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Bus pieni e residenti bloccati: Il Lago di Como non è più vivibile? “Problemi che vanno avanti da 25 anni”

Il Lago di Como, meta sempre più ambita dai turisti, sta diventando un luogo sempre meno accessibile per chi ci vive. È quanto emerge da una recenti segnalazioni arrivate in redazione, che racconta la disavventura di due ragazze rimaste per ore alla fermata del bus a Faggeto Lario senza riuscire a tornare a casa, perché gli autobus erano troppo pieni per fermarsi. Una storia che ha riacceso il dibattito sull’overtourism e sul collasso del trasporto pubblico locale. Ne abbiamo parlato con alcuni sindaci di paesi stanno riscontrando queste problematiche.

“Lago di Como, anche un’ora e mezza per 25 chilometri. Capisco il turismo come risorsa ma per me è un incubo”

Torno: “I problemi si conoscono da 25 anni, ma nessuno decide”

Sono venticinque anni che ne parliamo, dai tempi del sindaco Stefano Bruni. Eppure, siamo ancora qui, a discutere delle stesse cose”. Così si sfoga il primo cittadino di Torno, Rino Malacrida, che denuncia una situazione di stallo politico e istituzionale. “Qui da noi il problema è meno sentito perché non ci sono scuole, ma è chiaro che la saturazione delle linee ha effetti a catena. Sei mesi fa avevamo chiesto di aumentare le corse per scaricare l’utenza a Torno e non sovraccaricare la linea di Bellagio. Ma ci hanno detto che non era possibile, per questioni sindacali legate al fatto che i bus avrebbero dovuto fare manovre in retromarcia”.

Una proposta concreta, dunque, ma bloccata dalla burocrazia. “Ci hanno promesso che forse l’anno prossimo si potrà fare. Vedremo”, aggiunge il sindaco con evidente scetticismo. Intanto, la viabilità resta al collasso nei weekend, con residenti e turisti ammassati su mezzi insufficienti.

“Basterebbe aumentare di una o due le corse estive”

“Il mese scorso abbiamo predisposto un piano della viabilità molto dettagliato, un documento di 70 pagine che abbiamo inviato a tutti: Asf, Navigazione, il Comune di Como, e la Prefettura. Ma nessuno ci ha ancora convocato per un tavolo di confronto. È frustrante. Lavoriamo, proponiamo soluzioni, ma chi deve decidere sembra disinteressato”.

Un’attesa che esaspera residenti e amministratori. “Il problema non sono i turisti – precisa Malacrida – ma l’organizzazione. Basterebbe aumentare di una o due le corse estive per alleggerire tutto il sistema.

E rilancia: “Si parla di fare tutta una zona Ztl da Blevio a Nesso, o di far pagare un ticket ai turisti in ingresso per le auto dei non residenti nei fine settimana, come accade in molte località montane. Le soluzioni esistono, ma nessuno ha il coraggio di decidere”.

Faggeto Lario: “Rispetto allo scorso anno è migliorata, ma non basta”

Più misurata ma altrettanto consapevole delle difficoltà è Angela Molinari, sindaco di Faggeto Lario. “Rispetto a due anni fa la situazione è sicuramente migliorata, ma non si può dire che sia risolta. L’anno scorso capitava spessissimo che gli autobus fossero già pieni e che non raccogliessero più passeggeri, quest’anno succede meno spesso ma il problema esiste ancora. I mezzi arrivano da Como o da Bellagio già carichi di turisti e non c’è più posto per i residenti, soprattutto nei fine settimana. Questo penalizza non solo i residenti, ma anche gli studenti, che in passato sono stati costretti a rimanere a Como perché non riuscivano a salire sulle corse pomeridiane”.

Il problema dello spostamento degli studenti è stato particolarmente critico: “Abbiamo avuto grossi problemi con i ragazzi che, al termine delle lezioni, non riuscivano a salire sull’autobus per tornare a casa. Considerando che alcune linee hanno una frequenza di una corsa ogni due ore, perdere un autobus significa restare a Como bloccati per ore. Fortunatamente, dopo nostre sollecitazioni, Asf ha accolto la richiesta di spostare di cinque minuti l’orario di passaggio di una corsa, consentendo ai ragazzi di salire regolarmente”.

