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La preghiera islamica caso nazionale. Braga (Pd) a Molteni (Lega): “Cantù non si rassegna all’odio della destra”

Diventa un caso politico di rilievo nazionale la partecipatissima festa del dialogo tra religioni andata in scena sabato scorso a Cantù, in occasione della fine del Ramadan, e che ha visto la comunità islamica e una ventina di associazioni e cooperative locali condividere i rispettivi piatti tipici in piazza Garibaldi. La serata ha visto anche la celebrazione di un momento di preghiera dei fedeli islamici sul sagrato della chiesa di San Paolo, peraltro nel corso di un evento che a livello generale è stato direttamente supportato dalla Comunità pastorale di San Vincenzo. Soprattutto su questo evento, però, si sono concentrate le ire del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, esponente di vertice della Lega e tra l’altro canturino.

“L’immagine della preghiera islamica, riservata ai soli uomini, sul sagrato della Chiesa di San Paolo a Cantù mi preoccupa e inquieta profondamente. Il legittimo dialogo interreligioso – aveva detto il sottosegretario della Lega, Nicola Molteni – non significa rinunciare ai simboli di una comunità improntata ai principi cattolici e cristiani”. E ancora: “Occupare il sagrato di una chiesa, simbolo della nostra comunità, per concludere la preghiera del digiuno in tempo di Ramadan, non è un segnale di tolleranza ma di un relativismo e di un pensiero debole, dominato da una perdita di identità rispetto ai valori occidentali”. A queste affermazioni ha però duramente replicato la capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, la comasca Chiara Braga.

“Inquietanti sono le parole del sottosegretario Molteni che nel suo ruolo istituzionale si scaglia contro un appuntamento di fratellanza e dialogo interreligioso ‘Fratelli tutti’ che ieri ha animato la piazza centrale di Cantù, in provincia di Como – ha scritto Braga in una nota – Un momento voluto e promosso dalla Comunità pastorale San Vincenzo e che ha visto una larga partecipazione di associazioni e cittadini che non si rassegnano all’odio e alla propaganda della destra, impegnata da anni in una folle crociata contro il diritto di preghiera della comunità islamica canturina”.

“Molteni dovrebbe rispettare chi ogni giorno si impegna per promuovere vera inclusione e integrazione, interpretando con grande coerenza proprio quei valori cristiani che dice di voler difendere, anziché proporre di cancellare la protezione speciale che genererà solo nuova illegalità e difficoltà alle comunità locali, come denunciato oggi con preoccupazione dai nostri sindaci”, ha concluso la capogruppo Pd alla Camera.

Cantù, festa tra religioni e preghiera islamica sul sagrato di San Paolo. Ira di Molteni: “Inquietante perdita d’identità”

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8 Commenti

  1. ..intanto il tar ed il consiglio di stato hanno “solo” acclarato l’uso abusivo dell’immobile e la relativa perdita dello stesso. Prima di parlare sarebbe il caso di imparare a leggere le sentenze. Se non le sono familiari gli e le ha riassunte bene il Sindaco in questo pezzo.

    https://comozero.it/attualita/sindaco-cantu-galbiati-manifestazione-corteo-assalam-moschea/

    Le recenti pronunce del tar sono solo “sospensive”.

    Si possono avere tutte le opinioni del mondo ma credo che tutti si convenga sul doveroso rispetto della Legge.

  2. Credo stia sfuggendo un dettaglio non di poco conto: per un mussulmano qualunque luogo dove si prega comunitariamente diventa per loro “luogo sacro”.
    Non a caso non permetteranno mai a un cattolico che si preghi in una moschea o in altro luogo sacro similare.
    Vedo di chiarire bene il concetto: nel momento in cui i mussulmani potranno legiferare in Italia, ancora qualche decade, e in tutte quelle chiese e sagrati nei quali hanno pregato saranno solo ad uso “islamico”. Finché minoranza il problema non ci sarà.
    La tanto decantata interconfessionalità vale solo per i mussulmani che vogliano pregare secondo i loro riti in un luogo cattolico (che da quel momento diventa “mussulmano”), ma non accadrà mai il contrario.
    Provate a contattare l’associazione mussulmana canturina affinché ci faccia pregare con identiche condizioni in una moschea e poi mi direte.
    ps: non fatelo in un paese mussulmano perché probabilmente vi taglierebbero la gola.

  3. L’Islam meriterà rispetto solo quando rispetterà le altre religioni. Se non vogliono integrarsi e restare attaccati alle loro tradizioni potevano restare nei loro Paesi e combattere per la loro libertà invece di venire a pretendere “cambiamenti” da noi.

  4. il sig. sottosegretario se ha dei bruciori, si prenda un medicinale adatto. nel frattempo, impari a fare cose importanti in quanto al governo, anche se prima non le ha mai fatte. se sei al governo DEVI governare (magari ci vuole un pochino di scuola).

    1. E’ questa la differenza fondamentale tra una nazione democratica e laica, e nazione confessionale con leggi basate su la teologia. In una nazione democratica e laica ognuno ha diritto di credere nel Dio che vuole e anche di non credere in Dio, di vivere come vuole e con chi vuole , rispettando leggi che non sono basate su principi teologici, reato e peccato non coincidono. Tutto il contrario di quello che pensa la destra che non accetta la libertà delle persone, la libertà religiosa e sessuale, basta sentire le parole della Roccella per comprendere quanto questa gente viva nel passato.

    2. Ma da loro chi? Dove?
      Ci sono islamici di tutte le nazionalità, pure italiani.

      Questa voglia di mettere i bastoni tra le ruote, questo gusto di dar fastidio solo perchè sono di religione diversa è da poveracci.
      Anche basta, siamo nel 2023, non più nel medioevo.

      Ognuno prega il dio che vuole, invece di alimentare tensioni che altrimenti manco esisterebbero.

  5. L’ira del sottosegretario conferma solo che, non potendo prendersela contro il governo sul tema migranti (perché al governo c’è lui), non sa più che pesci pigliare e sbraita a destra e a sinistra cercando ovunque colpevoli per la sua impotenza politica, senza peraltro trovarli.

    La serata è stata impostata per essere un momento di condivisione, promosso dalla comunità pastorale San Vincenzo, alla quale la comunità musulmana ha risposto positivamente. Nessuno ha “occupato” il sagrato.
    Intanto, il TAR continua a dar torto all’amministrazione comunale sul tema moschea, e la rabbia del sottosegretario cresce sempre di più, non sa proprio come fare a dimostrare che, con loro al potere, tutto va meglio per definizione, perché qualcuno gli mette sempre i bastoni tra le ruote!
    Aiuto! Il relativismo! Il pensiero debole! La perdita di identità!!

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