La questione caccia sulle montagne della Lombardia è scontro indiretto tra esponenti politici comaschi. Parlimao della consigliera regionale di Fratelli d’Italia Anna Dotti e la presidente onoraria dei Verdi lombardi Elisabetta Patelli. Ecco quanto fanno sapere dopo l’approvazione da parte del consiglio regionale del Progetto di legge numero 134.
Il comunicato di Anna Dotti
Caccia e montagne lombarde, finalmente regole coerenti con la legge nazionale: il Consiglio regionale ha approvato il Progetto di legge n. 134. “Il testo spiega il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Anna Dotti – recepisce le modifiche introdotte dalla legge nazionale sulle zone montane, eliminando il divieto di caccia sui valichi montani interessati dalle rotte migratorie e sostituendo il precedente comma 2-bis dell’articolo 43 della legge regionale 26/1993, ormai superato. In questo modo, il Pdl elimina ogni incertezza normativa e restituisce un quadro chiaro ai cacciatori lombardi, tutelando la tradizione venatoria e il patrimonio faunistico”.
La legge consente inoltre alla Regione di istituire formalmente Zone di Protezione Speciale (ZPS) secondo la rete Natura 2000, ove necessario, valorizzando la montagna e le comunità locali. “Con questa legge – conclude il consigliere – offriamo certezza e chiarezza a un mondo che da tempo chiedeva regole semplici e coerenti. La caccia, praticata nel rispetto delle norme, è parte della nostra cultura e della vita delle comunità locali, e merita una disciplina priva di ambiguità”.
Il comunicato di Elisabetta Patelli
Per Regione Lombardia la priorità è la caccia, non la sanità la casa , i trasporti o altro, Il Consiglio regionale della Lombardia, con i voti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ha approvato una legge che riapre la caccia sui valichi montani, cancellando la tutela dei corridoi ecologici usati dagli uccelli migratori durante i loro lunghi viaggi tra Europa e Africa. Una decisione in contrasto con la sentenza del TAR (maggio 2025) e con le direttive europee sulla biodiversità, che mette a rischio specie già in declino.
Ancora una volta, il Consiglio regionale si mostra ossessionato dalla caccia, mentre la Lombardia affronta emergenze sociali e ambientali vere: alluvioni, frane, dissesto, povertà abitativa e crisi climatica. In autunno, moltissimi uccelli vengono colpiti durante il passaggio sui valichi montani, veri e propri “colli di bottiglia” ecologici, dove la concentrazione di individui è altissima.
In Italia, 1 specie migratrice su 3 è in calo, colpita da caccia, bracconaggio, distruzione degli habitat e cambiamento climatico. L’Italia è un punto cruciale per la biodiversità mondiale: ospita 306 specie, collegate a oltre 30 Paesi africani e 6 asiatici. Una legge vergognosa, contro la scienza e contro natura. Mentre il mondo punta sulla tutela, la Lombardia sceglie ancora una volta i fucili.