Nell’era obbligata dello smart working, delle conferenze via web e degli incontri politici on line, spesso alcune affermazioni molto forti che, se dette in piazza avrebbero aperto un dibattito forte e sicuramente foriero di polemiche, passano sotto traccia. Ecco allora che proprio in uno di questi incontri, organizzato da Civitas per confrontarsi sul tema “La buona amministrazione: dalla competenza alla pianificazione”, la candidata sindaca Adria Bartolich, ha spiegato la propria visione di pubblica amministrazione, non risparmiando stoccate a quella uscente.
“Negli ultimi anni si è persa visione e direzione politica in Comune, tra riorganizzazioni potenti e tagli orizzontali che hanno ridotto la capacità dell’amministrazione di intervenire in maniera seria sui problemi dei cittadini – ha affermato Bartolich – In questa criminalizzazione del pubblico da parte della politica, le potenzialità della pubblica amministrazione ne sono uscite ridotte e si sono persi tanti servizi. Anche Como ha subìto questo processo e le sue conseguenze, ora serve ridare una visione politica e strategica che non c’è più. La cattiva amministrazione di questa città, d’altronde, non è di tutto il secolo scorso, ma soprattutto dell’ultimo trentennio”.
“I soldi? Sono stati mitizzati – ha aggiunto la candidata sindaca di Civitas, riferendosi sempre all’amministrazione e al ruolo dei dirigenti – Se messi in mano a chi non li sa spendere o li spende male, i soldi non migliorano l’amministrazione ma, anzi, la peggiorano”.
Deve cambiare, secondo Bartolich, il rapporto Comune-legalità: “L’amministrazione deve essere di esempio. Mi spiego, spesso le persone con le quali mi confronto sottolineano come il Comune sia veramente molto efficiente nell’elevare contravvenzioni. E mi sembra giusto, se vanno fatte, però allo stesso tempo vanno garantiti i servizi. Non è possibile solo punire e non rispondere ai bisogni della gente adottando un atteggiamento da stato sudamericano – spiega Bartolich – Si pagano le tasse, e questo è sacrosanto ma poi se mi ritrovo con una buca di mezzo metro sulla strada, qualcosa non funziona”.
Sulla macchina comunale: “Como ha tre caratteristiche: è una città di frontiera, turistica e ancora in parte industriale. Per governarla ci vuole una visione politica e strategica d’insieme. E il Comune in tal senso, con i suoi 700 dipendenti, è forse l’azienda più grande del territorio. Se non funziona a dovere è un problema”. L’esempio è riferito alle risorse messe a disposizione dal Pnrr e dei tanti bandi europei: “Incredibile che non ci sia in comune un ufficio apposito per intercettare tutte queste possibili risorse. Andrà sicuramente fatto, se dovessi entrare a Palazzo Cernezzi – spiega Adria Bartolich – Altrimenti questo fantomatico Pnrr diventerà una chimera”.
Altra stoccata a Palazzo Cernezzi arriva sui bandi approntati: “Un’amministrazione dove da tempo non si fano bandi e gare ma si procede soprattutto con l’affidamento diretto per porzioni di lavori per dare un contentino a tutti, è un Comune poco efficiente”.
Un passaggio anche sulle esternalizzazioni di alcuni servizi da parte dell’amministrazione: “Nessuno criminalizza i privati, ma per esempio sui Servizi Sociali non si può fare a meno che il Comune controlli cosa succede effettivamente sul territorio oltre all’applicazione della delega che l’amministrazione concede”.
5 Commenti
Comunque carino il cartello alle sue spalle aggiornato al 30 ottobre.
Le solite sparate finto apodittiche, senza portare un elemento concreto, una prova, un numero a sostegno , Che vuole la Bartolich che i trasgressori non siano sanzionati? In quanto all’efficienza della PA si chieda quanto dipenda da una burocrazia elefantiaca alimentata da leggi e regolamenti contradditorie, interpretabili e interpretati a seconda dell’ideologia che si professa o alla percezione da quale direzione tiri il vento!!
Qualunquismo, veterinario-comunismo. Ho già scritto manca “No alla guerra in Vietnam”. Poi se si candida al ruolo di sindaco (in minuscolo). Mi sembra che stia motivando al massimo i dirigenti che dovrebbero collaborare con Lei. Un bel tacer non fu mai scritto.
Assolutamente d’accordo sulla mancanza di servizi adeguati. Ma , per favore, non si possono fare parallelismi tra oneri derivanti dalle multe e qualità dei servizi!
Le multe, quelle a carico degli automobilisti, vengono fatte perché c’è indisciplina crescente. Non si introduca il concetto: non ho servizi di parcheggio, quindi lascio la macchina dove voglio. Piuttosto, l’aliquota della tari è la più alta, lì sì ci di deve chiedere dove sono i corrispettivi servizi!
Leggo la dichiarazione “ ….. sottolineano come il Comune sia veramente molto efficiente nell’elevare contravvenzioni ……” ma quando mai? Ovunque nella convalle riscontriamo l’inosservanza diffusa delle regole, codice della strada, rispetto del verde, rifiuti ecc. Non sanzionate con la giustificazione che manca personale, e quando c’è (vigli soprattutto) spesso fingono di non vedere.