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Carducci sconfitto, Forgione a Rapinese ‘in vestaglia’: “Con una collana di perle lo guarderò con compassione”

Dopo una giornata di silenzio, la presidente dell’Associazione Carducci, Maria Cristina Forgione, ha affidato a facebook un breve commento dopo il verdetto dei giudici che, di fatto, restituiscono totalmente gli spazi della sede in via Cavallotti al Comune di Como. Insomma, sembra sia arrivata davvero la parola fine a un contenzioso lunghissimo, ora definitivamente chiuso a favore di Palazzo Cernezzi.

Ieri, a caldo, il sindaco di Como Alessandro Rapinese aveva già lanciato l’ultimatum all’associazione Carducci: via dai locali oppure sarà sgombero forzato.

E poi, come detto, solo in serata sono arrivate le prima parole della presidente Forgione

“A testa alta, altissima – ha scritto Forgione – vestita per bene e con una collana di perle nel mio stile di donna comunque vincente, guarderò con sottile ironia e molta compassione chi con una vestaglia e un bicchiere di vino in mano (che nulla ha a che fare con l’eleganza), penserà di avere vinto”.

Riferimento diretto, questo, alle parole pronunciate dal sindaco lunedì scorso in consiglio comunale, quando – confidando già in una sentenza positiva – affermò: “Quando l’avrò sfollato (il Carducci, ndr), quella sera non porterò un kimono, ma una vestaglia da nobile decaduto e con una torcia, in un angolino, se non crolla, mi berrò una bottiglietta di prosecco e penserò ‘pensa te che questa (la presidente del Carducci, Maria Cristina Forgione, ndr) davvero pensava di tenersi uno stabile pubblico’”.

Sul tema dell’addio dei locali di via Cavallotti (o sullo sgombero), da parte di Forgione nessun accenno. Soltanto una considerazione finale, sempre con riferimento alle parole del sindaco su vestaglia e prosecco: “Ma la sconfitta partirà da quel momento, anzi no è già partita due anni fa. Il tempo è galantuomo ma donna ricorda”.

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