Ennesimo colpo di scena nella lite tra Associazione Carducci e Comune di Como: questa mattina, il Tribunale – in assenza di una conciliazione tra le parti – ha accolto il reclamo dell’amministrazione contro il rientro del sodalizio al civico 5 dell’immobile di viale Cavallotti. In sostanza, annullati gli effetti dell’ordinanza di settembre.
Si tratta di un altro ribaltamento della situazione, che di fatto potrebbe permettere a Palazzo Cernezzi di ripresentarsi e mettere i lucchetti e sgomberare le aree che fanno riferimento a quella porzione dell’immobile (di fatto, il Museo Casartelli e le aule potenzialmente destinate al Conservatorio, non tutte le altri parti dello stabile tra cui il salone, parte del secondo piano, la segreteria).
La notizia è giunta questa mattina ma – in attesa di capire se nelle prossime ore se funzionari e tecnici del Comune si ripresenteranno al Carducci per prendere possesso almeno della parte collegata al civico 5 – da parte dell’associazione si preannuncia subito una nuova contromossa.
“Oggi stesso – dichiara la presidente Maria Cristina Forgione – chiederò al Tar una pronuncia cautelare. Di fatto, il collegio ha dichiarato il difetto di giurisdizione, spogliandosi della decisione sulla questione. Non si è voluto decidere, con un atteggiamento poco costruttivo e demandando in sostanza alle parti l’esito del contenzioso”.
“Noi comunque non ci arrendiamo – conclude Forgione – La resa non c’è, tenendo presente che c’è ancora un’altra causa per la valutazione sul diritto dell’associazione a rimanere all’interno”.