All’improvviso, la struttura comunale che in via Conciliazione, a Tavernola, accoglie singoli e nuclei familiari senza casa, sfrattati o in difficoltà, è stata chiusa. E gli ospiti italiani e stranieri, più o meno una ventina fino al 31 ottobre scorso, saranno ospitati (fino alla riapertura) in residence fuori provincia o alberghi di Como, con spese pagate da Palazzo Cernezzi.
Il motivo? Non uno soltanto, in realtà. Da un lato, infatti, il contratto di gestione con la cooperativa che ha gestito il centro negli ultimi anni è scaduto il 31 ottobre e non era possibile prorogarlo. Dall’altro lato, il Comune non ha provveduto in anticipo a emettere un nuovo bando per selezionare un nuovo soggetto a cui affidare l’immobile di via Conciliazione.
E’ il vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali di Palazzo Cernezzi, Alessandra Locatelli, a dare una ulteriore motivazione dello stop alle attività di accoglienza con contestuale trasferimento degli ospiti in residence e alberghi a spese dell’amministrazione.
“Partendo dal presupposto che, scaduto il precedente contratto il 31 ottobre, fare una gara è necessario perché questi servizi non si possono affidare in proroga – spiega Locatelli – i miei uffici non hanno potuto fare il bando per selezionare il nuovo soggetto perché l’edificio va necessariamente prima adeguato dal punto di vista impiantistico, in particolare per il sistema di riscaldamento con il cambio della caldaia. Finché quell’intervento non viene svolto, per legge non possiamo fare un bando con una struttura non totalmente a norma. Da qui, dunque, la necessità di fermare le attività in coincidenza con la fine del contratto di gestione con la precedente cooperativa”.
Inevitabile, però, chiedere se proprio non fosse possibile realizzare per tempo gli interventi sull’impianto di riscaldamento per evitare la chiusura per settimane e forse mesi della struttura, l’inevitabile disagio alle famiglie e, nello stesso tempo, il pagamento per le spese di hotel e residence individuati come soluzione-ponte.
“Non è così semplice – osserva Locatelli – Intervenire d’inverno sul riscaldamento non è oggettivamente opportuno e comunque fare certi lavori con persone che vivono negli alloggi non è semplice. Comunque – aggiunge il vicesindaco – la gara per i lavori è già stata affidata, l’intervento su via Conciliazione è in programma. Entro 2 mesi o 3 al massimo sarà fatta la nuova gara anche per la gestione, che come ho detto non era possibile svolgere prima dei lavori. Poi la struttura tornerà ad accogliere nuclei familiari in difficoltà, stranieri e italiani, esattamente come prima”.
4 Commenti
le problematiche impiantistiche potrebbero essere sensate, non conoscendo l’immobile, però pare assurdo ed incomprensibile come gli Uffici non si siano mossi per tempo per svolgere il loro lavoro….
Sostituita caldaia in un giorno presso casa mia. Posso fornire nome impiantista e idraulico.Non posso fornire intelligenza e trasparenza. Quelle o le possiedi o…
E’ evidente che la caldaia, salvo improvvise urgenze, non si sostituisce durante l’inverno, ma poiché gli impianti di riscaldamento sono spenti dal 15 aprile al 15 ottobre di ogni anno vi erano 6 mesi per effettuare l’intervento. La motivazione dell’assessore è inaccettabile ed è una scusa per tentare di scaricare le proprie responsabilità.
Che pena vedere questi politici arrampicarsi sui vetri e fabbricare impunemente scuse e pretesti per coprire le loro manchevolezze.
Avete programmato con ritardo la scadenza di un bando, punto! Come è già successo diverse volte con questa giunta e con altri bandi, provocando disservizi disagi e SPESE AGGIUNTIVE per le casse comunali!!!
Il bando è in ritardo per potere effettuare il cambio della caldaia???? Ma questa ci prende per fessi.
Programmare il cambio in inverno poi è una genialata. Non poteva essere fatto con maggiore anticipo? Per poter fare il bando in tempo?
Cambiare una caldaia comportava disagio e quindi andava fatta a stabile vuoto.. Cooooosaaaaa??? E’ assodato, ci prende per fessi. Posso sbagliarmi ma non penso che la caldaia di uno stabile del genere stia in appartamento, solitamente cè un locale ad hoc il cui accesso non comporta disagio alcuno per i condomini.
Locatelli vergogna per l’ennesima volta!!! (soprattutto per le scuse indegne e offensive per l’intelligenza dei comaschi