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Regione, la maggioranza boccia il referendum sulla sanità. Rabbia Orsenigo (Pd): “La destra ha paura della voce dei lombardi”

“Siamo di fronte a un colpo di mano della destra che impedisce ai cittadini di pronunciarsi sulle scelte che governano la sanità lombarda. È un atto di violenta e arrogante debolezza che non credo abbia precedenti in nessun consiglio regionale d’Italia. È evidente la volontà di non disturbare gli interessi di coloro che si arricchiscono grazie alle insostenibili liste di attesa della sanità pubblica, infinite anche in provincia di Como. Noi continueremo a sostenere l’idea di una sanità pubblica e accessibile a tutti e lo faremo dentro e fuori dal Consiglio regionale”.

Lo dichiara Angelo Orsenigo, consigliere del Pd in Regione, dopo che questa mattina l’assemblea, a maggioranza di centrodestra, ha votato un proprio ordine del giorno che dichiara l’inammissibilità dei tre quesiti referendari depositati a fine luglio da associazioni, sindacati e cittadini che miravano ad abrogare quelle parti della legge regionale sulla sanità che statuiscono la “equivalenza” e la “parità” tra la sanità privata e quella pubblica in Lombardia. Per protesta contro la decisione e, ancora prima, contro il metodo adottato dalla maggioranza di centrodestra, in particolare per non aver concesso al comitato referendario di controdedurre e per non avere ammesso nemmeno la richiesta della minoranza di sospendere la procedura e di aprire il dialogo con lo stesso comitato, Pd, Movimento 5 stelle, Patto Civico e Alleanza Verdi sinistra non hanno partecipato alla votazione, sollevando in Aula cartelli con scritto “la destra toglie la parola ai lombardi”, “Sulla tua salute decidono loro”, “la destra ha paura della voce dei lombardi”.

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5 Commenti

  1. L’aspetto curioso che c’è ancora gente che crede alla storiella che la Sanità lombarda è la migliore d’Italia. Forse è anche vero se non teniamo conto dei disinvestimenti nell’assistenza territoriale e della penuria di Medici di base, della chiusura delle Guardie mediche e dei presidi di Pronto Soccorso, della carenza dei Medici in molti reparti degli Ospedali, dei tempi d’attesa biblici di chi attende banali interventi chirurgici. Se facciamo finta di non ricordare che durante l’emergenza Covid abbiamo visto i gambali prodotti con i sacchi neri dell’immondizia, i pannolini modificati per supplire alla carenza di mascherine e tanti operatori sanitari mandati al massacro per supplire ai limiti organizzativi e politici di chi governa la Regione Lombardia. Se facciamo finta che non esiste differenza di trattamento tra chi è assicurato o paga a parte il servizio privato nelle strutture ospedaliere pubbliche e convenzionate e chi, non potendo permetterselo, può farsi assistere solo dal SSN. Ecco, se facciamo finta che tutto questo non esiste, allora possiamo dire senza esitazione che la Sanità in Lombardia è la migliore d’Italia.

  2. No voglio restare in Lombardia e avere una sanità decente. Tu Red sei soddisfatto della situazione?

  3. Perché, secondo lei la sanità in Lombardia non ha bisogno di una pesante ristrutturazione che riporti al servizio pubblico le risorse che in questi ultimi 20 sono stati stornati sul privato? Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Se poi alla maggioranza dei lombardi va bene così, pace. Grazie al cielo io me la cavo.

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