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Stop assegni familiari per i frontalieri, doccia gelata: “Tempi ancora lunghi con la crisi di governo italiana”

L’Ocst, l’organizzazione sindacale più rappresentativa del Canton Ticino con oltre 40mila associati, da mesi si occupa dello stop agli assegni familiari dei frontalieri. Blocco avvenuto, come noto, con l’introduzione dell’assegno unico in Italia. Da mesi è stato avviato un confronto con l’Inps per sbrogliare la matassa e proprio di recente l’ente previdenziale, sollecitato dai sindacati, si è mosso col ministero del Lavoro, purtroppo la crisi del governo Draghi non aiuta a correre, anzi.

Ecco il punto della situazione secondo la ricostruzione Ocst

Da quando in Italia è entrato in vigore il nuovo assegno unico e universale, molti frontalieri stanno subendo un gravoso blocco degli assegni familiari svizzeri, con disagi sempre maggiori.

Le Casse di compensazione hanno infatti sospeso l’erogazione degli assegni familiari con il 1° marzo 2022 e (nella maggior parte dei casi) hanno dato istruzioni ai frontalieri di far richiedere all’altro genitore dei figli l’assegno unico in Italia. La Cassa di compensazione pagherà poi al frontaliere l’importo differenziale tra l’assegno svizzero e quanto già percepito dall’altro genitore in Italia. A questo scopo le Casse svizzere, tramite degli appositi formulari, hanno richiesto alle sedi territoriali dell’Inps di certificare l’entità dell’assegno unico pagato per ciascun nucleo familiare. Tuttavia al momento l’Inps non dà seguito all’invio di questi dati in Svizzera, in quanto il nuovo assegno unico e universale viene considerato dall’Italia come una “prestazione assistenziale” e non come un classico “assegno familiare”. La conseguenza di tutto questo è proprio il blocco degli assegni familiari svizzeri a cui i frontalieri avrebbero diritto. Le sigle sindacali italiane e svizzere (tra cui anche OCST) hanno quindi inviato la scorsa settimana un interpello tecnico al presidente dell’Inps, sollecitando una modifica della norma italiana e il ripristino della trasmissione di questi dati con la Svizzera.

La nota è stata recepita positivamente dall’Inps che ha già avviato delle discussioni urgenti con il Ministero del Lavoro. La recente crisi di Governo in Italia (tra i tanti dissesti che ha provocato su scala nazionale) ha tuttavia reso ancora più complicato un dossier già di per sé critico, motivo per cui si temono tempi ancora lunghi per la risoluzione del problema.

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