“La viabilità è una delle maggiori preoccupazioni”

Anche Faggeto Lario aveva chiesto insieme a Torno una corsa dedicata tra Como e il paese, in particolare per il fine settimana, ma il progetto è fermo: “Per ora ci sono ostacoli tecnici, ma continuiamo a confrontarci con Asf. Un piccolo passo avanti è stato fatto con una corsa aggiuntiva tra Nesso e Bellagio, ma serve molto di più”.

Il malcontento dei cittadini è palpabile, come sottolinea Molinari, che da tempo raccoglie le preoccupazioni della comunità: “Ho ricevuto telefonate, lettere e segnalazioni dirette. È un tema molto sentito. La viabilità è una delle maggiori preoccupazioni, ma bisogna anche ricordare che la strada è provinciale: noi come Comune non abbiamo il potere decisionale diretto. Nonostante questo, il dialogo con gli enti superiori è aperto”.

Nel frattempo, Faggeto Lario ha attivato un servizio navetta interno nei weekend estivi, dalla montagna al lago. “Ha dato buoni risultati, ma non può bastare”, spiega la prima cittadina.

Ticket turistico e corsie preferenziali: la posizione dei sindaci

Entrambi i sindaci si dicono favorevoli a misure di regolazione del turismo, se ben calibrate. “Il turismo è una risorsa fondamentale, ma va governato – sottolinea Molinari – Non possiamo permettere che travolga la vita quotidiana dei cittadini. Tutto ciò che va nella direzione di salvaguardare i servizi per i residenti è, per noi, positivo. Se intaccano i servizi essenziali, come i trasporti, allora serve intervenire. Un ticket di ingresso? Potrebbe essere una soluzione, ma va studiata con attenzione”.

Malacrida è più diretto: “Chi vuole godere del nostro territorio può anche contribuire. Io farei anche pagare due o tre euro a chi entra sul nostro territorio in auto. Quei fondi potrebbero finanziare i trasporti pubblici, migliorare i servizi e garantire un equilibrio. Se vai in Valtellina o in altre zone turistiche paghi, e nessuno si scandalizza. Perché da noi no?”.

Un’idea condivisa da Molinari anche sul fronte delle corsie preferenziali: “Siamo favorevoli ad agevolare i residenti, non solo sugli autobus ma anche sui battelli, che sono una risorsa fondamentale per chi vive qui tutto l’anno”.

Una comunità che cambia

Ma il problema non è solo logistico: riguarda la tenuta stessa della comunità. “I paesi si stanno svuotando – spiega Malacrida – Quest’anno a Torno sono nati solo quattro bambini, una volta erano venti. Le case costano troppo, da mille euro al metro quadro siamo passati a quattromila. Chi vende guadagna, ma chi rimane fa sempre più fatica. Il turismo non è la causa, ma un acceleratore“.

E la situazione, per Faggeto, è simile: “Dobbiamo assolutamente tutelare la presenza dei residenti e garantire loro servizi adeguati. Il traffico da e verso Como è spesso insostenibile: in certe domeniche, l’ingresso di Como si blocca completamente, soprattutto all’altezza di via Torno. È una situazione che mette a dura prova la pazienza di chi vive qui. Ma la strada è provinciale, e noi possiamo solo chiedere, non decidere”.

Torno e Faggeto Lario sono due cartoline viventi del Lago di Como, ma dietro la bellezza si nasconde una quotidianità fatta di attese, disservizi e frustrazione. I sindaci chiedono da anni interventi concreti, soluzioni semplici ma efficaci, e soprattutto la volontà politica di affrontare il problema. Malacrida conclude con amarezza: “Sono venticinque anni che sento le stesse promesse. Il problema c’è, le soluzioni esistono, ma manca la volontà politica. Se non ci si siede seriamente a un tavolo per decidere, continueremo a parlarne per altri venticinque”.

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