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Cala di circa mille euro il reddito medio dei comaschi e Cavargna è il comune più povero d’Italia

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso i dati delle dichiarazioni dei redditi 2021 relativi all’anno d’imposta 2020. E ci sono sorprese e conferme.

Per quanto riguarda il capoluogo lariano i 60.627 contribuenti hanno dichiarato mediamente 22.608 euro relativi al 2020, con un calo rispetto alla precedente dichiarazione di 882 euro (nel 2019 la media si attestava sui 23.490 euro). Mentre a livello addirittura nazionale il Comune più povero in assoluto è Cavargna. Una maglia nera che si traduce in una somma pari a soli 6.525 euro dichiarati nel 2020 dai suoi 100 contribuenti. E non è la prima volta che Cavargna conquista questo primato. La spiegazione è però semplice: la quasi totalità dei contribuenti lavora infatti in Svizzera che dista pochi chilometri e nella Confederazione paga le imposte: i redditi medi dei frontalieri, dunque, non sono rilevati nella statistica del Ministero delle Finanze che, come detto, si basa sui redditi dichiarati nella sola Italia. A maggior riprova anche il fatto che anche altri comuni vicini ai valichi come Val Rezzo (6.795 euro), San Nazzaro Val Cavargna (7.389 euro) e San Bartolomeo Val Cavargna fanno registrare redditi molto bassi.

Spulciando inoltre tra gli altri centri della provincia emerge come a Cantù i 28.768 contribuenti hanno dichiarato mediamente 20.942 euro mentre gli erbesi sono a quota 22.439 euro. Sul lago ecco invece i 25.315 euro dei 4.717 cernobbiesi. Sul sito del ministero, sono consultabili tutte le statistiche. Infine a livello nazionale il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a oltre 865,1 miliardi di euro (-19,4 miliardi rispetto all’anno precedente), per un valore medio di 21.570 euro, in calo dell’1,1% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l’anno precedente.

L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.330 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.770 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.630 euro); anche nel 2020, quindi, rimane cospicua la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali.

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