tempo. In caso di aumenti improvvisi di auto elettriche questo rischio infrastrutturale potrebbe generare disagi e molteplici problematiche.
2. Fonti di energia e picchi di consumo: Anche se le rinnovabili rappresentano circa il 40% della produzione energetica restano fortemente dipendenti da fattori ambientali. Gestire la domanda nei momenti di picco può portare a utilizzare più energia da fonti fossili.
3. Impatto ambientale delle batterie: Le batterie al litio e altre componenti delle auto elettriche hanno un impatto ambientale significativo sia in fase di produzione che di smaltimento. L’estrazione di litio e cobalto è infatti spesso dannosa per l’ambiente e presenta anche problematiche etiche legate ai diritti umani nei paesi produttori, checchè ne dicano gli studi “autorevoli”.
4. Costo di transizione e impatto sociale: Il passaggio all’elettrico richiederà enormi investimenti pubblici e privati e non tutte le famiglie avranno la possibilità di poter acquistare e gestire questi veicoli.
Quindi, pur essendo una tecnologia promettente, l’auto elettrica non è né la soluzione perfetta né può essere l’unica via da percorrere.
Nessuno ha mai detto che sia l’unica soluzione, si dovrà agire su qualsiasi sistema endotermico di produzione di energia, l’obiettivo da raggiungere sarà di non avere alcuna emissione inquinante, perciò si dovrà agire a 360 gradi, non solo nel trasporto
Picchi di consumo per ricarica auto? Lei ignora totalmente la nascente V2G, dove saranno le auto che parteciperanno ad alimentare la rete elettrica domestica.
Sulle batterie é rimasto veramente alla preistoria, premesso che già ora hanno oltre 5000 cicli di ricarica ma tendo una efficienza superiore al 70%, perciò sufficienti a garantire oltre 2.000.000 di km, il loro utilizzo, se dismesse dalle auto, sarà inizialmente di inserirsi in enormi power bank che permetteranno lo sfruttamento delle energie fotovoltaiche anche di notte, finito anche questo le batterie saranno riciclabili al 98,5%!
Ovviamente, parlando di litio, di cobalto ecc, lei poi é totalmente all’oscuro delle prossime batterie al sodio o altre totalmente prive di materiali rari
Dimentica infine che si sta parlando del 2035: ovvero 10 anni, ha presente cosa si può sviluppare in 10 anni? Consideri che l’irrinunciabile mondo che gira attorno allo smartphone 15 anni fa non esisteva
Io da oltre 30 anni mi occupo di energia e soprattutto di ottimizzazione e risparmio energetico, eppure giorno dopo giorno rimango sorpreso dalle continue e sorprendenti evoluzioni nel settore rinnovabili, come resto basito e sconcertato dalla incredibile ignoranza e malafede con cui vengono prospettate soluzioni assurde o inesistenti ….. nel frattempo circa 30.000 italiani muoiono annualmente per cause direttamente causate dal inquinamento atmosferico causate da emissioni da centrali termoelettriche, da impianti di riscaldamento a combustibile, da impianti industriali a combustibile e, per il 25%, anche dalle emissioni delle auto endotermiche
Non bastano perciò quattro slogan negazionismi, si deve ripeto studiare e studiare e ancora studiare per avvicinarsi alla verità