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Camerlata-Rebbio, il boulevard della spesa: 5 supermercati, Decathlon e un brico in 2,5 km

La consigliera comunale del Pd, Patrizia Lissi, commentando via social l’ultimo tassello del “boulevard del carrello”, non ha nascosto fortissime perplessità generali: “La cosa certa è che non ci serve un altro supermercato. Mi dispiace tanto che non sia stato coinvolto il quartiere come è stato fatto per piazza di Camerlata, ristrutturazione di via Varesina, via Lissi (non ancora conclusi i progetti) e via Giussani”.

Ma anche il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli, nella stessa discussione sulla nostra pagina Facebook, non era stato tenero: “Altra stupidata che andrà deteriorare ulteriormente un tessuto commerciale già fragile, festival della mediocrità dei prodotti a discapito della qualità; alla fine l’eccessiva offerta porterà a qualche chiusura per fallimento”.

Insomma, due sentenze più che due semplici pareri. Già, ma l’oggetto della questione qual è? Molto semplice: la moltiplicazione di supermercati e centri commerciali sull’asse via Pasquale Paoli-via Cecilio. Due chilometri e mezzo, forse meno, destinati a diventare in brevissimo tempo un vero e proprio “Cammino di San Scaffale”, senza voler risultare blasfemi.

Gli effetti concreti di un fenomeno pur atteso da mesi cominciano a vedersi in questi giorni. Da un grande vuoto, per cominciare: quello lasciato dal mitologico negozio di arredamenti “Al Vò”, al 47 di via Paoli. Trasferito in via Repubblica Romana, del grande edificio di un tempo non resta più nulla: demolito, sminuzzato, raso al suolo. Al suo posto sorgerà un supermercato Aldi, media struttura di vendita alimentare e non alimentare.

Secondo totem degli acquisti appena sorto, evidentemente di prossima inaugurazione, lo scheletro di metallo e vetro che ha preso forma in questi giorni nell’ex Mesa, in via Cecilio. Qui la superficie griffata Lidl per gli amanti di corsie, carrelli e casse sarà di 1.500 metri quadrati. Ma le novità sono già ben visibili anche fuori dal supermercato, con la rotatoria già finita.

Fin qui dunque, le primizie visibili ad occhio nudo. Ma facciamo un passo indietro. Torniamo all’inizio di via Paoli, per dare un’idea compiuta di questo serpentone della spesa tra Camerlata e Rebbio.

Il laico rosario inizia a snodarsi dalla recente Esselunga sorta nell’ex Trevitex, con annessi cinema, parcheggio interrato, ponte pedonale su via Badone e piazza pubblica. Poco più avanti, in direzione Sud, è invece atteso un discount a marchio Eurospin, laddove oggi giacciono nel degrado i capannoni in disuso in cui si sono alternate diverse attività.

Proseguendo nella stessa direzione – superando il già citato e imminente Aldi – si arriva alla rotatoria che immette in via Cecilio. E qui, la super Coop inaugurata a inizio anno campeggia imponente sia come estensione dello storico punto vendita di via Giussani sia come rinascita sotto altre spoglie dell’ex concessionaria Sca Mercedes.

Proprio di fronte, come noto, c’è il Toys Center ma è una manciata di metri più avanti che è attesa un’altra grande novità: l’arrivo di Decathlon, il tempio degli sportivi, che prenderà il posto del corpaccione malandato della vecchia Como Gros. E subito dietro, è in arrivo un centro per il bricolage.

E, prima di terminare via Cecilio e imboccare la A9, si torna all’inizio del racconto: ossia alla nascente Lidl già raccontata.

Cinque supermercati più un maxicentro per sportivi e un brico in soli 2,5 km lineari. Naturalmente, senza tenere conto che a pochissimi chilometri di distanza giganteggiano anche il maxicomparto commerciale di Lazzago (Carrefour, Bennet e altri centri non alimentari) e l’enorme agglomerato di supermarket assortiti che costella la statale de Giovi in direzione Milano. Basteranno?

Butti: “Grande concentrazione, ma tutto regolare”

Sui due quartieri di Rebbio e Camerlata che ultimamente paiono come assediati dai supermercati, tra quelli già operativi e quelli annunciati o in fase di realizzazione, ha un parere ben preciso l’assessore all’Urbanistica del Comune di Como Marco Butti.

“Sicuramente c’è una concentrazione di medie distribuzioni – spiega – ma il documento urbanistico lo consente e non possiamo vietarlo. Si tratta comunque di interventi in aree attualmente dismesse”.

E aggiunge: “Se pensiamo alla Decathlon (annunciata nei mesi scorsi ma per cui non sono ancora stati avviati i lavori, Ndr) penso che non piaccia a nessun residente di Rebbio avere un immobile in quelle condizioni, piuttosto che una Decathlon che realizzerà interventi anche viabilistici per garantire la presenza dell’insegna”.

La stessa Lidl in arrivo, secondo quanto riferito da Butti, sarebbe inserita in un intervento di edilizia residenziale e andrebbe a “insistere in un’area il cui progetto era fermo dal 1998 e che ora abbiamo riavviato, anche in questo caso con un intervento che viabilisticamente e urbanisticamente pone fine a un’area dismessa”.

“Oggi, chi sono gli attori che possono intervenire e investire per riattivare aree dismesse? Non di certo i piccoli privati” conclude.

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