La città di Como, candidata dalla Commissione Nazionale italiana per l’UNESCO a Città Creativa, nella sezione artigianato tessile, ha superato il pre-screening svolto dai tecnici della sede internazionale UNESCO a Parigi che, in una comunicazione inviata al sindaco Mario Landriscina, confermano che “la candidatura della vostra città per il 2021 è completa ed ammissibile”.
Quindi per Como si apre l’ultima, attesa fase del percorso che prevede la trasmissione del dossier di Como ai valutatori finali. I risultati saranno comunicati all’inizio del mese di novembre 2021.
Il Comune di Como, la Fondazione Alessandro Volta e il Comitato Como e Seta hanno riunito a Villa del Grumello i player del territorio per condividere con loro i prossimi passi da fare. Per l’occasione è stato presentato il marchio identificativo del progetto “Como Candidata Città Creativa UNESCO” e il portale comocreativecity.com.
Il portale sarà la vetrina di quel che si intraprenderà da qui a fine ottobre e sarà il luogo dove si potrà prender visione delle lettere di supporto alla candidatura della città. Il portale contribuirà non solo a promuovere ma anche a far conoscere il progetto alle città del network internazionale, alla città di Como e al suo territorio, ai visitatori e sicuramente faciliterà l’adesione di nuovi potenziali sostenitori al progetto.
Il Presidente di Fondazione Volta, Luca Levrini ha evidenziato che “Il portale “comocreativecity” sarà un mezzo semplice ma straordinario per spiegare i contenuti della candidatura di Como, riassumibili in due ambiti: il primo riguarda la valorizzazione del binomio artigianato tessile-creatività, il simbolo della vocazione storica del territorio per il settore manifatturiero; il secondo ambito invece riguarda la finalità del riconoscimento di Como, anche a livello internazionale, come città della moda sostenibile”.
Il Presidente del Comitato Como e Seta Stefano Vitali e il Presidente della Delegazione di Como di Confartigianato Imprese Davide Gobetti hanno descritto il concept del marchio dedicato al progetto. “Nel marchio risulta ben leggibile la lettera C a indicare la città di Como e la creatività. La lettera C si sviluppa su un cerchio che rimanda al concetto di economia circolare, mentre le linee sovrapposte alla C e al cerchio formano una rete, con un rimando metaforico alla seta (l’armatura del tessuto) e alla coralità delle partecipazioni che compone il network Città Creative Unesco. Il font riprende i caratteri lineari dell’arte e della architettura razionalista mentre il colore pantone selezionato per la riconoscibilità del marchio è il “Biscay Bay” un pantone tessile, una nuance di verde-blu che rappresenta il colore del lago.”
Il Presidente della Camera di Commercio Como-Lecco Marco Galimberti ha espresso grande soddisfazione per il percorso attivato e ha confermato che “si intende fornire pieno sostegno a questo progetto che ha come punto di forza anche la capacità di fare sistema con il distretto territoriale”.
Durante la riunione anche il Vicepresidente della Provincia di Como Federico Bassani ha riconosciuto le grandi potenzialità dell’iniziativa che “si delinea come un’azione rigenerativa che avrà un impatto positivo per tutto il territorio.”
L’Assessore alla Cultura Livia Cioffi ha messo in luce che “la redazione del progetto presentato da Como è frutto di un’operazione corale ed è importante il sostegno di tutti per concretizzare il risultato ambito. A questo proposito l’amministrazione comunale ha aperto una manifestazione di interesse rivolta alle associazioni e a tutte le realtà associative comasche che vogliano partecipare presentando progetti a sostegno della candidatura, per realizzare un percorso realmente in rete”.
Il network internazionale Città Creative è un programma lanciato da UNESCO nel 2004 per favorire la cooperazione tra quelle città che riconoscono nella creatività un fattore strategico per lo sviluppo sostenibile a livello economico, sociale, culturale e ambientale.
Le Città Creative sono oggi 246 in oltre 80 paesi. In Italia ce ne sono 11: Biella, Carrara e Fabriano per l’artigianato, Alba, Bergamo e Parma per la gastronomia, Bologna e Pesaro per la musica, Roma per il cinema, Torino per il design e Milano per la letteratura.
Concept della Candidatura di Como
Como è la città capofila del distretto territoriale “Textile Valley” che racchiude le due province Como-Lecco, qui si vanta una tradizione nella manifattura tessile che risale a 500 anni fa e ancora oggi rappresenta un’eccellenza del made in Italy con oltre 15.000 addetti.
La filiera tessile, qui, si occupa principalmente di tessuti operati, di complessa fabbricazione, tessuti che hanno bisogno di competenze non improvvisabili, come per esempio la realizzazione del tessuto Jacquard.
Per l’alta qualità dei suoi prodotti la Textile Valley lombarda è considerata un vero e proprio laboratorio di ricerca e innovazione al servizio dell’alta moda.
Una rilevanza non trascurabile la detiene anche l’arte della seta, il 70% della seta europea viene, infatti, prodotta nel distretto comasco.
Molte personalità tra cui il regista Franco Zeffirelli hanno sempre riconosciuto il pregio dei tessuti e dei capi prodotti nel distretto.
Oggi, però, per essere competitivi la qualità non basta. Bisogna iniziare un nuovo capitolo.
Per questo Como accetta la sfida di potersi posizionare come Città della Moda Sostenibile a livello internazionale; proprio in quest’ottica Como mira a generare valore investendo sulla condivisione e diffusione di linee d’azione sostenibili che abbiano un forte impatto socio-culturale