Cambia velocemente il panorama delle vetrine del centro storico di Como. Alcune però sono state fino ad alcuni mesi fa un punto di riferimento che credevamo inossidabile.
E’ il caso ad esempio dello storico negozio di macchine da cucire Singer di via Vittorio Emanuele. Tre vetrine dove da più di cento anni la famiglia di Marco Mirata portava avanti l’attività. Fino a che lo scorso febbraio sono sparite le macchine da cucire e i bustini da sarta e le vetrine sono state coperte di carta.
“Ho 60 anni e dopo 41 di lavoro ho deciso che era il momento di andare in pensione – ci racconta Marco, ultimo titolare dell’attività di famiglia – non ho figli e i miei nipoti fanno altri lavori, hanno deciso di non proseguire l’attività. Così non avendo trovato nessuno che volesse rilevarla, ho deciso di affittare i locali. Arriverà una catena di abbigliamento di lusso. Io sono entrato a lavorare nel negozio nel 1979, era il momento di lasciare”.
Mirata, comasco doc, ha deciso di godersi la pensione, anche se farà ancora qualche lavoretto. “Continuerò a ritagliarmi del tempo per la vendita e l’assistenza ma lo farò da casa e tramite i canali online – spiega – per me è arrivato il momento di avere del tempo libero per fare altro”.
Una scelta quindi assolutamente non dettata dalla crisi o dalla pandemia in corso.
“No di certo, la richiesta di lavoro c’è ed è importante – sottolinea – anzi, durante il periodo del lockdown era perfino aumentata. Senza dubbio però in questi decenni il mio lavoro è cambiato notevolmente. Oggi vengono da me coloro che vogliono cucire per hobby, c’è chi fa patchwork e ricamo, sono davvero pochi i clienti che chiedono macchine per riparare, per il tradizionale lavoro da sarta”.