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Cantù, festa tra religioni e preghiera islamica sul sagrato di San Paolo. Ira di Molteni: “Inquietante perdita d’identità”

Ieri sera a Cantù, dapprima nella centralissima piazza Garibaldi e poi sul sagrato della vicina chiesa di San Paolo, sono andati in scena due momenti di unione e condivisione tra culture e religioni diverse. Era la serata conviviale organizzata da oltre 20 associazioni e cooperative del Canturino assieme al centro culturale islamico Assalam, contro cui ormai da anni il Comune porta avanti una crociata politica a suon di carte bollate per impedire l’uso della sede di via Milano come luogo di preghiera.

In centinaia hanno partecipato all’evento di ieri in coincidenza con la fine del Ramadan, dapprima con l’allestimento in piazza Garibaldi dei gazebo per il grande banchetto allestito per condividere piatti locali preparati dalle associazioni canturine e altri preparati dalla comunità musulmana; poi, come detto, con la preghiera serale degli islamici sul sagrato di San Paolo, alla fine del digiuno; infine, con la cena condivisa in piazza.

“Una bella serata di accoglienza, condivisione e coesione sociale”, ha commentato oggi Carlo Marelli della Commissione cultura della comunità pastorale di San Vincenzo e tra i principali organizzatori dell’evento. Ebbene, nonostante questo clima sereno e lontanissimo da qualsiasi spirito polemico, oggi il sottosegretario leghista all’Interno, Nicola Molteni, ha diffuso una nota di condanna violentissima per l’evento nel cuore di Cantù, peraltro la sua città.

“L’immagine della preghiera islamica, riservata ai soli uomini, sul sagrato della Chiesa di San Paolo a Cantù in occasione di una manifestazione organizzata dalla comunità pastorale locale, non ci può lasciare indifferenti, anzi mi preoccupa e inquieta profondamente. Il legittimo dialogo interreligioso – spiega il sottosegretario all’Intero – non significa rinunciare ai simboli di una comunità improntata ai principi cattolici e cristiani”.

“Occupare il sagrato di una chiesa, simbolo della nostra comunità, per concludere la preghiera del digiuno in tempo di Ramadan, non è un segnale di tolleranza ma di un relativismo e di un pensiero debole, dominato da una perdita di identità rispetto ai valori occidentali – aggiunge Molteni – Penso anche a quanto annunciato una settimana fa, in occasione della Santa Pasqua: la chiusura dell’oratorio di San Teodoro, un luogo al cui interno, intere generazioni si sono formate ed educate, me compreso. Si chiude un oratorio e si consente alla comunità islamica locale di pregare sul sagrato della Basilica di San Paolo”.

La preghiera islamica caso nazionale. Braga (Pd) a Molteni (Lega): “Cantù non si rassegna all’odio della destra”

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11 Commenti

  1. Consiglierei ai vari ” esperti di sinistra” in ambito integrazione culturale e sociale, di provare ad pregare sui i sagrati delle Tante Moschee che ci sono in Italia di (sempre se lo permetteranno ad avvicinarsi..) di farsi il segno della croce..senza pregare..e poi vediamo cosa succede…Integrazione non vuol dire Perdita dei propri valori al contrario ma Rispetto reciproco della propria cultura,lingua,identita’ Religiosa..Ma si sa’ Voi “Compagni ” il vostro Gia’ Noto “Lassismo da confetto Falqui” pur di fare un dispetto a Questo Governo di Destra siete disposti anche a Vendere il Proprio Paese…

  2. Slogan, slogan e ancora slogan.

    Che denotano ignoranza e una concezione medioevale “il sagrato è nostro, inquietante!”.

    Arriverà mai il momento in cui certi trogloditi smetteranno di far polemica solo per il gusto di far polemica e inizieranno a occuparsi delle cose serie?

  3. Se un giorno il sig. Molteni avrà il tempo e la voglia di fare un viaggio in Terrasanta, scoprirà ( probabilmente con orrore) che ci sono luoghi comuni ricordati dalle tre religioni. Quanta ignoranza ( di comodo)

  4. Interessante! La Commissione cultura della pastorale di San Vincenzo, non certo un’associazione laica, organizza insieme ad altre associazioni cattoliche, non certo i gruppi anarchici e di estrema sinistra, un incontro interreligioso in cui invita la comunità islamica. Nota per i non addetti ai lavori, tra cui io, esiste da parecchi decenni nella curia romana il Dicastero del Dialogo interreligioso e nel 1986 (37anni fa!) Papa Giovanni Paolo II organizzò ad Assisi un incontro interreligioso a cui parteciparono una settantina di rappresentanti di altre religioni non cristiane e la totalità delle religioni cristiane non cattoliche. C’erano perfino gli stregoni Cheyenne e Sioux e, incredibile, nessun cowboy di Vighizzolo ebbe nulla da dire. Durante l’incontro, nell’assoluto rispetto reciproco, Papa, Dalay Lama, Islamici sciti e sunniti, Scintoisti, Protestanti e Stregoni ecc.ecc. pregarono per la pace. Il Sottosegretario Molteni deve essere rimasto a Urbano II, per i non addetti ai lavori, tra cui io, il Papa che nel Concilio di Clermont intorno all’anno mille, indisse la Prima Crociata in Terrasanta per liberare i luoghi sacri occupati dall’Islam. Forse sarebbe opportuno che si velocizzasse nella lettura della storia e a tappe forzate arrivasse rapidamente al XX e al XXI secolo. Sarebbe anche ora che i cowboy di Vighizzolo si occupino di cose più serie che giocare agli indiani, o no?

  5. Molteni il tipico leghista nessun argomento sensato, solo idiozie: sostituzione etnica, perdita d’identità. Del resto non si può pretendere di piu!

  6. Vorrei sapere dove sta, in una “festa tra religioni”, la rinuncia ai “simboli di una comunità improntata ai principi cattolici e cristiani”.

    1. Caro Evaristo, non dimenticare che il giovanotto è tra gli eredi dei teologi del Dio Po………quelli dell’ampolla benedetta da Bossi. È più che ferrato in teologia….

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