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L’imprenditore Barbieri e Fondazione Volta, progetto per i caramelloni e “Como città Unesco”

Nuova vita per i “caramelloni” ormai abbandonati da anni in città.

Le opere, realizzate su disegno di Ico Parisi, giacciono una in zona stadio e l’altra in piazza San Rocco, ricoperta quest’ultima dalla polvere e dai detriti della nuova rotonda ormai conclusa.

Dopo anni di discussioni e tentativi di restaurali, adesso sul tavolo del Comune esiste un primo progetto concreto per prendersi cura delle opere. Vittorio Barbieri, noto imprenditore serico innamorato della città e dell’arte ha infatti deciso di voler intervenire in maniera reale. E così, dopo aver da tempo “adottato” il verde di una rotatoria nella zona Nord di Como, ora vorrebbe salvare anche uno dei due “caramelloni” della città.

Il progetto, che finanzierebbe al 100%, prevedrebbe di rimetterlo a nuovo e spostarlo nella rotatoria per dare il “Benvenuti a Como” con un richiamo anche all’Unesco e quindi informare che Como è appunto “città creativa Unesco”.  La richiesta al Comune di Como sarebbe quella di ottenere una cessione o un comodato gratuito.

Giunto in comune, il piano è stato illustrato agli assessori Paolo Annoni e Pierangelo Gervasoni e al sindaco. Della partita fa parte anche Fondazione Volta che rilancia. “Abbiamo già comunicato la nostra intenzione di collaborare al Comune di Como e su entrambe le opere. Ma non solo, abbiamo già interessato anche il Coni e invitato le società sportive a farsi avanti se interessate per interevenire sul caramellone in zona stadio. Siamo poi in stretto contatto anche con l’imprenditore Barbieri per l’operazione che ha in mente. Abbiamo poi anche dialogato con l’Accademia di Belle Arti per capire se sarebbe meglio eseguire l’eventuale restauro in loco oppure spostandoli. In ogni caso il piano esiste e siamo intenzionati a portarlo avanti”, spiega il presidente di Fondazione Volta, Luca Levrini.

Il tentativo ora, decisamente più concreto che in passato, è così di ridare lustro e visibilità a queste opere che sarebbero utilizzate sia per dare il benvenuto in città, far conscere il legame con l’Unesco e poi, in base ai bisogni dell’amministrazione, anche per sponsorizzare eventi e mostre culturali.

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6 Commenti

  1. Quelle scritte su una scultura del genere sono un obrobio posso dirlo.. Un pó come dipingere un paio di jeans sul David di Donatello.. Ma chi fa queste sparate sa cosa sta contaminando?? Ma si dovrebbe vergognare

  2. Encomiabilissima iniziativa; spero non resti un esempio isolato.
    Che si eviti però, a me sembra, di giustapporre le scritte all’invenzione artistica di Ico Parisi, riducendola ad un supporto per delle parole!
    Piuttosto si unisca all’opera un’opportuna installazione che, mentre fa da basamento all’opera stessa per elevarla, serva a distribuire tutto intorno, in bella evidenza, le frasi di benvenuto e di informazione. Se ne gioverà l’opera artistica e Como.

  3. Quella a San Rocco sarebbe stata da rimuovere per lasciare più spazio alla svolta verso destra, scendendo dalla Napoleona.

    E ricollocare in un posto che la valorizzi anche.

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